Tra note barocche e legni preziosi: l’anima di Bizzi Clavicembali a Villa Bossi

Articolo di  Valentina Sole

È un mercoledì mattina di fine agosto, quando incontro Lorenzo di Bizzi Clavicembali, presso Villa Bossi, a Bodio Lomnago, in provincia di Varese.

Non potrei immaginare scenario migliore per l’ intervista, se non questa Villa del ‘500, che sorge all’interno di uno stupendo parco inglese, dove pare che il tempo si sia fermato. 

Per me, le note del clavicembalo sono vera poesia, e rimandano ad immagini rinascimentali e all’immortale musica di Bach, una vera cura per l’anima! 

Non abbiamo notizie certe sulle origini di questo affascinante strumento a tastiera con corde pizzicate, ma potremmo collocarlo tra il XVI e il XVIII secolo, nell'epoca barocca, come evoluzione naturale del clavicordo, uno strumento simile, ma più piccolo. 

Lorenzo mi ha guidata nel suo mondo, tra note, colori e dipinti, avvolti da un’ atmosfera unica. 

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Ciao Lorenzo, raccontaci le origini di questa passione di famiglia

Benvenuti nel mio laboratorio, nella sede di Villa Bossi, a Bodio Lomnago, in provincia di Varese, villa storica e cornice perfetta per il mio lavoro, che si incastra in modo naturale combinando la storicità degli strumenti a quella del luogo.

Mio padre, Guido, ha avviato l’attività trasportato ed ispirato dal grande amore che ha sempre nutrito nei confronti della musica e che lo ha portato a fare di una passione un vero e proprio lavoro, inizialmente a Milano per poi trovare nuove radici, qui in questa location stupenda e suggestiva.

Una tradizione di famiglia che dura ormai da oltre 40 anni e che mi ha permesso di crescere all’interno di questo mondo, respirando musica, incontrando talentuosi musicisti e amatori e creando grandiose sinergie.

Un percorso unico, che mi ha guidato negli anni, portandomi ad essere ciò che sono oggi.

Ecco perché, quando mi chiedono "Quando hai iniziato questo lavoro?", rispondo sempre: "...più o meno da quando sono nato!" (sorride).



Quali vantaggi ritieni di avere come seconda generazione di costruttori di clavicembali?

Essere la seconda generazione di costruttori ha dei vantaggi incredibili: vivo infatti della somma di esperienze di oltre 40 anni, periodo che mi ha garantito un sano e proficuo confronto con produttori e musicisti, permettendomi di analizzare antichi disegni e approfondire nozioni e cultura, creando un background che mi ha aiutato, e continua ad aiutarmi, a costruire la mia posizione, solida, all’interno del mio settore.

Un settore dove l’esperienza pratica ha un ruolo determinante. I disegni sono certamente alla base, ma la scelta del legno, la lavorazione e la costruzione sono strettamente correlati alla quotidianità.

Una quotidianità da cui si impara costantemente, anche dopo numerosi anni di intensa attività.

Sebbene io abbia costruito tantissimi strumenti, ogni singola lavorazione, anche dopo vent’anni di pratica, ha la capacità di trasmettermi ed insegnarmi qualcosa, arricchendo la mia professionalità ed il mio sapere. 

Entriamo nel vivo del tuo mestiere, come avviene il processo costruttivo dello strumento?

La costruzione vede un primo passaggio che coinvolge l’analisi dei disegni costruttivi che riportano i dettagli, i materiali e le caratteristiche che lo strumento originale presenta.

Il secondo passo è la scelta e la selezione meticolosa dei legni, un aspetto, questo, cruciale che determina il risultato finale.

Le essenze impiegate sono diverse, e variano in base alla funzione e alla componente per le quali verranno impiegate. Per esempio, per i somieri, che devono mantenere una tensione ideale delle corde, viene impiegata un’essenza particolarmente dura. 

Le diverse scuole presentano scelte distintive; confrontandone due, quella francese, vede l’utilizzo dei pioppi per i fianchi, mentre la scuola italiana opta per il cipresso.

Ma la scelta può riflettere anche gusti personali rispetto al risultato finale che si desidera ottenere.

Operare in Italia, la patria indiscussa dell’artigianalità, consente di stringere collaborazioni con altri artigiani, creando sinergie uniche e rapporti solide e durevoli. 

Tra le diverse realtà con cui ho il piacere di collaborare, vi è, per esempio, un’azienda specializzata nella produzione delle cerniere per i miei strumenti, realizzate seguendo le specifiche da me fornite e riproducendo esattamente i modelli originali.

Hai parlato di scuole, vogliamo approfondire questo argomento?

Le scuole sono un insieme di tradizioni, tecniche e stili tipici di una specifica regione o gruppo di artigiani. Esse si formano nei secoli riflettendo le influenze culturali, le preferenze estetiche e le risorse disponibili in una determinata area.

Quelle legate ai clavicembali sono diverse, tra cui la scuola italiana, tedesca, francese, fiamminga, inglese o iberica.

Per un costruttore è sempre molto interessante esplorare e costruire riproduzioni più o meno fedeli di queste scuole, caratterizzate da dettagli distintivi e unici. 

Oltre ai clavicembali costruisco anche clavicordi e fortepiani che si ispirano ai modelli originali del tardo’700 e dell’ inizio dell’ 800.             

Tra le attività che svolgiamo qui in laboratorio, il restauro permette di ridare vita a uno strumento antico, offrendo una soddisfazione unica e ineguagliabile.

Un’operazione che rappresenta anche un ottimo canale di apprendimento perché consente di analizzare e approfondire quanto svolto dai grandi costruttori del passato, costituendo, in questo modo, un insegnamento importante per un costruttore di strumenti.

Il mio lavoro mi permette di imparare costantemente qualcosa portando, di riflesso, idee, concetti e dettagli acquisiti ed assimilati. 



Che cos’è è l’Accademia Europea Villa Bossi?

Insieme a mio padre Guido, ispirati dalla location di Villa Bossi che si presta egregiamente all’obiettivo, abbiamo deciso di creare un’ Accademia che ci consente di organizzare, nel corso dell’anno, interessanti masterclass, stringendo collaborazione con i principali conservatori europei.

Un sodalizio che ci permette di supportare sia giovani musicisti al completamento del loro percorso di studi che neo diplomati, favorendo un progressivo inserimento nel mondo del lavoro.

Ciò è possibile, attraverso la creazione di una rete di concerti che permette loro di approcciare al pubblico e costruire il loro curriculum.

Infatti, c’è un momento critico che segue il diploma che richiede al musicista di abbandonare gli aspetti prettamente scolastici del suo percorso per entrare nel mondo dei professionisti.

Una transizione difficoltosa che, per molti, rappresenta una reale difficoltà, in quanto i musicisti non sanno esattamente come intraprendere la carriera professionista.

L’idea dell’Accademia è proprio quella di inserirli, inizialmente, in un canale professionale di concerti, che li guidi formandoli direttamente sul campo, preparandoli al meglio ed inserendoli in modo adeguato nel settore. 

Se desiderate scoprire di più rispetto al mondo dei clavicembali, le porte di Villa Bossi sono sempre aperte.

Una dimora storica dal fascino senza tempo che vi affascinerà conquistandovi e arricchendo il vostro bagaglio culturale.





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Articolo di  Valentina Sole