Un convegno strategico per il territorio salernitano tra cultura, impresa e tradizione artigiana. “Perché il Made in Italy è un racconto vivo, fatto di mani, luoghi e visioni. È nostro compito dare voce a chi lo costruisce ogni giorno, lontano dai riflettori, con passione e dedizione, come in questa splendida location della Valle dell’Irno”.
È con queste parole che Luisa Bamonte, fondatrice del Magazine ItalianBees, ha aperto il convegno “Made in Italy: risorsa strategica e prospettive”, organizzato dal Comune di Baronissi presso l’Aula Consiliare del Comune di Baronissi.
L’evento, che ha celebrato la Giornata Nazionale del Made in Italy, si è trasformato in un laboratorio di idee, dialogo e riconoscimento per le imprese locali della Valle dell’Irno, protagoniste dell’identità produttiva del nostro Paese.
Organizzato con il sostegno della Fondazione Super Sud, di CulturItalia e della Provincia di Salerno — e con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy — il convegno ha avuto come obiettivo quello di riaffermare la centralità del Made in Italy come risorsa non solo economica, ma anche culturale e sociale.
La forza dei territori: imprese e istituzioni in dialogo

Al centro della giornata le imprese artigiane e agroalimentari di Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Fisciano e Pellezzano, territori che custodiscono una lunga storia di produzioni d’eccellenza e tradizioni tramandate con cura.
Realtà produttive spesso a conduzione familiare, che incarnano il binomio tra qualità, sostenibilità e tradizione, e che negli ultimi anni hanno saputo rinnovarsi, affrontando le sfide dei mercati globali con visione e responsabilità.
La sindaca di Baronissi, Anna Petta che, non potendo essere presente all’evento è intervenuta tramite un suo incaricato e ha sottolineato come la promozione delle imprese locali sia anche un atto politico e culturale: “Le imprese del nostro territorio, in particolare nel settore agroalimentare, rappresentano non solo un motore economico ma anche un presidio culturale. L’agricoltura di qualità, i prodotti tipici e le produzioni di pregio possono e devono imporsi sui mercati, raccontando una storia fatta di territorio, tradizioni e visione.”
“Vogliamo rafforzare il dialogo tra istituzioni, cittadini e imprese per costruire insieme un futuro più solido e radicato nei valori autentici del nostro Paese”, ha concluso la prima cittadina. Un concetto che si ritrova nei valori fondanti di ItalianBees. Un’idea di sviluppo, dunque, che non passa soltanto per i numeri della produzione, ma per la capacità di restituire senso e identità a ogni processo economico, coinvolgendo comunità, scuole e nuove generazioni.
La visione della Fondazione Super Sud: “costruire strategie territoriali”
“Costruire strategie di medio-lungo termine” è l’obiettivo di Giovanni D’Avenia, presidente della Fondazione Super Sud, tra i principali promotori dell’iniziativa. Il suo intervento ha messo in luce la necessità di costruire una governance territoriale che integri economia, formazione e paesaggio:
Perché sostenere il Made in Italy significa creare filiere che dialoghino con la scuola, con la formazione professionale e con i nuovi mercati internazionali. Significa, soprattutto, non lasciare soli gli artigiani e i produttori, ma inserirli in un ecosistema attento e inclusivo.
Pisapia, Cultura Italia: “Valorizzare la Legge 206/2023 sul Made in Italy”
“Bisogna valorizzare la Legge 206/2023 sul Made in Italy” per pensare che questo settore possa crescere in modo sistemico “come sta avvenendo con il turismo”. Queste le parole di Claudio Pisapia, Direttore generale di Cultura Italia.
“Il Decreto Legge in vigore incarnava l’animo identitario del territorio, come ad esempio nella Valle dell'Irno, protagonista nella lavorazione di olio e vino. Motivo per riportarlo al centro dell’attenzione pubblica, valorizzandone le sue funzioni, con il fine di migliorare il lavoro degli artigiani locali”.
La “catena del bene”, per il futuro al Made in Italy

Tra i momenti più intensi del convegno, l’intervento di Luisa Bamonte ha riportato al centro la voce dei protagonisti spesso dimenticati del Made in Italy: artigiani, contadini, produttori di prossimità. Voci che ItalianBees ha deciso di raccogliere e amplificare, con un lavoro editoriale che mette al centro la narrazione del valore.
“Pensiamo, solo per un attimo, se la Gioconda fosse rimasta esclusivamente nella mente di Leonardo Da Vinci. Oggi parleremmo di un qualcosa di disperso. La creatività va comunicata, deve viaggiare, deve ispirare”. Un parallelismo potente, che richiama la responsabilità di raccontare il Made in Italy come patrimonio collettivo, non come etichetta commerciale.
La fondatrice di ItalianBees ha parlato di una vera e propria “catena del bene”, un circuito virtuoso in cui ogni impresa è anello di un sistema culturale: “Gli artigiani che noi andiamo a intervistare sono quelli che permettono al territorio di non scomparire. Noi li riteniamo autentici simboli del patrimonio culturale italiano. Vogliamo restituire loro dignità e visibilità”.
Il progetto ItalianBees, ha spiegato Bamonte, è un viaggio nel cuore dell’Italia produttiva che unisce ricerca, reportage e azione culturale. Un modo per restituire voce e volto a un Paese che troppo spesso si racconta solo attraverso i suoi marchi più noti, dimenticando le sue fondamenta. “Perché ognuna di queste storie ha un valore immenso, e in comune possono offrire una risorsa essenziale per l’economia internazionale”.
“Made in Italy: risorsa strategica e prospettive” è stata l’occasione per premiare quelle realtà che operano sul territorio in piena sinergia con le tradizioni locali. Questa la lista completa delle attività premiate nel corso dell’evento Made in Italy:
- Agriturismo Casale Pie' d'Eco - Comune di Calvanico
- All'Antica Bottega dell'Arte del Rame - Giuseppe Celentano Comune di Fisciano
- Azienda Vitivinicola Guerritore - Comune di Baronissi
- Renato Consimato Viticoltore - Comune di Baronissi
- Calabrese 1812 Snc - Comune di Bracigliano
- Cartesar Spa - Comune di Pellizano
- Iasa Srl - Comune di Pellizano
- Ristorante Cetaria - Chef Salvatore Avallone 1 Stella Michelin 2025
- Azienda Agricola Aliberti Giovanni - Comune di Baronissi