Bottega Farnese: Arte che profuma di mare

Articolo di Vassily Sortino

Il sogno di ogni essere umano e ricreare il proprio paradiso sulla Terra. Roberta Di Cara ci è riuscita a Palermo, in una piccola via del centro storico, via Aragona, a pochissimi passi dalla fontana del Genio, creando Bottega Farnese, una realtà creativa che si occupa di pittura, decorazione d’interni e recupero del vecchio. Il suo slogan è lungo, ma semplice: «Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista».

Roberta Di Cara, come è nata l’idea di Bottega Farnese?

«Sin da bambina avevo la passione per i colori, per il disegno e per tutte le forme d’arte in genere. Tutto questo mi ha portata a scegliere studi ad indirizzo artistico, iniziando con l’Istituto d’arte di Palermo continuando con la facoltà di Architettura ed infine proseguendo a Milano all’Istituto Superiore di Architettura e Design. Durante il periodo del liceo ho approfondito i miei studi frequentando lo studio di un noto pittore siciliano Vincenzo Vinciguerra che mi ha fornito gli strumenti necessari per capire le varie tecniche pittoriche. Nel contempo partecipo a diverse mostre personali e collettive. Bottega Farnese nasce nel 1991, insieme a un’altra persona. Nel 2020 mi sono trasferita in centro storico a Palermo e ho creato un luogo incentrato sulla mia visione artistica».

Banco da lavoro di Bottega Farnese

Cosa produce lei qui?

«Io mi sono sempre occupata di pittura e decorazioni. Mi occupo di tutto ciò che riguarda la decorazione della casa, partendo dai mobili. Poi mi occupo anche di decorare pareti e soffitti. Naturalmente qui a Bottega Farnese dipingo anche quadri e pannelli decorativi, incentrati sul tema del mare e sulle tradizioni siciliane».

Cosa le chiede in particolare la clientela di Bottega Farnese?

«I quadri, perché credo che siano immediati e abbiano un forte impatto decorativo. La maggior parte di questi richiama il mare e i suoi Elementi».

Quadro di Bottega Farnese

Come sono i suoi ritmi di lavoro?

«Scientifici, perché Bottega Farnese apre alle 9,30 e chiude alle 17,30. Ai clienti propongo cose che piacciono a me. Poi lavoro moltissimo su commissione dove, partendo sempre dalle mie proposte, il cliente mi suggerisce le sue varianti in relazione al suo ambiente».

Questo mestiere le pone degli obiettivi futuri?

«Non sono più una giovanissima e ritengo di essere fortunata, perché ho fatto e faccio il lavoro che ho sempre sognato. Non voglio arrivare chissà dove. Sono arrivata già dove volevo io. Va bene così».

Orgoglio di artista quindi qui a Bottega Farnese, dove Roberta dice di «Avere lavorato tanto nel corso della sua vita» e prima di lasciarci vuole ricordarsi il suo impegno più grande in carriera: «La cosa più difficile e più impegnativa che ho creato è stato realizzare un paravento, ispirato alle quattro stagioni, per Palazzo Gangi, una struttura storica e nobiliare nel centro storico di Palermo. Mi sono veramente e duramente messa alla prova quella volta».

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