Ad ogni città il suo dolce tipico. E per chi preferisce il salato? Le Api hanno volato fino a Gallarate, la città italiana con i due galli nello stemma, per scoprire i ravioli bianchi e rossi dell’omonimo pastificio: i Galletti di Gallarate. Qui, Paolo Orrù e la sua famiglia celebrano la tradizione italiana della pasta con semplicità, attenzione e fantasia, offrendo un tour di sapori che spazia dalla luganega e lo zafferano fino a ripieni innovativi come patatine, wurstel e ketchup.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Buongiorno Paolo, come è nata la tradizione del tuo pastificio e qual è la storia dei Galletti di Gallarate?
Ciao, sono Paolo Orrù e questo è il mio pastificio. In questo pastificio ci sono cresciuto; pensate che da piccolo andavo a fare i compiti nel soppalco del piccolo negozio che i miei genitori, Michele e Ornella, avevano acquistato e aperto nel 2002. Qui ho sempre imparato e visto forme e colori molto particolari;
insieme a loro, ho imparato tecniche di pasta, di pasta ripiena, e tra queste tante cose ho visto inventare i Galletti di Gallarate. Nel 2008, infatti, questi particolarissimi ravioli sono stati inventati da mio papà, il quale era stufo di vedere dolci di città vicine che venivano sponsorizzati, mentre non esisteva un primo piatto, qualcosa di davvero così particolare. In questo pastificio cerchiamo di portare avanti la nostra tradizione, quella di italianità in cui le uova e la farina si incontrano per creare un prodotto tradizionale ma anche abbastanza particolare, con forme e colori diversi e tanto, tanto sentimento, legato a qualcosa che ci unisce tutti quanti.
Quali sono le particolarità che rendono unica la vostra pasta e come scegliete gli ingredienti per i vostri ravioli?
Un’altra importante particolarità del nostro negozio è che, se un cliente viene per due volte di fila, non troverà mai lo stesso raviolo. Noi cambiamo tutti i giorni i nostri ripieni perché, come si faceva una volta, andiamo a fare la spesa e scegliamo l’ingrediente che più ci piace, purché sia fresco e di stagione. Un esempio può essere il pesto: scegliamo il basilico, addirittura lo assaggiamo, per fare in modo che sia digeribile e che soddisfi i nostri clienti al cento per cento. Un’altra nota importante è sulla scelta della farina e sull’utilizzo di uova esclusivamente fresche, dove il processo di pastorizzazione viene fatto in un secondo momento. Un’altra cosa importante per noi e particolare dei nostri ravioli è il loro colore. Infatti, utilizziamo colori naturali come la barbabietola, lo zafferano, gli spinaci e il cacao e, giocando come dei piccoli chimici, riusciamo a trovare le tonalità che rendono i nostri ravioli e la nostra pasta unici.
Qual è il prodotto di punta del vostro pastificio e qual è la sua storia?
Il nostro prodotto di punta sono i Galletti di Gallarate: sono un raviolo a forma di cresta di gallo, bianco da una parte e rosso dall’altra, richiamando lo stemma della città. Un altro forte richiamo riguarda la storia culinaria della città, con il vecchio risotto luganega e zafferano, tipico delle cene gallaratesi. Non potendo mettere il riso all’interno del ripieno, abbiamo preferito utilizzare le patate come legante. Nel 2008, mio papà Michele decise di inventare questi ravioli per omaggiare la città con qualcosa di diverso dagli storici amaretti. I Galletti di Gallarate gli hanno fatto ottenere nel 2019 la benemerenza cittadina come riconoscimento per un’invenzione tanto insolita: sono ravioli che si adattano molto bene a un condimento tradizionale con burro e salvia, oppure a un bel sughettino di arrosto, con una spolverata di parmigiano e serviti come piatto caldo della domenica.
Quali sono i progetti futuri per i Galletti di Gallarate?
Nei nostri progetti futuri a breve termine, c’è sicuramente l’apertura del nostro e-commerce, www.gallettidigallarate.com , dove cercheremo di vendere e portare in tutta Italia i nostri prodotti. Dal più tradizionale culurgiones ai pansoti di magro, fino ai ravioli più particolari come quelli ripieni alla pizza o l’Americano, e naturalmente i nostri Galletti di Gallarate, oltre alla pasta fresca come spaghetti, bigoli e i nostri sughi per condire questa pasta. Per quanto riguarda progetti futuri più lontani, chissà… magari un
domani apriremo in un’altra città più grande di questa, o in un altro paese, non si può sapere. Noi non ci poniamo limiti.
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