Casa Panna

Articolo di Vassily Sortino

Un gelato artigianale non per alcuni, ma per tutti. In particolare per chi non può nutrirsi con i cibi contenenti i conservanti e la chimica dei prodotti alimentari industriali. Con questa filosofia, ma anche per aiutare un amico impossibilitato a nutrisi con i cibi della grande industria, nasce a San Cipirrello in provincia di Palermo Casa panna, ovvero la linea di gelati che ha fatto del sano una scelta di vita. Partendo dagli ingredienti: semplici, classici e normali. Senza trucchi per gonfiare o rendere più dolce o grasso o saporito il gelato, servendosi solo degli elementi più elementari che offre la natura.

Diego Bonura, lei è il responsabile di produzione, perché questo nome? 

«Casa Panna perché l’ingrediente base di tutti i nostri gusti è la panna fresca di latteria. Difficile da reperire sul mercato, a meno che non la recuperi da un’attività come la nostra, che è anche casearia». 



Quando nasce Casa Panna?

«Alla fine dell’emergenza Covid nel 2021, volendo dare ai consumatori qualcosa che non si trovava sulle tavole. L’idea è mia, di Michele Baviera e Francesco Caravello. Tutti appassionati di buon cibo che hanno sviluppato le ricette di monsù Tanino, il nonno di Michele. Il risultato è un gelato tutto naturale e senza addensanti. Una ricetta antica, riportata in chiave contemporanea».

Perché possiamo definire il vostro gelato artigianale?

«Perché la quantità di aria inglobata all’interno del prodotto finale è del 30 per cento, come quello delle gelaterie classiche. Il nostro gelato, a seconda del gusto, è fatto da: panna fresca, latte, zucchero, fragola, pistacchio, limone o caffè. Come addensante usiamo la farina di semi di carruba, che lega i componenti».

Quale è il gusto preferito da chi compra il vostro gelato?

«La nocciola, ma il vero intenditore, a mio parere, dovrebbe assaggiare il fior di latte per capire l’effettiva qualità del prodotto, perché è fatto solo con latte, panna e un po’ di zucchero».



Crede in una alimentazione sana?

«Sì, a prescindere dal mio gelato. Il cibo deve essere sano e naturale».

E per il futuro? Cosa avete in mente?

«Continuare a vendere nei migliori food store d’Italia e non solo. Il nostro barattolo da 300 grammi è in cartoncino, così come l’etichetta è di carta. Vuol dire che siamo anche interessati al futuro dell’ambiente».

Non è tutto. In futuro c’è anche l’idea di creare una catena di gelaterie, per raggiungere direttamente il cliente a cui vendere il cono gelato, la coppetta o la brioche. Il primo store sarà inaugurato a Palermo prossimamente.


 








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