Oggi vogliamo raccontarvi la storia di un’azienda Radici Vive 891 e di una famiglia, quella dei Varchetta, che da oltre un secolo in Campania si dedica alla produzione vinicola con passione e dedizione.
I discendenti di Don Giovanni hanno ereditato il mestiere di famiglia e seguono gli insegnamenti antichi tramandati di generazione in generazione, tracce di memoria che sono come i solchi lasciati dalle radici. Al sapere antico hanno unito le più moderne tecniche di vinificazione dando vita a vini unici e originali.
Tutto parte dall’uva: non è soltanto un lavoro volto al profitto, ma una missione di famiglia. Fare il vino è come allevare un figlio: servono cura quotidiana, fatica e profonda dedizione per arrivare a delle soddisfazioni e a dei risultati eccellenti.
A guidarci in questo meraviglioso viaggio alla scoperta dell’azienda Radici Vive è stato l’enologo Vincenzo Varchetta. Con grande spirito di accoglienza e un bel sorriso ci ha illustrato nei dettagli la storia della sua azienda di famiglia e l’ampio ventaglio di vini prodotti.
Ciao Vincenzo, raccontaci le origini dell’azienda.
Buongiorno, mi chiamo Vincenzo Varchetta e sono un enologo agronomo. Radici Vive 891 è un’azienda familiare campana e napoletana che affonda le sue radici alla fine dell’Ottocento. A oggi l’azienda è guidata dalla quarta generazione.
Il nostro obiettivo è quello di valorizzare i vitigni autoctoni campani partendo dai Falanghina e dai Piedirosso tipici della nostra zona flegrea. Il nome dell’azienda è denso di significato perché racchiude in sé una data ben precisa 1891, ovvero l’anno di fondazione.
3 vini, 3 personalità, 3 storie. Parlaci dei tre blend di Radici Vive.

I nostri tre blend sono vini unici e dalla forte personalità. Sono compositi, sfaccettati e armonici. Per creare un blend bisogna combinare varietà dalle differenti peculiarità al fine di ottenere vini unici ed esclusivi.
Il primo blend che vogliamo presentarvi è Madama 891, un bianco nato dall’unione della Falanghina flegrea (70%) con il Fiano avellinese (30%). Questo vino è come una donna determinata, acuta e carismatica. Perfetto come aperitivo, il Madama è ideale per accompagnare le carne bianche e si sposa bene con i crudi di mare.
Storico 891 invece è un blend dei tre rossi tipici della produzione vinicola campana: l’Aglianico dell'Irpinia (70%), il Piedirosso dei Campi Flegrei (20%) e il Primitivo del Massico (10%). In questo vino le note di amarena si alternano a quelle di caffè tostato, vaniglia, tabacco e cacao. Essendo un vino particolarmente corposo, si sposa bene con le carne rosse e i formaggi aventi una composizione grassa.
L’ultimo dei tre blend prodotti da Radici Vive è Rosa 891, un vino nato dall’unione dell’Aglianico (60%) e del Piedirosso (40%). Al palato si presenta inizialmente delicato e sapido e nel finale si rivela deciso. Rosa 891 si abbina magnificamente alle fritture di mare così come alla zucca in agrodolce e ai carciofi fritti.
Quali sono i Monovitigno che producete?
Oltre ai tre blend, abbiamo sei tipologie di Monovitigno: Falanghina, Fiano, Greco, Piedirosso, Primitivo e Aglianico. Nello specifico si tratta di tre bianchi e tre rossi.
La Falanghina di Radici Vive si abbina bene con frutti di mare crudi, ostriche, scampi e carpacci di pesce. Il Fiano invece si sposa bene sia con aragoste e astici che con la mozzarella di bufala campana. Il Greco si differenzia dai due precedenti perché è molto strutturato, pieno, corposo e rotondo. Definito “il più rosso dei bianchi”, questo vino si abbina con formaggi freschi e primi piatti importanti come i cannelloni al forno o il risotto ai funghi porcini.
Passiamo ai nostri rossi Monovitigno: il Piedirosso o “Per ‘e Palummo”è il rosso napoletano per eccellenza. Questo vino equilibrato si abbina bene con il ragù e il baccalà. Il Primitivo è un vino rosso floreale e fruttato e lo consigliamo in abbinamento all’arrosto e alla selvaggina. Infine produciamo l’Aglianico, un vino elegante, potente e ricco, perfetto per accompagnare le carni rosse alla brace e i primi a base di carne.
Oltre 700 artigiani ci hanno giò scelti per raccontare la loro storia.
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Cos’è il progetto “Vigna Resiliente”?

Già da qualche anno ci occupiamo del progetto “Vigna Resiliente”, una vigna didattica nata intorno al mausoleo di Pianura antistante alla nostra cantina. Durante il periodo del Covid, nel non lontano 2020, abbiamo contattato per una collaborazione il Comune di Napoli per recuperare delle aree verdi abbandonate della nostra città.
Il nostro obiettivo era quello di trasformare un’area degradata e maltrattata non soltanto in un giardino bello da vedere, ma in un luogo educativo e culturale di rilievo. Abbiamo così coinvolto scuole e associazioni del nostro territorio con un vero e proprio programma di formazione volto alla conoscenza del mondo viticolo ed enologico.
I bambini e i ragazzi sono stati protagonisti di tutti i passaggi del processo produttivo del vino: dalla concimazione alla coltivazione fino alla raccolta dell’uva e all’imbottigliamento e all’etichettamento.
“Vigna Resiliente” quindi non è altro che un esempio concreto di recupero ambientale combinato a un programma di formazione per i ragazzi della periferia di Napoli.
Uno sguardo al futuro dell’azienda Radici Vive.

Ci stiamo focalizzando su una serie di iniziative volte alla tutela e alla valorizzazione del nostro territorio, la nostra amata terra. La nostra non è soltanto una coltivazione agricola, ma una coltivazione di “sentimenti e di fiducia”.
Con amore, tempo e pazienza curiamo le nostre vigne e in cambio esse ci donano le migliori uve per creare i nostri vini originali e unici.
Dopo aver raccontato questa bella storia di vino e tradizione made in Campania, non ci resta che salutarvi e invitarvi a degustare i vini di Radici Vive, dai tre blend particolari e originali ai sei differenti tipi di Monovitigno c’è davvero l’imbarazzo della scelta! Potete trovare vini adatti a ogni tipo di abbinamento culinario. E se non sapete quale bottiglia scegliere, lasciatevi consigliare e non ve ne pentirete.
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