Idee “per la testa” realizzate con cura e maestria artigianale: il fascino intramontabile del cappello

Articolo di Ilaria Cardellicchio

Produrre molto e produrre velocemente. Sono queste le strade che la modernità impone alla manifattura,  specialmente nel comparto della moda, dove sempre di più assistiamo al fenomeno della “fast fashion”, non  importa a quale costo. A difesa della qualità tuttavia, negli ultimi decenni questo settore ha sperimentato il  rinvigorirsi e l’affermarsi della tailor made production: meno numeri, prodotti qualitativamente migliori e  una forte componente sartoriale.  

Vimercati Hats è un cappellificio storico ubicato nel distretto per eccellenza del cappello: Monza. Una  bottega artigianale dove da 71 anni si tramandano movimenti, odori, rumori e tradizioni. L’azienda  monzese, guidata oggi dalla terza generazione della famiglia proprietaria (Roberto, Fabrizio ed Elisa  Vimercati), produce cappelli su misura per terzi, col proprio marchio (The Sense of Touch) e per privati, con  una cura straordinaria per i materiali e la voglia di sperimentare senza mai dimenticare le radici. 

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Un’impresa familiare 

Fabrizio e Roberto sorridono quando ci parlano della loro attività: “Queste mura sono dense di ricordi, non  si tratta solo di un luogo di lavoro, è il posto dove passavamo più tempo da bambini, dove giocavamo  respirando un’atmosfera che ci portiamo dentro ancora oggi. Difficile tracciare una linea di confine tra  lavoro e passione quando cresci in un ambiente dove si ama ciò che si fa. Il nonno e suo fratello hanno  aperto l’attività nel 1953, in un’altra sede, per poi spostarsi in quella attuale nel 1956. Sono stati molto  coraggiosi perché in quegli anni Monza, ben nota come “la città del cappello”, vedeva scomparire  moltissime grandi realtà di questo settore, come eco della guerra. Si consideri che negli anni ‘20 la città  contava più di 50 cappellifici, con una produzione giornaliera di 25.000 cappelli”. 



La produzione artigianale del cappello 

Il mercato dei cappelli è cambiato radicalmente negli anni: se un tempo rivelava l’appartenenza a un  determinato stato sociale oggi è un accessorio di nicchia, legato piuttosto alla personalità di chi lo indossa.  “Il processo produttivo è rimasto sostanzialmente lo stesso di fine ‘800” ci spiega Fabrizio. “Dapprima si  analizza l’uniformità della base di feltro, in seguito trattata con la gommalacca per conferirle il giusto grado  di rigidità. La successiva fase di formatura per sagomare il feltro avviene su forme di legno o metallo  attraverso presse meccaniche: le nostre sono ancora quelle originarie, come anche l’arredamento. Dopo la  rasatura, che è il processo che raffina la superficie del feltro, si passa alla lavorazione dell’ala, che viene  tagliata e rifinita in base al design desiderato. Segue l’assemblaggio, che include l’applicazione di  componenti come la fodera, il nastro ed eventuali altri dettagli. Infine il cappello viene sottoposto a stiratura  e vaporizzazione per perfezionarne forma e aspetto finale. La produzione artigianale a regola d’arte di un  cappello richiede 15 giorni”. 

Materiali nobili per cappelli riconoscibili 

Toccando i cappelli di Vimercati Hats mi accorgo che nessun payoff è più appropriato di “The sense of  touch” per definirli: la morbidezza che li caratterizza è rara e sicuramente è il loro elemento distintivo: sono  una vera esperienza tattile. “Ci vuole una grande cura nella lavorazione del cappello per arrivare a un  prodotto finito eccellente”, afferma Fabrizio, “non è pensabile velocizzare un processo che richiede tempo e  dedizione. Sicuramente il risultato finale è da attribuire alla scelta meticolosa dei materiali utilizzati, che  effettuiamo personalmente: utilizziamo feltri di lana, di pelo di coniglio, lepre, fino ad arrivare ai più pregiati  in cachemire o di castoro”. 

Innovazione e personalizzazione 

Nonostante le radici profonde nella tradizione, Vimercati Hats non teme di innovare: negli ultimi anni  l’azienda ha introdotto il proprio marchio, creando una linea di cappelli con materiali innovativi e colori 

moderni che punta a rivisitare i classici in chiave contemporanea, mantenendo intatta la qualità artigianale  che contraddistingue la produzione. “Ci dedichiamo con passione anche alla personalizzazione per rendere  ogni cappello unico e rappresentativo della personalità di chi lo indossa” continua Fabrizio. “Il Made in Italy  non è solo un’etichetta, è la promessa che ogni prodotto sia il risultato di competenze tramandate di  

generazione in generazione, arricchite da un tocco di innovazione. Per esempio il nostro prodotto di punta,  il modello Fedora che abbiamo realizzato in occasione dei 70 anni di attività, incorpora tutta l’essenza  dell’azienda: un grande classico arricchito con tocchi di modernità”. 



Sfide e futuro 

“La sfida maggiore è stare al passo e resistere ai cambiamenti del tempo e delle mode”, conclude Fabrizio. L’altra grande sfida riguarda la competitività in un mercato che tende sempre più a sacrificare la qualità e in  cui il costo delle materie prime ha subito una fortissima inflazione, soprattutto dopo la pandemia. In questo  senso ci impegniamo costantemente per essere riconosciuti per la qualità dei nostri prodotti e per  l’impegno che dedichiamo alla sostenibilità, utilizzando anche materiali di scarto e riducendo al minimo gli  sprechi. Cerchiamo sempre di farci conoscere invitando persone in azienda ma anche ospitando eventi e  collaborando a iniziative volte a portare la nostra tradizione a vele spiegate verso il futuro”.




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