La storia di Andrea Serra, giovane artista salentino, è segnata sin dalla sua infanzia dall'arte. Classe 1981, designer e scultore, Andrea ha colto tutta la bellezza della natura di una terra generosa come il Salento e dalla sua sensibilità sono nate vere e proprie opere d'arte in pietra leccese.
E' questa la materia prima che Andrea utilizza. Un legame indissolubile, quello con la famosa pietra calcarea leccese, e che ha portato alla realizzazione dei pezzi Creazioni Serra. Ogni opera si caratterizza per il suo design innovativo che nasce da una connessione ancestrale tra l'artista e la natura e che lo porta a creare ogni scultura nel suo personale laboratorio a cielo aperto.
Dove arte, bellezza e natura si incontrano, è lì che nascono le creazioni di Andrea Serra, il quale ci ha raccontato della sua vocazione di artista, aprendo le porte del suo showroom a Cutrofiano, in via Capo 71.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Salve Andrea e grazie per l'accoglienza. Ci puoi raccontare come e quando nasce la sua arte?
La mia attività di artista - che non la chiamerei proprio "attività" perché per me è una vocazione - è qualcosa che è nato sin da piccolo. Nasce quando ero appena un bebè. Avevo solo 3-4 anni, vivevo a casa dei nonni con mio nonno scultore e pittore che la mattina mi svegliava perché lui lavorava il legno, ed io sentivo quella musica del martello e dello scalpello che poi col tempo mi ha affascinato tantissimo. Dato che il nostro territorio è ricco di questa pietra così bella, bianca, candida, mi è venuto subito, all'inizio, con un piccolo scarto dalle campagne, l'istinto di creare qualche piccola figura. Ho iniziato intorno agli 11-12 anni a scolpire gli animaletti che vedevo intorno, nelle campagne salentine. All'età di 14 anni ho fatto la mia prima mostra e da lì non mi sono più fermato. Ho iniziato gli studi: il liceo artistico, l'Accademia di Belle Arti, anche se non l'ho terminata perché la mia vocazione si scontrava un po' con i professori. La mia vena era indirizzata già a uno stile prestabilito e non volevo assolutamente altri tipi di idee che fossero diverse dalle mie. Quindi è partito tutto dal periodo adolescenziale.
Tra i materiali impiegati nelle tue opere, la pietra leccese gioca un ruolo primario: come è avvenuto l'incontro con questa materia prima?
Ero con mio padre in una mia campagna, c'erano degli scarti di pietra e mi è piaciuta subito questa pietra di questo colore così candida. Poi all'interno era ricca di fossili di origine chiaramente marina e quindi mi ha affascinato. Dal momento che sono un collezionista di conchiglie e fossili sin da piccolo, ho iniziato a scolpire questo tipo di pietra. Ho provato anche il marmo, il legno, per capire ancora meglio che quella era la pietra che più mi riscaldava il cuore.
Chi è stata l'ispirazione maggiore nel tuo lavoro?
E' stata la natura, tutto ciò che mi circonda. Io cerco di dare un messaggio dalle mie opere, che sia quello della bellezza. La bellezza della natura, che cerca di implorarci a fermarci un secondo, a rilassarci un attimo, farci accompagnare dalla musica degli alberi, del vento, degli uccelli, dalla bellezza della flora e della fauna che abbiamo intorno. La natura cerca di salvare il mondo, invece noi lo stiamo distruggendo. Dobbiamo fare forse un passo indietro per cercare di ripristinare alcune cose perse che purtroppo, per il nostro veloce andamento della nostra vita, con tutto quello che ci circonda adesso e che non è solo reale ma soprattutto virtuale, ci sta oscurando la mente. Quindi non stiamo più godendo di nulla, anche se è tutto gratuito. La bellezza è gratuita e noi non riusciamo a percepirla.
Hai una tecnica di lavoro particolare? Sul tuo sito parli di un laboratorio a cielo aperto dove crei la tua arte: come nascono le tue opere?
Le mie opere nascono tutte da un unico blocco. In base all'ispirazione a volte mi sposto in riva al mare, o in un bosco, o viaggiando. Cerco anche di portare dei blocchi in giro per l'Europa. Ancora fuori dall'Europa non sono riuscito a spostare questi blocchi, però siamo andati un po' in giro per il mondo a scolpire. Martello, scalpello, raspe: per ogni opera realizzo anche dei piccoli video in cui faccio vedere la naturalità. Mi piace lavorare a cielo aperto perché è il pieno contatto con la natura. Anche d'inverno, col freddo. A me piace tantissimo avere il massimo contatto con la natura.
Qual è la scultura realizzata e alla quale tieni maggiormente (se c'è)?
Non posso dire qual è la scultura alla quale tengo maggiormente, perché sono tutte mie creature. Rimarrebbero male le altre (ride, ndr), quindi preferisco dire che sono tutte per me uguali, allo stesso modo, anche se alcune sono uscite visivamente più belle di altre. Però a volte ci tengo più ad una più 'bruttina' rispetto a una più elaborata, perché in ogni opera è racchiuso un sentimento, quindi non posso realizzare un'opera senza sentimento, per il solo gusto di farla. Questo tipo di concetto non mi interessa.
Sei uno dei più giovani e promettenti artisti della nostra terra: hai qualche progetto per il futuro che ti piacerebbe svelare?
A me piaceva superare il confine della nostra amata terra, cercare anche di portare all'estero, oltreoceano, questa nostra roccia. Son felice perché adesso sul panorama mondiale sono riuscito a calcare un po' di Nazioni, anche lontane, come gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la Francia, l'Olanda, la Gran Bretagna, passando per Hong Kong e Dubai, dove abbiamo anche dei collaboratori e delle gallerie a cui piacciono tantissimo e stanno riuscendo a capire il messaggio che sto cercando di dare alle mie opere. Quindi, spero di continuare così, non ho obiettivi. Spero soltanto che più gente possibile percepisca il messaggio che è racchiuso nella mia scultura.
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