Resine e pietre naturali da Adriana Galli Bijoux Unione di materiali complementari per la creazione di collane e bracciali di nicchia

Articolo di Sonia Teti

La resina dovrebbe proteggere la pianta da insetti, funghi o altre infezioni e pare che chiuda le ferite.

Viene usata come componente di vernici, lacche, prodotti farmaceutici ed ottici, profumi, materiali edilizi, purificatori d'acqua e prodotti fondiari. 

La resina è ottima anche per riparare oggetti e sostituisce il piombo metallico nella produzione di figurine e statue in plastica; ma nella gamma delle sue poliedricità non ci stupisce che sia un elemento assolutamente idoneo anche alle creazioni artigianali di Bijoux, questo utilizzo è di certo il più poetico e gioioso, infatti è necessario ammettere che, oltre ad essere molto utile, la resina è altresì esteticamente molto bella. 

Adriana Galli la utilizza come elemento principe dei suoi Bijoux siccome è ampiamente idonea ad essere complementare ad altri materiali per la creazione di prodotti dell'eccellenza del Made In Italy. Nel negozio di via San Siro 2, insieme ad Adriana lavora artigianalmente Martina Marca. Il flusso di clientela è continuo.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:



Buongiorno Adriana, buongiorno Martina. Il marchio Adriana Galli Bijoux è presente in negozi italiani ed anche esteri. Adriana, ci vorrebbe raccontare di quando nel 1996 aveva iniziato a creare Bijoux in resina? 

Adriana: Buongiorno. Vi racconto un po' la mia storia di Creatrice di Bijoux. Guardai in tutti i cassetti che avevo in casa e trovai tanti bracciali, collane ed altro; li avevo comprati durante i miei viaggi, all'estero o in Italia, e li avevo tenuti per ricordo; per cui avevo pensato bene di crearmi un piccolo modo alternativo di lavorare ed avevo cominciato a fare dei piccoli Bijoux, li avevo poi venduti ai fornitori e a piccoli artigiani a cui mi ero avvicinata. Visto il successo, avevo poi pensato anche di creare qualcosa di più, sempre nel campo della resina o delle pietre. Visto che l'attività poteva andare, avevo aperto la mia P.IVA e cominciato a lavorare: vendevo prima all'ingrosso per i negozi e poi a poco a poco producevo anche per il pubblico, dopodiché avevo aperto il mio primo negozio in via Sciesa, nel quale arrivavano vari personaggi.

Adriana: All'inizio la mia attività si era accostata ad un laboratorio di un Artigiano, che colava praticamente i pezzi tutti a mano, per esempio dei bracciali stratificati da tantissimi elementi di colore uniti praticamente a disegni geometrici. Oltre a questa produzione, c'era anche un inserimento nella resina di piccole rose, di fiori del Sudafrica - che venivano importati ed inseriti nella resina - e di altri piccoli fiori. Questi sono oggetti particolarissimi, di vendita molto culturale. Non tutti riescono a capire (sorride ndr).



La selezione dei vostri materiali è molto ampia: dalle resina acrilica a pietre semi-preziose, vetri veneziani, ambra, perle d'acqua dolce... Su quali criteri si basano le scelte dei materiali?

Adriana: La scelta dei materiali è la prima cosa che abbiamo sempre fatto. Chiaramente, man mano che procedevamo con il nostro prodotto, avevamo selezionato dei fornitori, quasi tutti italiani, che ci proponevano l'acquisto di vari materiali. La nostra scelta è ancora oggi basata innanzitutto su un colore, poi sulla forma. Siccome il nostro cervello è un computer, è lui che ci fa capire se una forma rotonda può andar bene con una forma quadrata oppure se bisogna cercare altre forme. Alla fine del processo di acquisto dei materiali, si arriva sempre a dei costi piuttosto importanti perché il nostro è un gusto molto raffinato, che si vede in tutte le collane, per via delle finiture oppure proprio per l'elemento presente nella collana.

Adriana: Il materiale che prediligo è la resina, sia per le forme che per i colori, cosa che la pietra naturale non ha, ma soprattutto anche per la sua leggerezza perché non incide sul collo neanche il peso di una collana di 60-70 cm e quindi si può portare tranquillamente. Le nostre resine sono tutte italiane, le ultime sono state fatte a Venezia dove c'è un fornitore che si basa sulle nostre richieste e ci offre resine molto particolari. Anche la pietra dura ha i suoi pregi perché molte persone classiche vedono la resina come un elemento non naturale per cui la disdicono abbastanza spesso e vorrebbero delle pietre; come con le resine, anche qui cerchiamo di scegliere pietre naturali particolari, senza andare nella banalità.

Martina: La particolarità delle nostre resine è che sono tutte trattate per ottenere degli effetti naturali come l'effetto della ceramica, l'effetto del vetro, l'effetto del cristallo o quello delle pietre naturali.

Quali sono le fasi di lavorazione di un gioiello?

Adriana: Per le collane, la prima scelta è il colore, seguiamo un pantone, poi ci avviciniamo appunto ai fornitori e scegliamo gli elementi per la produzione di collane o bracciali. Cerchiamo di unire dei materiali complementari l'uno con l'altro. Le forme sono molto importanti, uniamo le forme che pensiamo di utilizzare ed iniziamo a creare. Sì, solitamente ci mettiamo un po' di tempo perché le idee sono di due persone, però poi riusciamo sempre a trovare una soluzione ed alla fine le nostre collane ci piacciono moltissimo.

Tra le varie attività, anche una partnership con un’enoteca.

Martina: Nell'arco degli anni sono nate diverse collaborazioni, tra cui quelle insieme a personaggi famosi che hanno indossato i nostri Bijoux durante le trasmissioni televisive. Abbiamo anche organizzato delle sfilate, sempre con Brand italiani, per i quali abbiamo voluto arricchire le personalità dell'abbigliamento, senza mai invaderle. Il nostro Bijoux è dunque un elemento complementare.

Martina: Un po' per gioco è nata anche l'idea di collaborare con un’enoteca: durante la sua inaugurazione abbiamo creato una situazione altrettanto di gioco, in cui le clienti, mentre assaggiavano i vini e degustavano formaggi e salumi, hanno voluto indossare le nostre collane; insieme ad un fotografo abbiamo realizzato delle fotografie, che abbiamo regalato alle nostre clienti.



Ci sono progetti per il futuro?

Adriana: Il covid ci segò le gambe, chiudemmo tanti negozi.  Un obiettivo è di recuperare dei negozi nuovi, in modo da far emergere il nostro prodotto, che riteniamo sia molto valido.

Martina (sorride ndr): Di nicchia!

Adriana: Un altro obiettivo è di integrare la nostra produzione all'ingrosso, che è quella che ci ha fatto vivere per tanti anni.




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