Arte in Legno: Artigiani senza tempo

Articolo di Vassily Sortino

Basterebbe raccontare che in passato è stato dato loro il compito di restaurare sia il Villino Florio che Palazzo Bonocore a Palermo per capire quanta storia c’è dietro Arte in legno, falegnameria da tre generazioni in via Ammiraglio Millo, sempre nel capoluogo siciliano. Ma è mettendo piede dentro lì dove mobili o cucine vengono create che si comprendono due cose: la qualità del prodotto artigianale e la felicità di chi lo costruisce. Così, percorrendo le varie stanze si passa dall’ultimo macchinario tecnologico che con una scheda taglia il legno al millimetro, al punto dove è necessaria la mano e l’occhio del falegname, che batte qualsiasi intelligenza artificiale. Il resto è lavoro, che a quanto pare è sempre di più, proprio perché di artigiani di questo tipo se ne trovano sempre meno, mentre la clientela, dalla semplice famiglia al pascià arabo,  si fa sempre più esigente

Salvatore Battaglia, lei è a capo della terza generazione di Arte in Legno. Può raccontarcene la storia?

«Il fondatore di Arte in Legno è mio nonno, che 60 anni fa ha aperto una bottega di torneria, rilevata da mio papà e poi da me. Io ho lavorato fuori dalla Sicilia, ma mi sono reso conto che questa realtà imprenditoriale sta morendo ed era un peccato non portarla avanti. Col mio arrivo qui abbiamo modernizzato l’azienda con progettazioni 3D e rendering. Uniamo così la vecchia arte della falegnameria e le nuove tecnologie con le macchine a controllo numerico e le bordatrici».

Macchinari di Arte in Legno

Cosa costruite principalmente?

«Essendo una ebanisteria ci occupiamo principalmente di arredamenti di interni, rigorosamente su misura. Ma non ci limitiamo all'utilizzo del legno qui a Arte in Legno, ma abbracciamo anche l’uso di altri materiali come hpl, decton e corian, che sono sì marmorei e siamo in gradi di accostarli all’arredamento in legno. Facciamo anche divani e infissi. Abbiamo inoltre restaurato il villino Florio e Palazzo Bonocore, che sono due strutture storiche e nobiliari palermitane».

Cosa ha voluto dire per Arte in Legno mettere mano a questi palazzi storici importantissimi?

«È stata una sfida. Il villino Florio in particolare non poteva essere restaurato, perché era andato tutto bruciato. Abbiamo ricostruito gli archi di Ernesto Basile e abbiamo dovuto interfacciarci con i suoi disegni non semplici. Abbiamo poi usato dei metodi di lavoro andati perduti, per avvicinarci alla fedeltà del risultato. Palazzo Bonocore, invece, è stato bello perché qui da Arte in Legno abbiamo realizzato tutti gli infissi in legno, che sono mosche bianche nell’arredamento e nel mondo dell’eleganza, con un risultato eccezionale».

Lavorazione del legno da Arte in Legno

Cosa richiede principalmente la clientela?

«La produzione di cucine. Siamo competitivi rispetto ai centri commerciali e alla grande distribuzione. Noi diamo un lavoro aggiunto con perfezione e precisione, facendo tutto a mano. Un prodotto completamente diverso da quello che si trova sul mercato».

Quali sono i passaggi di un lavoro che vi è stato commissionato?

«Procediamo per step. C’è un primo incontro col cliente, poi si sviluppa un progetto per dare una visione reale e dargli la sensazione di toccare quello che acquisterà. Successivamente si passa alla lavorazione, con i disegni dati ai nostri operai che iniziano a produrre. Il cliente può osservare le fasi del lavoro qui da Arte in Legno, con il il pezzo di legno che si trasforma nel suo oggetto di arredamento».

Quali sono i vostri obiettivi per il futuro di Arte in Legno?

«Sicuramente affermarci nel mercato siciliano e italiano. Vogliamo poi interfacciarci col Web vendendo online. Stiamo cercando di standardizzare un prodotto, che non sia commerciale, di alta qualità e accessibile per tutte le famiglie e tutte le case».

Nella storia di Arte in legno non è mancata anche una commissione particolare: «Un milionario arabo – ricorda Salvatore Battaglia – ci ha fatto costruire una zona-bar che si apriva come un petalo. Un bellissimo risultato di lavoro artigianale».

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