Comed, la ceramica si fa grande in Sicilia

Articolo di Vassily Sortino

Piccoli si nasce, ma grandi si diventa. È questa la filosofia di crescita a lungo termine di Comed, azienda produttrice di maioliche e ceramiche a Collesano. Qui si producono maioliche e mosaici come si faceva sino dai tempi degli antichi: con la terra, l’acqua e le mani. Senza rifiutare la tecnologia moderna delle macchine, che il cliente può decidere di scegliere, per esempio, se vuole una mattonella perfettamente allineata dagli strumenti o con la piacevole imperfezione lasciata dalla mano umana.


Gandolfo Fullone, quando ha fondato Comed?

«Ci occupiamo di produzione di ceramiche, maioliche e cotto per uso edilizio e domestico dal 1997. Siamo partiti con un piccolo forno e poche attrezzature dentro il paese di Collesano. Nel 2001 ci siamo spostati in questo stabilimento che ha permesso di ampliare la produzione».



Qui in particolare cosa producete?

«La nostra produzione principale si basa sulle maioliche in vari formati. Il nostro ciclo di lavorazione è completo. Si parte dall’argilla, per poi arrivare al prodotto finito. Abbiamo una linea di produzione interamente a mano e un’altra semi manuale o fustellata, dove ci si serve di un macchinario. Il prodotto a mano è più rustico. Quello fatto falle macchine è più omogeneo».


Quale è il prodotto più richiesto dai clienti?

«La maiolica che chiamiamo “vela” a due colori, note fin dal 1800 e che caratterizzano i palazzi antichi del centro storico di Palermo. Poi ci sono anche le maioliche con decorazioni più complesse, caratterizzate da vari colori e vari disegni».


Quali sono le fasi di lavorazione per arrivare al prodotto finito?

«Il nostro processo produttivo è completo. La terra viene prelevata dalle cave e portata nello stabilimento per la sgrassatura e la frantumazione, seguita dalla macinazione. L’argilla diventa così fine come il borotalco. Dalla polvere di argilla e cocciopesto, grazie alle macchine, si ottiene l’argilla da lavorare. Scatta poi la formatura con gli stampini. Inizia l’essiccazione, seguita dalla prima cottura, che si può utilizzare per i pavimenti. Segue l’operazione di smaltatura, una nuova asciugatura e la decorazione. La maiolica è poi informata nuovamente e abbiamo il prodotto finito».



Che futuro ha la sua azienda di maioliche e non solo?

Vogliamo incrementare la produzione e il nostro lavoro. Con i miei figli voglio sviluppare e cercare nuovi mercati, sia in Italia che all’estero».

Per fare questo Gandolfo Fullone sta puntando tutto sulla pubblicità e sulle fiere internazionali. Il suo obiettivo è allargare oltre la Sicilia le sue vendite, con maioliche che possono piacere anche a un pubblico di turisti.


 








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Michele Matranga Gioielleria
Articolo di Vassily Sortino