Azienda agricola di frutti esotici L'Orto di Rosolino

Articolo di Vassily Sortino

Un uomo innamorato pienamente del suo lavoro, della sua frutta e del suo orto, che ha negli anni trasformato nel suo luogo delle coltivazioni più disparate. È una persona sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo Rosolino Palazzolo, proprietario de “L’orto di Rosolino”, azienda situata tra le campagne di Terrasini e Montelepre, che produce ortofrutta in biologico dal 2000 (attività iniziata dal padre Antonino e già riconosciuta in biologico da allora), su una estensione di 6 mila metri quadri di serre e 3 ettari tra pieno campo e frutteto misto. E in una regione dove tutti coltivano uliveti, grano e agrumi, Rosolino ha allargato il campo ad altre coltivazioni come annona, mango, banane, fejoa, avocado e manghito.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube: 


Rosolino Palazzolo, quando nasce la sua azienda?

«Nel duemila. Io, però, già da vent’anni studiavo i frutti esotici e ho portato qui questo sapere, piantando papaya, banane e tante colture sudamericane. A questo ho aggiunto il caffè, un mio progetto a lungo termine che mi ha dato ottima fioritura e produzione. Naturalmente non mancano anche i frutti classici come le albicocche e le pesche».



Perché la scelta di puntare sui frutti tropicali?

«Perché è un mercato in espansione in cui credo e in Sicilia siamo in pochi a portarlo avanti in uno spazio dove c’è grande richiesta. Noi poi i frutti li raccogliamo maturi. Quelli che arrivano da altri paesi sono raccolti ancora immaturi, fatti maturare artificialmente e non mantengono lo stesso sapore».

Quale è la pianta più complicata da coltivare?

«È quella che è anche il nostro prodotto di punta, ovvero l’avocado. Una pianta difficile da seminare a causa del clima troppo caldo che c’è in Sicilia. Dal trapianto della pianta al raccolto devono passare almeno quattro anni. Ma se attecchisce, un albero può produrre frutta anche per cinquant’anni».



Come si svolge la sua giornata lavorativa?

«Inizia alle 4 del mattino davanti al computer. Controllo se sono arrivati ordini dai clienti nel corso della notte. Poi raggiungo l’azienda e dopo un meeting con i miei collaboratori inizia la raccolta della frutta e degli ortaggi, che consegniamo ad aziende di Palermo, ma anche di tutta Italia. Contemporaneamente dobbiamo irrigare l’orto e coltivare. Il lavoro in campagna non manca e non finisce mai fino alla tarda sera. Per poi ricominciare alle prime luci dell’alba».

Quali sono i progetti futuri de L’orto di Rosolino?

«Farci conoscere anche dai turisti, creando uno spazio dove possiamo accoglierli in azienda. Poi creare dei liquori tratti dai miei frutti. Uno è già in produzione. Vorrei anche iniziare una buona produzione di caffè da vendere in tutto il mondo».

Intanto Rosolino, che ormai si è specializzato nelle coltivazioni di nicchia, ha anche conquistato i thailandesi che vivono in Sicilia e gli amanti della loro cucina, coltivando il manghito, «ovvero - spiega - un frutto tropicale che non deve essere confuso col mango. Si caratterizza per essere molto fibroso e adatto per le insalate».



 




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Articolo di Vassily Sortino