Birrificio Marduk: Una filiera di sapori sardi

Articolo di Giorgio Galizia

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Nel 2013 il Birrificio Marduk, del paese di Irgoli in Sardegna, rende un grande sogno una confermata realtà: realizzare una filiera improntata sulla birra. Il progetto Marduk nasce da un'idea di due amici: Mauro Loddo e Giuseppe Murru che, dopo 5 anni di produzione casalinga, decidono di mettersi in gioco con un birrificio professionale.

Birrificio Marduk: Una filiera nel bicchiere e nel piatto

Il birrificio Marduk aveva le idee ben chiare, volevano realizzare una birra sarda partendo dalle origini, dall’orzo coltivandolo in totale autonomia. L’orzo raccolto di per sé non può essere utilizzato per la realizzazione della birra artigianale, se non prima trasformato in malto. Il birrificio allora investe in una cosa unica in tutta la Sardegna: una malteria aziendale, dove gestire la trasformazione dell’orzo in malto ottenendo la materia prima necessaria alla creazione del mosto.

E il luppolo?

Nel terreno del birrificio Marduk ora gestiscono un luppoleto, dove ricavano il luppolo per dare l’aroma e l’amaro delle loro birre così genuine. Nella coltivazione e nello stoccaggio vengono utilizzati solamente rimedi naturali per allontanare gli insetti, mantenendo un prodotto dal gusto autentico e privo di agenti chimici. Una volta realizzata la filiera della birra i due soci hanno raggiunto un altro traguardo. Proprio come dice il loro motto: “Guarda oltre”, hanno realizzato progetti oltre la birra artigianale, parliamo di: “ Sapori di Filiera”. Sapori di filiera chiude il cerchio realizzando carni, affettati e altri derivati animali, allevati nei loro terreni, destinati al consumo nelle tavole del loro locale a Orosei.

Orzo coltivato dal Birrificio Marduk

Come nutrono gli animali?  Con gli scarti della lavorazione della birra ovviamente!

Una volta ripulito il chicco dell’orzo, restano le spighe che,  insieme ai chicchi spezzati e non ottimali alla birrificazione, vengono utilizzati come mangime per il bestiame. Inoltre una volta creato il mosto per la birra, i chicchi esausti (trebbie) vengono impiegati per l’ingrasso, chiudendo il cerchio di questa incredibile realtà brassicola riducendo al minimo gli sprechi e riutilizzando tutti gli scarti della lavorazione. I due amici inoltre coltivano il grano, da cui ricavano le farine che impiegano per la preparazione della pasta, utilizzata per realizzare piatti ricchi di gusto del territorio sardo, e il pane della tradizione come il Guttiau e il Carasau.

Il Birrificio Marduk "guarda oltre"


Nell’età del bronzo, in Sardegna, si parla del Marduk: una divinità Assiro-Babilonese, rappresentato nei bronzetti come un gran guerriero con due scudi rotondi, quattro braccia e altrettanti occhi, corna robuste e uno sguardo fiero verso l’orizzonte. Il Marduk aveva tutti i tratti caratteristici dell’azienda. Gli scudi tondi a simboleggiare l’economia circolare e la chiusura della filiera, le forti corna simbolo dell’agricoltura e dell’allevamento sapientemente gestito in azienda e infine i quattro occhi e le quattro braccia simbolo dei due fondatori. E lo sguardo verso l’orizzonte?

Birra Sexy Pompia del Birrificio Marduk

Il Birrificio Marduk ha realizzato qualcosa di incredibile nel proprio arduo percorso, creando una filiera totalmente sarda che dai campi arriva nelle tavole, seguendo sempre il loro motto: “Guarda oltre”.  Proprio come il Marduk, le loro idee prendono forma e sfociano in realtà con le braccia ben impegnate nel loro lavoro e i loro quattro occhi che scrutano l’orizzonte, andando oltre le mode, perché a Mauro e Giuseppe conoscono le proprie radici e sanno dove vogliono arrivare.


Come un’orchestra il birrificio Marduk segue i cicli della natura, rispettando la terra e dando importanza a ogni passaggio per dei prodotti dal sapore unico, conseguenza di un'amore per la terra senza confini.

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