Ceramica Puzzo

Articolo di Sonia Teti

I più antichi resti di ceramica sono stati trovati in alcune grotte della Cina. Dall’Anatolia e dalla Siria l’esportazione di ceramica in Europa avvenne all’incirca nel III millenio a.C.. Si può dire che questa arte resiste nei secoli. 

Sono una decina le Regioni italiane che vantano una tradizione di ceramisti in Italia, una di queste è la Lombardia. A Milano, se si esce dalla metropolitana Dergano, si può fare una piacevole camminata tra le vetrine del quartiere e in pochi minuti si può arrivare in un luogo dove la manualità è un grande valore e dove la quantità di ceramiche fatte a mano riempie in lungo e in largo due stanze intere. Questa quantità colpisce subito, si deduce quanto questa famiglia sia instancabile e quanto si impegni nel proprio mestiere. Le ceramiche non ancora colorate sono di un bianco straordinario e sono liscissime, un panorama che non si vede tutti i giorni. Non si vede tutti i giorni neanche la tipologia di prodotti che maggiormente viene venduta in questo laboratorio, ma lasciamo che ce ne parli Stefano, cordiale ed ospitale membro della famiglia Puzzo.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube: 


Il laboratorio Ceramiche Puzzo ha una storia importante: prosegue dal 1976 ed è a gestione familiare. Com’è nata la scelta di fondarlo nel 1976? E la tua decisione di farne parte?

I miei genitori prima lavoravano in un'azienda di ceramiche, sempre di Milano, azienda che ad un certo punto aveva iniziato a fare dei licenziamenti e ad essere un po' in crisi, così nel 1976 mio papà e mia mamma hanno deciso di aprire questo laboratorio. Hanno investito nel laboratorio i soldi della liquidazione ed hanno accolto alcuni clienti della precedente azienda. Nell'ambito della ceramica hanno iniziato e proseguito con lavorazioni conto terzi: i clienti che hanno un’idea  di oggetti in ceramica da eseguire vengono da noi con quell'idea, qui parte il processo di lavorazione dagli stampi alla creazione dell'oggetto finito.

Nel febbraio 1976 è dunque stato fondato questo laboratorio e nel dicembre del 1975 ero nato io. Praticamente si può dire che io sia nato qui dentro. Ero sempre in mezzo alla ceramica, anche quando ero piccolo venivo qui a giocare, poi una volta più grande ho svolto i primi lavori, aiutavo papà. 

Mi sono diplomato e laureato come ragioniere e programmatore però non faceva per me, perché avevo già in mente di venire qui a lavorare, infatti appena diplomato ho iniziato subito a lavorare qui in pianta stabile e sono qui da 30 anni.



Michele, Liliana e voi figli, Stefano e Rizzardo. Ci si chiede se ognuno di voi svolga ogni mansione o se vi siate specializzati in ruoli diversi.

All'interno del laboratorio ognuno ha la sua mansione abbastanza specifica. 

Io mi occupo di tutta la lavorazione, ma solo io faccio il colaggio: riempio gli stampi di argilla liquida.

Mia mamma rifinisce gli oggetti, smalta e colora.

Mio padre compie tutte le lavorazioni col tornio: piatti, ciotole e altro. Si occupa anche di caricare i forni e fa inoltre un po’ di public relations, nel senso che il cliente che deve far cuocere il pezzo o fare la smaltatura si interfaccia proprio con lui.

Mio fratello lavora in una scuola di ceramica, ma riesce a trovare il tempo anche per venire ad aiutarci; si dedica agli stampi, quindi alla fase iniziale della lavorazione. Dopo che il cliente è venuto da noi con un disegno dell'oggetto de realizzare, mio fratello crea il modello di quell'oggetto. Col modello, si versa il gesso e si fa lo stampo. Lo stampo tendenzialmente lo lavoro io.

Dai disegni al tornio, dal tornio a smaltatura e cottura. Approfondiamo queste fasi?

Per quanto riguarda il conto terzi, gli oggetti derivano da idee e disegni dei clienti, i quali si appoggiano a noi proprio per farne le realizzazioni.  Ultimamente ci aiuta la stampa 3D, se ci sono delle cose molto complicate da elaborare. 

Per fare una lavorazione in serie, bisogna fare gli stampi. Dal modello dell'oggetto bisognerà realizzare quindi gli stampi, che si creano solitamente in gesso o a volte in argilla. Il gesso versato ci fornisce la parte negativa dell'oggetto. Viene usato il gesso perché serve un materiale poroso. Versando l’argilla liquida nello stampo, esso assorbe l'acqua dell'argilla, quindi alle pareti dello stampo la ceramica inizia a solidificarsi. Più tempo la si lascia dentro, più si forma uno spessore che cresce man mano verso l'interno. Quando lo spessore è giusto, prendo lo stampo, lo svuoto e in pratica mi rimane attaccata allo stampo solo la parte solidificata dello spessore. 

Se si cola di mattina, si tiene la ceramica nello stampo un tempo che dipende dalla dimensione dell'oggetto, circa 1 o 2 ore. Nel pomeriggio si possono tirare fuori tutti gli oggetti colati di mattina. Poi si fanno asciugare. Quanto tempo asciugano dipende dal clima, tendenzialmente dopo circa 4 o 5 giorni sono asciutti. Vengono rifiniti, vengono loro tolte tutte le sbavature della giunzione dello stampo, vengono spugnati per renderli belli lisci. Dopodiché il forno viene caricato e fatto partire, i prodotti stanno nel forno per quasi due giorni perché cuociono in forno a una temperatura di 980°c, che deve salire gradatamente con degli intervalli ed altrettanto deve raffreddare poco a poco. 

Una volta che il pezzo è uscito, il suo stato viene chiamato biscotto poiché è cotto e più resistente. È anche poroso. A quel punto viene immesso nello smalto ad immersione e poi diamo anche un'altra passata con l'areografo, poi viene rimesso in forno per la seconda e ultima cottura, più o meno alla stessa temperatura, sempre per un paio di giorni. L'oggetto che esce è finito e la lavorazione è terminata.

Quali sono i tuoi prodotti preferiti e quali sono quelli più venduti? Coincidono?

Abbiamo sempre fatto lavorazioni conto terzi, quindi su disegno dei clienti, però ormai da quasi una quindicina d'anni - forse anche di più - sto lavorando parecchio a mie produzioni e nello specifico la più venduta è il calciatore in ceramica. È stata una mia creazione. In un periodo in cui non ci fu molto lavoro per conto terzi, avevo partecipato a un evento per il Fuori Salone, che aveva come tema “il gioco”, perciò ho inventato il Calciatore di Subbuteo. Ho quindi iniziato così per gioco ma piano piano questo prodotto ha avuto molto successo e ormai la gran parte della giornata lavorativa è dedicata a realizzarne le ceramiche. Le vendiamo direttamente qui oppure le rivendiamo ai negozi e alle gallerie o a terzi che comunque le rivendono sul web. 

Il calciatore richiede molta lavorazione e, dopo tanti anni che lo costruisco, a volte mi sentirei stufo, però ci sono affezionato ed è quello che dà più soddisfazione



Quali maglie indossano questi calciatori?

La colorazione dei calciatori chiaramente viene fatta a mano, quindi posso realizzare qualsiasi maglia. Alcuni clienti chiedono prodotti con le maglie più disparate, questa è la loro forza. Chiaramente, siamo a Milano e le maglie che vanno di più sono quelle dell'Inter e del Milan. Di calciatori di queste squadre quindi creo delle scorte perché prima o poi vengono venduti. Come dicevamo, il cliente può fare qualsiasi richiesta, può chiedere un oggetto specifico e sarà accontentato, proprio perché dipingiamo a mano e possiamo produrre qualsiasi cosa.


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