Elena e Fabrizio Handmade, vivere e lavorare pelle a pelle

Articolo di Vassily Sortino

Tutto nasce e si sviluppa dalla pelle. La pelle che è il migliore degli impermeabili esistenti e allo stesso tempo strumento di lavoro e di vita per le popolazioni, sin dai tempi degli uomini primitivi che sulla pelle incentravano la loro forma di protoeconomia. 

Elena Gambino e Fabrizio Lisciandrello, che fino a una decina di anni fa neanche si conoscevano, hanno fatto della pelle il loro manifesto di vita. Utilizzandola per creare oggetti artigianali fatti a mano e di altissimo livello nella bottega, Elena e Fabrizio Handmade che condividono a Palermo in piazza Aragona 3. 

Una strada crocevia, a pochi metri sia dal Museo d’arte moderna che dal teatro dello Spasimo (per intenderci l’unico al teatro senza tetto d’Europa e tra i più virali al mondo), dove ogni giorno si fermano decine e decine di turisti stranieri per ammirare le loro creazioni: dalle borse agli zaini, passando per i portafogli e tutto ciò che viene in mente nella testa dei due creativi, dove spesso passa la gente comune a regalare quelle pelli che sono da anni abbandonate a casa e che normalmente andrebbero gettate via. Loro, invece, anche al prodotto più consumato sono capaci di ridargli vita – spoiler, il trucco è un po’ di grasso da passare sopra – e utilizzarlo per trasformarlo in accessori. E così chi ha regalato quella pelle consunta poi è disposto a ricomprarla: chiamasi economia circolare.

Fabrizio, lei è uno dei fondatori di questa attività. Quando e perché lei ed Elena avete deciso di unire le forze?

«Il nostro marchio nasce nel 2016, dalla fusione di altri due marchi, perché io ed Elena avevamo in gestione e lavoravamo su due brand separati. Io lavoravo le pelli, Elena le camere d'aria. Quindi, a un certo punto, abbiamo deciso di unirci, di creare questo nuovo marchio e quindi abbiamo cominciato a lavorare assiduamente insieme. Abbiamo fatto una grande ristrutturazione in questa bottega, dove abbiamo cambiato le produzioni e il concept e ci siamo settati su modelli di design e forme semplici».

Cosa producete in questa bottega?

Prodotti Elena e Fabrizio Handmade


«Noi produciamo diversi oggetti, lavoriamo molto su commissione e molto su prodotti su misura. Principalmente facciamo zaini, borse, accessori, secchielli, cartelle, cinture, portafogli. Tantissime cose. 

Ma ciò che ci dà molta più soddisfazione è comunque lavorare sui prodotti fatti su misura, dove i clienti vengono qui, scelgono il modello, possiamo poi noi proporgli diversi tipi di pellami, diversi tipi di chiusura delle tasche o delle cerniere e quindi rendere il prodotto totalmente unico e personalizzato».

Tra i prodotti da lei creati, di quale andate orgogliosi?

«L’oggetto, diciamo di punta, che abbiamo qui da noi e che ci piace soprattutto di più realizzare, proprio perché sono proprio molto belli, sono degli zaini che abbiamo chiamato “Flat”, che abbiamo in due misure: il piccolo o il grande. All'interno c'è una tasca con il bottone. E la particolarità di questi zaini è che la chiusura della sacca coincide con le bretelle. Quindi, quando tu lo indossi, le bretelle si serrano, così nessuno può infilare la mano dentro lo zaino per rubare. Tutto a prova di ladro»

Come si svolge la giornata di lavoro di una coppia di artigiani?

Lavorazione artigianale della pelle

«Qui la giornata comincia verso le 9,30. Ovviamente la prima cosa che si fa è dare una pulita al locale,  passare la scopa e sistemare il bancone. E poi si comincia col lavoro vero e proprio. Quindi, a seconda di quelli che sono gli ordini o di quelle che sono le priorità, si vede quali sono gli ordini da creare, impostare e da spedire. Poi ci sono le pelli da ordinare. Gestire una bottega non è soltanto produrre e diciamo fare le cose, ma ci sono tante altri aspetti che vanno curati, tra cui l'allestimento e soprattutto anche la pulizia. Ovviamente bisogna tenere il posto di lavoro pulito e sistemato»

Quali sono i vostri obiettivi futuri aziendali? 

«I nostri obiettivi futuri sono in questo momento fondamentalmente due. Il primo è ampliare il mercato dei workshop.

I nostri durano due ore e le persone comuni possono venire qua in bottega a imparare qualcosa del nostro mestiere e andarsene via comunque con un oggetto, spesso preparato da loro stessi con le loro mani. Su questo fronte stiamo creando dei tour precisi in collaborazione con altre aziende. Poi abbiamo in programma di aprire uno store online su Etsy, che è una piattaforma americana dedicata all’artigianato da tutto il mondo e che funziona molto bene. Stiamo già preparando gli shooting per caricare le foto degli oggetti».

Tutto questo accade in piazza Aragona a Palermo, luogo dove è possibile trovare un mix di artigiani e pub, dove può capitare che la cameriera del locale accanto ti regali una vecchia pelle o che l’artigiano arricchisca i tavoli del luogo di ristorazione con i suoi portabicchieri. Un equilibrio trovato negli anni, in un’area della città dove un tempo era impossibile camminare in sicurezza sia la mattina che la sera e che ora è un gioiellino per chiunque passi da qui, sia per lavoro che per diletto.

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Vassily Sortino 25 luglio 2025
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