Azienda Agricola Invidiata

Articolo di Vassily Sortino

C’è un detto in Sicilia: “Ha casa e putia”. E si intende quando alla propria abitazione corrisponde anche il luogo del posto di lavoro. Ha scelto di vivere così Grazia Invidiata, responsabile dell’Azienda agricola Invidiata di Collesano, che dopo essere diventata agronoma e avere lavorato per altri, ha scelto, partendo da zero, di costruire una masseria nell’area del parco delle Madonie. Un lavoro duro, ma con un panorama splendido.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Grazie invidiata, quando nasce la sua azienda agricola?

«Nel 2003, quando abbiamo iniziato a trasformare il latte delle nostre vacche in formaggi, puntando a una qualità capace di rispecchiare nel territorio con degli ottimi formaggi. La nostra non era una tradizione familiare, ma dopo essere diventata agronoma ho scelto di aprire questa azienda senza sapere fare nulla. Con impegno e sacrificio sono riuscita nel mio intento».



Quali formaggi sono prodotti qui?

«Principalmente è quella della provola delle Madonie. Un formaggio a pasta filata. Siamo un presidio Slow food. Le facciamo in modo semplice, affumicato col fuoco a legna. Lo facciamo anche con un agrume dentro, una caratteristica di questo territorio. Gli aromi della buccia interagiscono con la pasta filata, emettendo aroma».

Che formaggio preferisce il pubblico?

«Siamo partiti inizialmente producendo delle caciotte. Questa particolarità ci ha permesso di farci conoscere dai clienti ed entrare ne mercato del formaggio. Successivamente ci siamo dedicati alla provola, nelle sue svariate forme. Quella semplice è la più venduta, per la sua facilità di proporsi per diversi piatti in cucine ed è buona anche per fare merenda».

Come si svolge la sua giornata di lavoro?

«L’attività parte alle 6 del mattino. Ci sono tante cose da fare e ognuno ha un suo compito. Si comincia con la mungitura, il governo e lo spostamento degli animali. Tocca poi la trasformazione del latte prodotto in pasta filata e in provola. Scatta poi la fase di confezionamento, degli ordini e della vendita o diretta o tramite distributori in Italia e all’estero».



Che futuro ha un’azienda come questa?

«È cercare stabilità economica. Anche se si lavora al meglio e si risolvono i problemi che dipendono dalla natura e non dall’allevatore. Voglio poi puntare sull’attività ricettiva e sul turismo esperienziale».

E da quest’ultimo punto di vista Grazia Invidiata ha saputo organizzarsi, creando una fattoria didattica per i bambini e un’area food per gli adulti che si affaccia sul golfo di Palermo.



 


 








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