Cittacotte, i monumenti di Palermo nelle case di tutti

Articolo di Vassily Sortino

Era un architetto affermato, specializzato nella realizzazione di grandi residenze e non solo, ma la necessita di non compromettersi con la malavita siciliana, che spesso mette becco sulle opere architettoniche pubbliche e private, lo ha piacevolmente costretto a trasformarsi in un artigiano. Ha scelto la libertà e ha messo da parte tutto ciò che lo avrebbe coinvolto nello spesso losco del mondo delle grandi costruzioni Vincenzo Vizzari, da ormai trent’anni alla guida di Cittacotte, bottega artigianale in corso Vittorio Emanuele a Palermo, dove i monumenti della città vengono venduti in versione smart. Piccole riproduzioni in terracotta, che diventano per i turisti che le acquistano un ricordo indelebile e realmente fatto a mano del capoluogo siciliano.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Vincenzo Vizzari, quando nasce Cittacotte?

«Nel 1993 e la mia produzione consiste nel realizzare monumenti di Palermo in terracotta, in miniatura e in scala, evidenziando i particolari. Le caratteristiche comuni sono: la monocromaticità, il rapporto luce e ombra e i dettagli».



Quali sono le tappe per costruire un monumento in miniatura?

«Il lavoro iniziale è andare nei luoghi, prendere le misure e il rilievo del monumento e realizzarlo in scala in argilla. Poi faccio i calchi del monumento, si realizza il pezzo, si sgrezza, sii cuoce in un forno a 900 gradi e il monumento è realizzato».

Che opere riproduce?

«Prevalentemente quelli di Palermo. Ne realizzo almeno un centinaio. Da un po’ ho esteso la visione a costruzioni antiche di Cefalù, Erice, Monreale e Taormina».

Ci sono monumenti più semplici e più complicati da realizzare con il suo stile?

«I pezzi semplici sono le case tipiche palermitane. Quelli complicati sono o la Cattedrale di Palermo o lo stabilimento balneare di Mondello o Palazzo reale. Per farli ci vogliono almeno trenta ore. Realizzare un pezzo grande è più complicato di uno piccolo, perché in quello grande devi essere più preciso con i dettagli da mettere in evidenza».



Lei nella sua bottega lavora da solo, che futuro vede per Cittacotte?

«Direi quasi nessuno. Nel senso che non penso che continuerò ancora a lungo, anche perché sono pensionato e non c’è un grande futuro per questa azienda. Forse altri cinque anni».

Un vero peccato e una grossa perdita per Vincenzo Vizzari non avere allievi. Tutto questo nella soddisfazione di avere scelto una vita da uomo libero, che ha visto cambiare in meglio il centro storico di Palermo. «Qui fino a pochi anni fa – racconta - circolavano le auto che posteggiavano sopra il marciapiede del mio negozio. Adesso è una splendida isola pedonale. Ho visto rinascere una città dalla mia bottega. Spero di avere contribuito anche io».

 






 



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