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A Montemarzino, in provincia di Torino, immersa nei colli e nei vigneti si trova una piccola azienda agricola a conduzione famigliare, nota per la sua produzione di conserve e succhi a base di frutta della zona.
In particolare, l’azienda agricola Montemarzina utilizza la famosa pesca di Volpedo, rinomata per la sua dolcezza e il suo profumo dovuti alla maturazione nelle valli incontaminate delle zone del Curone, Grue e Ossona.
La frutta utilizzata dall’azienda viene coltivata sulle colline adiacenti e viene trasformata in confetture o sciroppate, mantenendo un forte legame con la tradizione.
Abbiamo avuto l’occasione di parlare direttamente con Marco Ravazzano, il titolare dell’azienda, che ci ha raccontato la sua storia e le particolarità della Montemarzina.
Buongiorno Marco, raccontaci la storia della tua azienda agricola.
La Montemarzina è un’azienda piccola, a conduzione famigliare, e sicuramente qui non manca mai il divertimento, la passione, e tante volte anche la fatica, ma lavorando tutti insieme ce la possiamo fare. La nostra azienda è nata più di cinquant’anni fa, grazie al mio bisnonno, con cui ho avuto la fortuna di crescere. Ha sempre avuto i frutteti sulle colline qua a Montemarzino, sui colli tortonesi. Man mano poi la passione per la terra e per i suoi frutti è stata tramandata a mia nonna, e poi a mio zio, che ha voluto cambiare la sua vita dedicandosi alla sua passione. Così facendo ha cambiato le sorti dell’azienda e della famiglia. Quindi ad oggi ci ritroviamo con una bellissima coltivazione che si aggira intorno ai quindici ettari di frutteti e la “principessa” su tutti nella nostra zona è la pesca di Volpedo.

Qual è la storia del vostro territorio?
Il nostro territorio ha una storia fantastica a livello di frutta. La frutticoltura è sempre stata un aspetto importante delle nostre colline e del nostro territorio in generale, tanto quanto il vino. Quindi oggi siamo fieri di portare avanti la tradizione della frutta! Ovviamente la frutta è molto varia, dalle pesche che sono il frutto più diffuso, alle albicocche, le prugne e le susine. Il nostro è un territorio davvero molto votato alla frutticoltura.
A quanto pare tutto è partito con la famosa pesca di Volpedo…
Ovviamente tutto parte nei tempi antichi dalla pesca. La pesca di Volpedo è deliziosa, grazie a tre aspetti principali che la rendono unica. Prima di tutto, il terreno: parliamo sempre di terreni sabbiosi medio argillosi, dove la radice della pianta può svilupparsi e dare del suo meglio. In secondo luogo, è fondamentale il metodo di coltivazione. Qui abbiamo un’agricoltura molto attenta alla terra, con un diserbo meccanico, per non andare a intaccare quelle che sono le proprietà della frutta.
Infine c’è l’aspetto più “divertente”, che è la raccolta. Questa raccolta tanti la definiscono “d’onda” e, in pratica, noi sulla singola pianta raccogliamo sempre dalle tre alle cinque volte. Lo facciamo perché ogni frutto sulla stessa pianta ha i propri tempi di maturazione e dobbiamo rispettarlo. Quindi, sulle singole piante, il primo giorno raccogliamo i frutti più maturi, poi aspettiamo alcuni giorni, quando ne sono maturati altri raccogliamo di nuovo e così via. Bisogna dare il tempo necessario alla terra, alle piante e al frutto. Possiamo dire che la parola chiave nell’agricoltura è sempre il “tempo”. È necessario saper aspettare, anche se in alcune occasioni invece si corre. Il tempo è sempre un ingrediente chiave.
