Ivo e Benedetta sono due artigiani. Ma penso che, in Ceramiche Poli, nel loro essere artigiani, risieda anche l’essenza dell’essere artisti.
Il loro è un laboratorio di ceramica a Pietrasanta, con una lunga storia che si accompagna ai cambiamenti del tempo e delle abitudini. E questa linea temporale scorre, un po’, in ogni creazione che nasce dalle loro mani.
Abbiamo parlato con Benedetta e quello che ci ha regalato è un racconto di dedizione, prezioso come il tempo e la cura che ci vogliono per realizzare un oggetto unico. Per idearlo, lavorarlo, cuocerlo e dipingerlo.
Come nasce Ceramiche Poli?
I genitori di Ivo hanno fondato insieme Ceramiche Poli intorno agli anni ‘50. All’inizio avevano un’altra sede in condivisione con un parente poi, intorno agli anni ‘80, il laboratorio si è trasferito nello spazio odierno. In quel momento la produzione in ceramica era quasi inesistente nel territorio, assorbita tutta dalla fabbricazione di presepi a Bagni di Lucca. Quello con cui avevano iniziato erano complementi d’arredo che riscuotevano un grande successo soprattutto in America. Tanti soggetti animali, statuine, telefoni.
Quando poi Ivo è entrato a far parte dell’attività hanno inserito l’argomento giardino. Il settore degli animali e delle statuine per l’America si era infatti saturato, c’era molta meno richiesta e così è iniziata la produzione di vasi. In terracotta o ceramica, sia per l’interno che per l’esterno. Benedetta è arrivata intorno agli anni duemila e provenendo da un’altra formazione ha inserito nuove linee e nuovi materiali come gli smalti e le cristalline. Il cambiamento principale, però, ha riguardato modalità di vendita. Si è ampliato il settore della vendita diretta e hanno iniziato a partecipare alle esposizioni dedicate al giardino.
Oggi, con la situazione generale, purtroppo, si vende meno e ad un costo più elevato. Si fanno magari lavori stranissimi e particolari, ma poche persone se lo possono permettere.
Non si tratta solo di un fatto di mercato e di spesa, bensì anche di un fatto di abitudini cambiate. Da tante vendite piccole si è passati ad una sola vendita grande e tante fasce della popolazione non si vedono proprio più.
Come nasce effettivamente un vostro prodotto, quali sono le fasi di lavorazione?
Il processo di lavorazione qui a Ceramiche Poli parte dall’argilla, della quale esistono tante tipologie diverse. Per realizzare, per esempio, un vaso di una forma precisa serve lo stampo in gesso: per vasi non di grandi dimensioni lo stampo è composto da due pezzi, man mano che le dimensioni aumentano si arriva anche a forme divise in nove parti.
Con l’argilla si stende, quindi, a mano, una sfoglia che viene battuta all’interno della forma per farla aderire e per cercare di evitare che restino bollicine che potrebbero scoppiare durante la cottura. Vengono poi ricomposti i vari pezzi e legati insieme per completare la forma.
Si aspetta qualche giorno che l’argilla prenda un po’ di durezza e poi si sforma. Quello che ne esce però è un prodotto in argilla impuro, dove si vedono chiusure e segni. Viene quindi rimodellato e rinfrescato per togliere tutti quegli elementi che non devono esserci: quelli per esempio che indicano la presenza dello stampo in gesso o l’impronta delle dita.
A quel punto viene lasciato ad asciugare finché non si riduce, perdendo il 2% del suo volume nell’essicazione. Una volta asciutto si mette in forno: il forno deve salire fino a 980 °C e poi ridiscendere e ci vogliono dai 2 e mezzo ai 3 giorni per completare il procedimento. Quando la cottura è conclusa si ottiene la terracotta o biscotto. L’argilla è la terra ed è grigia, una volta cotta diventa terracotta. Infine, a seconda del progetto, si può tuffare il prodotto nello smalto bianco e dipingerlo, oppure patinarlo o, ancora, lasciarlo al naturale.
Oltre alla produzione di articoli in ceramica avete anche altri progetti qui a Ceramiche Poli?
Il laboratorio Ceramiche Poli viene frequentato da artisti che vogliono realizzare le proprie opere. Gli scultori noti ma anche i giovani con un progetto ben preciso, che non hanno il posto dove lavorare, si rivolgono a loro. E Ivo li segue nella lavorazione. Non si tratta di insegnamento, ma più che altro di supporto.
È vero che nel mondo c’è un copia incolla costante, un somigliarsi e prendersi come spunto che finisce nell’anonimo. Ma un lavoro che esce dalle mani di un artigiano non può mai essere anonimo. È quella sfumatura o quella particolare attenzione, è la capacità, l’attesa, il dettaglio. E questa è la bellezza di Ceramiche Poli.
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