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Fino a qualche decennio fa, persino dopo l’approvazione della legge Merlin, in questa strada, via del Quattro Aprile a Palermo, ci si passava solo per trascorrere qualche ora con quelle che Elton John chiamerebbe “Sweet Painted Lady”. D’altra parte la strada era a pochi metri dal porto ed era un luogo fisso per i marinai appena sbarcati sulla terraferma. E le regine della strada degli anni Sessanta e Settanta erano loro: La Trimmutura, la sciancata e l'acrobata. Con tutte le leggende metropolitane che la circondavano.
Da qualche anno, dopo un momento di totale abbandono e degrado, questa zona è tornata sì in mano alle donne: ma artigiane e dedite a quei lavori made in Sicilia che piacciono ai turisti.
Un esempio è Collettivo 22 alab di Giusi Passamonte e Eleonora Reina, luogo si scopre e si inventa, nato dalla passione per il lavoro manuale e le arti.
Giusi Passamonte, quando nasce Collettivo 22 alab?
«Collettivo 22 alab nasce nel 2019. È un luogo artigianale dove io ed Eleonora, una designer e un’architetta abbiamo saputo creare dei prodotti unici. Ci siamo incontrati all’interno di un luogo dove fare emergere la propria capacità, il proprio fare, utilizzare le mani e fare crescere la propria creatività».
Come si può descrivere la vostra attività?
«Collettivo 22 alab è un’azienda artigianale che fa parte del circuito Alab, Associazione Liberi Artigiani-Artisti Balarm, in particolare io gestisco due marchi. Il primo si chiama Sotobosque. Realizzo accessori in pelle: collane, spilli, orecchini. Poi ho un altro marchio, che si chiama Rooppa, che in siciliano vuol dire nodi. Io intreccio con le dita e realizzo collane, sciarpe, borse e bracciali con le mie mani. Eleonora, invece, ha un marchio che si chiama Erro. Lei è specializzata nella linoleografia: incidere una gomma e stampare su vari supporti, come carte, tessuto e abiti. Poi lei lavora con l’ottone e realizzi accessori come spilli e orecchini. Poi ospitiamo altri artigiani come ceramisti e ragazze che si occupano di lavorare il legno».
Quali sono i vostri prodotti più ricercati dal pubblico che passa da qui?
«Le borse decorate con i pesci. E poi ci sono le rose in pelle, ispirate a Santa Rosalia, la santa di Palermo».
Come si sviluppa la giornata lavorativa di Collettivo 22 alab?
«La giornata al Collettivo 22 alab comincia sistemando anche l’esterno del laboratorio. Con piante, luci, quadri e stampe. Poi entro in laboratorio e inizio a lavorare. Con le mie dita faccio tutti i punti base dell’uncinetto e in particolare il pollice come ferri».
Quali sono i vostri progetti futuri?
«Fare conoscere i nostri prodotti Collettivo 22 alab in tutto il mondo. Aumentando la distribuzione e andando oltre Palermo».
Un’accoppiata vincente dunque quella tra Giusi ed Eleonora, che riporta dignità femminile in questi luoghi dove era andata perduta nella perversione e nella vendita del proprio corpo per pochi spiccioli.
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