Famiglia Orro: una multifunzionalità agricola

Articolo di Daniele Marzeddu

Ci troviamo a Tramatza, un piccolo comune della provincia di Oristano ai piedi del

Montiferru, un territorio da sempre altamente vocato all'agricoltura, in particolare alla

coltivazione del vitigno Vernaccia. Nell’Azienda Agricola Famiglia Orro produrre vino è

sinonimo di passione e amore per la propria terra.

Il Vernaccia è strettamente legato al vissuto del popolo e del territorio oristanese, essendo

un vitigno/vino che ha oltre 3.500 anni di storia certificata. Oggi Davide e la sua famiglia

proseguono nel solco di questa storia millenaria nella piccola azienda agricola multifunzionale  in cui si perseguono i principi della biodiversità, dell’agricoltura sostenibile e dell’innovazione.


Storie che raccontano la magia del Made in Italy con video intervista disponibile su YouTube:  


Ciao Davide, com’e iniziata la storia dell’Azienda Agricola Famiglia Orro?

Ciao. Fin da bambino scorrazzavo in mezzo alle botti del Vernaccia, e mio nonno mi ha

sempre fatto apprezzare i profumi e le emozioni uniche che si provano durante la

vendemmia. Crescendo, ne ho fatto poi materia di studio, dato che mi sono prima diplomato in Agraria, e poi laureato in Scienze Agrarie a Sassari con una tesi sulla Vernaccia di Oristano. Dopo gli studi, ho dedicato parte della mia carriera lavorativa allo studio e,parallelamente, è nata l'azienda. In principio era la classica azienda per l'autoproduzione familiare, mentre oggi è un'azienda agricola multifunzionale che produce e commercializza i propri prodotti in Europa e nel mondo.



Qual è il settore di appartenenza?

Famiglia Orro e un’azienda agricola cosiddetta “multifunzionale”. Il progetto nasce circa

vent'anni con il chiaro intento di portare avanti la biodiversità locale e le varie tradizioni del

territorio. Volevamo continuare a coltivare il nostro vitigno millenario assieme ad altri ortaggi,

trasformandoli con i metodi di lavorazione tradizionali ma apportando l’utilizzo di tecniche

innovative. Inoltre, siamo una fattoria didattica certificata dalla Regione Sardegna e

organizziamo percorsi didattici per le scuole e per i turisti e gli appassionati che vogliono

conoscere un po' meglio il territorio e le sue produzioni agricole.

Cosa producete e qual è il prodotto di punta?

La multifunzionalità ci porta a non essere specializzati, e proprio il nostro essere

multifunzionali ci contraddistingue dall’essere specializzati. Il che significa fare tante piccole cose che ci permettono di portare avanti la cultura del territorio da un punto di vista agricolo pur facendo fronte alle tante problematiche che viviamo di continuo nelle campagne. Produciamo vino Vernaccia e Nieddera e abbiamo un laboratorio alimentare all'interno del quale trasformiamo i nostri prodotti: dalle nostre olive produciamo le “olivas pistadas”, olive schiacciate denocciolate e condite con olio extravergine, aglio e finocchietto. Inoltre creiamo creme vegetali (carciofo, melanzane, asparago selvatico) tutte ottenute senza l'utilizzo di conservanti chimici. Il nostro prodotto di punta, sicuramente per un forte legame affettivo, è la Vernaccia di Oristano che viene ottenuta con metodo classico attraverso la vinificazione fatta all'interno delle botti di castagno.



Davide, che metodologie di lavoro utilizzate?

Mi preme sicuramente dire che la nostra azienda agricola, lavorando a strettissimo contatto con la natura, persegue delle policy aziendali che sono il più possibile in equilibrio con la biodiversità senza l’utilizzo di additivi chimici. Questo modus operandi dà anche una risposta a livello "sensoriale" alle nostre produzioni, dato che il gusto del prodotto finale ne trae sicuramente vantaggio.

Per la Vernaccia usiamo un metodo ancestrale e molto particolare. Il tempo fornisce una

micro ossidazione prolungata del prodotto dandogli l’appellativo di “vino ossidativo”: una

volta messo il vino dentro le botti, queste non vengono mai colmate del tutto, ma rimangono sempre leggermente vuote. Terminata la prima fermentazione alcolica, i lieviti responsabili della fermentazione non precipitano ma risalgono sulla superficie del liquido formando un biofilm detto “Flor”. Questo è il lievito responsabile della maturazione del vino. Il tempo di permanenza in botte varia da un minimo di 3 anni e può durare anche per decenni. Per ottenere il nostro vino è necessario il connubio tra tre elementi fondamentali che sono quello biologico, quello chimico e quello fisico. Grazie alla micro evaporazione dell'acqua dalle botti il vino tende a stringersi e a concentrarsi, aumentando i suoi gusti e la sua qualità.


Che idee avete per il futuro?

Stiamo sviluppando sempre di più l'approccio didattico e le degustazioni all'interno

dell'azienda con l’obiettivo di divulgare e far conoscere i nostri prodotti locali così che le

persone acquisiscano sempre più interesse verso le colture e le culture del territorio. Da

quasi dieci anni stiamo collaborando con l'associazione culturale Ecomuseo della Vernaccia con il quale stiamo sviluppando piccole ma importanti attività che ci consentono di fare divulgazione. Da due anni io e molti miei colleghi siamo riusciti a creare il Consorzio di tutela della Vernaccia di Oristano, con cui stiamo cercando di costruire qualcosa di concreto ed importante per la salvaguardia e la promozione del nostro vino millenario.



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