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Si può affermare senza alcuna riserva che "lo scultore del legno" Mario Midali sia uno degli artigiani più in voga dell'alta Val Brembana.
Molte delle sue opere lignee ricavate con l'eccezionale ricorso alla fidata motosega - strumento che ha saputo nobilitare ad una condizione artistica - sono disseminate lungo tutto il territorio bergamasco e allietano lo sguardo di coloro che si imbattono in esse.
Ci basti pensare ad uno dei suoi ultimi capolavori estivi sapientemente ricavato da un tronco di larice recuperato in seguito alla furente tempesta Vaia: una maestosa aquila che sorveglia con il suo fascino sornione le Baite di Mezzeno, importante crocevia in altitudine al di sopra del Comune di Roncobello dal quale si diramano alcuni degli itinerari di montagna più belli delle prealpi orobiche.
La sua fama di abile scultore si è largamente diffusa anche al di fuori dei confini regionali riversandosi ad esempio nelle rinomate località turistiche ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, sulle Dolomiti.
Entriamo dunque nello specifico con il nostro ospite per scoprire l'intrigante originalità della sua professione..
Mario quando nasce questa stupenda passione che è diventata nel corso degli anni un lavoro?
La passione per la lavorazione del legno è qualcosa che ho coltivato fin dall'infanzia. Da bambino rimasi affascinato da alcune piccole statuine in legno che mio nonno originario di Carona era solito realizzare con l'ausilio di un coltello per animare il presepe natalizio.
Ben presto iniziai a cimentarmi anche se devo dire che sono partito in un modo abbastanza curioso. Intorno ai 14-15 anni cominciai costruendo casette microscopiche con gli stuzzicadenti poi con l'andare del tempo il mio amore per la scultura crebbe sempre di più anche perchè la motosega è uno strumento che già da adolescente sapevo maneggiare con destrezza.

Partendo dalla realizzazione di qualche scoiattolo pian piano ci presi la mano e nel corso degli anni mi sono perfezionato.
Come avviene la creazione e quali sono i soggetti che raffigura?
Attraverso la motosega più grossa solitamente inizio a sgrossare i legni. Successivamente ne utilizzo una più piccola per le rifiniture e i dettagli adoperando sempre punte sottili e catene molto affilate.
Faccio di tutto per quanto riguarda la rappresentazione faunistica con una particolare predilezione per gli animali dei nostri boschi.
Su richiesta e commissione ho anche realizzato sculture a soggetto religioso.
Naturalmente essendo il mio lavoro il repertorio non si esaurisce qui e tocca anche la sfera dell'arredamento come tavoli e panchine, ai quali cerco sempre di aggiungere, con decorazioni e intagli, un tocco artistico.
Sappiamo che in passato ha prestato la sua splendida forma d'arte ad iniziative lodevoli…
Nel 2019 fui contattato assieme ad altri sette scultori dalla Fiera Creattiva di Bergamo per un progetto legato al reparto pediatria dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII.
In sostanza ognuno di noi doveva interpretare un disegno realizzato da alcuni bambini ricoverati nella struttura cercando di riprodurne lo spunto creativo.
A me capitò un fiore: una bella margherita. Ne venne fuori una scultura di circa 1.50 m che donai all'ospedale. Credo che tuttora sia presente nel reparto pediatria.
Davvero ammirevole e toccante. Recentemente invece ha catturato l'attenzione mediatica dell'Eco di Bergamo in relazione alla dilagante epidemia di bostrico che sta logorando questi boschi meravigliosi…
Come sapete è un problema davvero grande che affligge le nostre foreste. Il bostrico è un insetto altamente pericoloso per l'abete bianco in quanto nel giro di poco tempo fa seccare la pianta.
Entrando sotto la corteccia depone le uova e così prolifera soffocando al contempo l'albero.
Purtroppo è un'epidemia che coinvolge tutto il Nord Italia. Anche il Trentino sta vivendo il medesimo dramma dopo la tempesta Vaia.
Nel mio comune di Isola di Fondra e in generale in tutta la valle questo flagello ha colpito duramente.
In tal senso il comune di Carona ha deciso di tagliare un gran numero di alberi secchi (il disboscamento pare essere l'unica soluzione attuabile ndr) e mi ha contattato per avviare un originale piano di recupero delle numerose conifere abbattute. Dopo aver svolto il sopralluogo ho convenuto che si potessero realizzare delle sculture di animali interessanti con la parte basale dei tronchi e così ho dato la mia piena disponibilità al progetto di abbellimento del lungolago.
Con l'inverno si procede un po' a rilento ma in primavera tornerò alla carica.
