Bottega Cretella, alla scoperta della creatività scultorea nell’antica Neapolis

Articolo di Sergio Cimmino

Nel cuore della Napoli greca, il Teatro Antico di Neapolis racconta di secoli di arte, storia e cultura. Proprio qui vicino nasce la Bottega Cretella, laboratorio d’eccellenza dove Francesco Cretella trasforma argilla, marmo e terracotta in opere senza tempo.

Tradizione e innovazione si intrecciano in un percorso creativo unico, dove la manualità artigianale incontra il design contemporaneo, celebrando l’autenticità e il prestigio del Made in Italy. Tra materiali antichi e metodi di lavorazione artigianale a Napoli.

 

Francesco, in questo laboratorio si respira arte e storia napoletana. Come ha ideato il suo spazio artistico?

“Il mio percorso creativo e lavorativo nasce dalla passione per l'arte. Un seme, che si è tramutato poi nella scelta dell'università, prima, e dell’Accademia, poi. Un cammino durante il quale ho frequentato diverse botteghe artigiane di Napoli, fucine vive e manuali. Qui ho conosciuto la profondità di questo lavoro e le sue declinazioni tecnico-artigianali ed economiche. 

Nel 2018 ho aperto il mio laboratorio in cui ho cercato di riproporre il concetto di bottega antica, catapultata in tempi moderni grazie all’attenzione per il mondo dell’alta moda e del design. Il mio focus è basato sull'artigianalità che si diversifica da quella delle gallerie d'arte. La  proposta è sempre mirata al contatto umano con il cliente, che ripercorre per grandi  linee la figura antica del “mecenate”.

Per la realizzazione delle sue opere d'arte all’interno della Grotta dei Ciclopi, a quali tecniche si affida?

“I miei metodi di lavorazione variano a seconda delle esigenze della clientela. Lavoro con materiali nobili come l'argilla, ma anche con la durezza tipica dei vari marmi. 

Di recente mi sono dedicato alla cartapesta – collage. Qui ho abbinato la tecnica del sapere e dell'anatomia “culturale” a quella della  modernità pop, strutturando varie immagini di quotidiani, e quindi  della contemporaneità che personifica il senso dell'opera. 

Questo, rappresenta un processo artistico, che sto provando a proporre negli ultimi miei lavori in bottega”.

Quali sono le caratteristiche naturali che possiamo ritrovare nelle sue sculture?

“Le differenze tra i tanti materiali, variano e si differenziano in base alla loro  composizione naturale. L'argilla è considerata come un materiale plastico, utilizzato per modellare, e ha un alto tasso di manualità. Il marmo è invece conosciuto per la sua  durezza: partendo da un blocco, o da un cubo, si lavora sul sottrarre fisicità alla pietra. Sono due filosofie opposte: una di aggiunzione e l'altra di eliminazione. La terracotta, poi, incarna l'animo umile e operaio dell'arte”.  

Qual è il suo pubblico di riferimento?

“Nella fase di vendita, ci rivolgiamo ad un pubblico molto variegato: dal cliente privato committente, sino ad architetti o stilisti come Gianni Molaro, passando per il mondo dell'oggettistica fino a quello cinematografico di Gomorra o dei set di Dolce e Gabbana. E poi ancora la sfera pubblica, come lo stadio “Diego Armando Maradona”, solo per citare un esempio. Speriamo che anche i giovani possano appassionarsi a questo mondo. Il vero artigiano è un po' come il genio della lampada: deve essere disposto a realizzare i desideri artistici dei clienti”. 

Come immagina il futuro di Bottega Cretella?

“Il mio progetto futuro è quello di trasformare questo piccolo laboratorio d'arte, in una galleria espositiva. Ma anche quello di acquisire un spazio di produzione più grande, pensato esclusivamente per la fase realizzativa. Vorrei assumere apprendisti, capaci di trasformarsi in piccoli artigiani e desiderosi di sposare la mia filosofia di arte manuale, viva e feconda”. 

 L'arte del maestro Francesco Cretella, risiede in qualcosa che profuma di antico e  millenario, risalente all'eccezionalità delle origini greche di Napoli. Una manualità, un  simbolismo e una fisicità, che si mescola trasversalmente al mito dei Ciclopi, custodi  e fabbri del sacro fuoco antico, artigiani nel cuore della Terra.

In quel rossore di lava che richiama il Vesuvio, le sculture della Grotta identificano l'estro, la creatività di un artista che sa mescolare e riproporre la sua idea di cultura e creatività, immaginata e riproposta in chiava attuale e “pop”. Una lettura,  una visione, popolare e umana, che incarna uno spirito artigiano puro, libero e non necessariamente d'élite.

Alle sculture di Cretella non manca neppure un tocco di provocazione e istrionismo, tra strade che ripercorrono i miti del largo consumo e fenomeni di massa,  caratteristiche che lo rendono autentico, libero e culturalmente versatile.


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Bottega Cretella, alla scoperta della creatività scultorea nell’antica Neapolis
Sergio Cimmino 8 settembre 2025
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