Lou Labrier, il paradiso dei buongustai sulle vette della Val Maira

Articolo di Elena Ferrante

Chi è abituato ad andare in montagna sa che la salita è lunga, ma che il panorama sa far dimenticare ogni fatica. 

Questo è vero anche per Elva, un piccolissimo borgo dell’Alta Valle Maira che si raggiunge anche in macchina, percorrendo una romantica strada che scivola in mezzo ai boschi, regalando scorci mozzafiato. 

Arrivati a destinazione, oltre al panorama, scopriamo un borgo dalla bellezza inattesa, la cui chiesetta custodisce, come un piccolo scrigno, affreschi che ci riportano al periodo in cui il Medioevo stava per cedere il passo al Rinascimento. 

Alle bellezze paesaggistiche e artistiche non possono non aggiungersi anche le bontà gastronomiche. È qui che incontriamo Daniele Mattalia, fondatore dell’azienda agricola Lou Labrier.

Ciao Daniele, innanzitutto una curiosità: come mai la tua azienda si chiama così?

La mia azienda si chiama Lou Labrier. In occitano “labrier” è un aggettivo che viene utilizzato per una persona viziata, schizzinosa, che mangia solo le cose buone, che fa un po’ di avanzi nel piatto. Una volta, in tempi di ristrettezze, era visto in maniera un po’ dispregiativa, mentre adesso ha assunto tutt’un altro significato.

La tua azienda, allora, è un il paradiso dei buongustai! Raccontaci quando nasce e quali sono i tuoi prodotti principali


Giardiniera Lou Labrier

La mia azienda è nata nel 2020, e si occupa di valorizzare dei prodotti locali tipici attraverso una trasformazione sottovetro. Lavoriamo sia con varietà spontanee, quindi con la raccolta di varietà tipiche locali, sia con piccole produzioni di agricoltori del territorio.

Uno dei nostri prodotti che ha riscontrato il maggior interesse del pubblico è la composta di rosa canina, che viene prodotta grazie alla raccolta di varietà spontanee di cespugli che ci sono qui, sparsi sul territorio. Sia la raccolta, sia la trasformazione sono molto laboriose, ma è un prodotto che non si trova tanto, per cui è molto apprezzato. 

Fra le composte, abbiamo anche quella di mirtilli, che arrivano dal Comune qui vicino, Stroppo, dove c’è un nostro amico che li coltiva. Abbiamo provato anche accostamenti un po’ più particolari, come mela, kiwi e cannella: anche se i kiwi non sono di qui, abbiamo una nostra amica in fondovalle che li coltiva, lei ha un’azienda agricola biologica e ci ha chiesto di collaborare.

Un altro prodotto che facciamo è la giardiniera piemontese, che è un antipasto tipico della zona. Naturalmente, i pomodori con cui è fatta non arrivano da Elva, ma molte verdure invece le coltiviamo noi qui in azienda.

Poi abbiamo provato a fare delle zuppe precotte sotto vetro di fagioli e patate, fatte con le patate di Elva, oppure di zucca, porri e patate. Anche questi sono tutti prodotti di Elva. 

Infine, quest’anno abbiamo provato a fare delle zucchine in carpione, sempre sotto vetro, e un po’ di marmellate: cerchiamo di valorizzare antiche varietà che si sono un po’ perse sugli scaffali dei supermercati, come ad esempio la mela cotogna.

Come si divide il tuo lavoro durante l'anno? Ti occupi tu di tutto il processo?

A oggi, questo non è ancora il mio lavoro principale. Finora il lavoro principale è stato la costruzione di tetti in pietra.

Adesso, nella stagione estiva, pian piano, mi sto ritagliando del tempo per dedicarmi a questa attività, che finora ho svolto quasi sempre nei weekend, per cercare di iniziare. Adesso che le vendite stanno aumentando, dovrò avere più tempo. Ho qualche amico che mi dà una mano ogni tanto nei campi, anche se per adesso la coltivazione è ancora piccola, perché prima abbiamo dovuto vedere quali fossero i prodotti che incontravano maggiormente i gusti del pubblico.

Cerchiamo di valorizzare quelle specie che hanno anche un notevole impatto sulla salute delle persone, quindi, ad esempio, la rosa canina e il ribes nero. Pian piano cercheremo di ampliare anche le coltivazioni, o di stimolare qualcuno a mettere su qualche coltivazione, in modo da avere un’extra-produzione che ci consenta, nel resto dell'anno, di servire locande sul territorio.


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Immagino che avrai tantissimi progetti per il futuro, vuoi condividerne alcuni?

Uno dei progetti per il futuro è quello di cercare di ampliare le coltivazioni, andando a cercare alcune varietà dalle notevoli qualità benefiche per l'essere umano, e poco impattanti per il territorio. 

Qui è un posto dove si può fare solo una piccola agricoltura, perché questa montagna non permette, fortunatamente, grandi meccanizzazioni. Ampliando le coltivazioni, riusciremmo anche a dare lavoro a qualcuno, il che sarebbe un’ottima cosa, perché un problema del mio paese è che si sta sempre più spopolando.  

Poi abbiamo un progetto in cantiere con dei ragazzi che vogliono mettere le api. Insomma, cerchiamo di interagire con altre piccole realtà: adesso i nostri prodotti vengono serviti in alcune locande del paese, e l’idea è quella di continuare a collaborare e pubblicizzarsi un po' a vicenda. 

Se i nostri lettori fossero interessati a provare i tuoi prodotti, dove potrebbero trovarli?

Per adesso distribuiamo i nostri prodotti in alcune locande della valle, e in quasi tutti i negozi di alimentari della Val Maira. Inoltre, qui a Elva, stiamo ultimando un piccolo spaccio per la stagione estiva. 

Adesso, pian piano, visto che siamo anche un po’ più sicuri dei nostri prodotti, ci stiamo allargando, e stiamo cercando di arrivare a distribuire anche a Cuneo e a Torino, in negozi che valorizzino le piccole produzioni.

A breve arriverà anche l’e-commerce, e quindi faremo anche spedizioni!


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Elena Ferrante 8 luglio 2025
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