C’è un detto americano che dice che “Anche Dio cavalca un’Harley”. Se fosse vero, nostro Signore sarebbe stato cliente di Franco Cuoio, punto di riferimento in tutto il mondo per i “centauri” che vogliono corredare la propria moto con borse, rigorosamente in pelle. Nel suo negozio, che è anche luogo di produzione artigianale, c’è già la fila poco prima dell’apertura della saracinesca, «anche se in realtà – dice Franco, che all’anagrafe fa Francesco La Russa – ormai quasi tutti gli ordini per i miei prodotti sono online». Ed è un trionfo non solo di classici clienti che vogliono salvare le loro borse dall’usura, ma soprattutto di motociclisti che cercano la borsa adatta per la loro mezzo. «I clienti harleysti – dice – sono diventarti talmente tanti che ho dovuto comprare io una mia moto per usarla anche come manichino-modello per disegnargli intorno le borse adatte. È stato il mio migliore investimento».
Francesco La Russa, come e quando nasce Franco Cuoio?
«Nel 1998, inizialmente dentro le mura di casa mia. Col tempo ci siamo allargati, mattone dopo mattone. L’idea nasce quando, durante il servizio militare, conosco un commilitone che realizzava piccoli portachiavi in cuoio. Così sono diventato uno degli artigiani migliori di questo Paese, per lo meno per quanto riguarda la lavorazione del cuoio. Non avevo obiettivi inizialmente. Ho cominciato con la piccola pelletteria. Col tempo il mondo delle motociclette “mi è venuto addosso”, con clienti che volevano realizzati accessori. Da lì, anche le altre case motociclistiche hanno chiesto accessori per i loro mezzi e ho creato centinaia di borse. La cosa mi ha costretto a lasciare il mondo della pelletteria in senso stretto e a dedicarmi a quello delle moto. Oggi vivo una ulteriore nuova fase, in cui mi chiedono prodotti di arredamento e di abbigliamento».
La materia prima con cui lavora sono le pelli. Da quali animali provengono?
«Sono pelli animali che derivano dallo scarto. L’animale in quanto tale non è stato ucciso per creare gli accessori, ma è stato fornito dallo scarto della macellazione. Queste pelli che andrebbero buttate, vengono così riciclate. Sono prevalentemente di provenienza bovina. Quindi mucca, bufalo e toro.
In casi eccezionali ritiriamo pelli certificate da paesi esotici: coccodrilo, serpente, struzzo e caimano. L’origine delle pelli è da tutto il mondo, ma le concerie sono italiane. I miei materiali sono italiani e voglio che sia così, nonostante la concorrenza cinese».
Il vostro prodotto più venduto quale è?
«I clienti chiedono principalmente gli accessori per le moto. Ho cominciato a lavorare con marchi americane come la Harley-Davidson. Col tempo però ho deciso di dedicarmi quasi esclusivamente a realizzare prodotti per un marchio italiano: la Moto Guzzi. Per loro ho creato dei modelli particolari, che stanno facendo il giro del pianeta. Le mie borse sono vendute in Cina, Giappone, Corea e nel nord Europa. Questo ci fa capire che il made in Italy funziona. E le nostre borse sono talmente resistenti che la nostra garanzia dura quarant’anni».
La giornata lavorativa aziendale come si sviluppa? O, meglio ancora, quali sono i passaggi di creazione di un prodotto di Franco Cuoio?
«Alle 7,30 entriamo in azienda. Scarichiamo gli ordini e le richieste. Poi un collaboratore raggruppa gli ordini e prepara il taglio delle pelli, che può avvenire in tre modi: a mano, meccanizzato e col laser. Quest’ultimo ci permette di realizzare modelli nuovi e dettagliati e di fare cose che prima erano complicate. Dopo il taglio i pezzi vanno assemblati, precedentemente però passano da una fase di scarnitura, cioè assottigliamento della parte esterna della pelle. All’interno del cuoio poi vanno dei pannelli che servono a mantenere la borsa rigida negli anni. Poi si passa alle cuciture, alla colorazione dei bordi e alla finitura. Quando il prodotto è finito si cercano le eventuali imperfezioni per scartarlo. Se tuto va bene scatta il confezionamento del prodotto, l’etichettaggio e la vendita».
Che prospettive aziendali ha Franco Cuoio?
«Io e i miei collaboratori abbiamo l’idea di portare il nostro prodotto a un livello di qualità sempre più alto. Vogliamo essere una eccellenza italiana. Questo vuol dire partecipare a tutte le fiere di settore o agli eventi dove si riuniscono i motociclisti interessati al nostro prodotto. Le nostre borse
stanno arrivando ovunque nel mondo e si caratterizzano per la presenza di una bandierina tricolore, elemento che ci è stato richiesto dai nostri clienti. Una cosa che ci fa talmente piacere da farci venire la pelle d’oca».
L’orgoglio di questi ultimi mesi dell’attività Franco Cuoio è proprio la macchina per tagliare la pelle col laser: «Che – ricorda Francesco La Russa – è stata una spesa importante: 40 mila euro. Ma siamo pochissimi a possederla in Sicilia e sono orgoglioso dei risultati e delle idee che mi permette di sviluppare».
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