Fravisa, dolci e salati

Articolo di Vassily Sortino

Si definiscono come “Un termometro della diffusione e del consumo del cibo artigianale tra la gente” i responsabili di Fravisa, stabilimento di prodotti da forno surgelati - sia dolci che salati - con sede in viale Resurrezione a Palermo. Qui ogni mattina vengono creati con la forza delle mani dagli sfogliati alle arancine, passando per le “cassatine”. Prodotti che poi vengono caricati in camion che raggiungeranno ristoranti e bar in Sicilia e in Italia. La scelta delle materie prime del territorio e il rispetto delle tradizioni sono gli ingredienti principali dell’attività, che va avanti da oltre trent’anni

Francesco Mangano, quando nasce Fravisa e con quali obiettivi?

«Nel 1994, dall’unione delle iniziali di noi tre fratelli: Francesco, Vincenzo e Salvatore. Il nostro obiettivo è fare conoscere i prodotti artigianali siciliani nel mondo, tenendo ferma la parola “artigianalità” come obiettivo, senza sostituire gli uomini con le macchine. Negli anni ci siamo evoluti con immagini e campagne di innovazione e tutto questo ci viene riconosciuto a livello commerciale».



Cosa producete principalmente e per chi?

«Prodotti alimentari dolci e salati, attraverso tre linee di lavoro: pronto forno, pasticceria e arancine. Li diffondiamo in piccole attività di lavoro come bar e ristoranti a Palermo e in Sicilia, ma anche tramite camion in Italia e all’estero tramite nostri agenti e piattaforme. Curiamo tanto da questo punto di vista il settore del trasporto, perché quello che viene prodotto a Palermo deve arrivare con lo stesso sapore, per esempio, a Milano. Per questo curiamo molto gli imballaggi e il sistema del freddo. Il tutto, sempre fatto con artigianalità».

Quale è il vostro prodotto alimentare di punta?

«Le monoporzioni con i dolci al cucchiaio, venduti nei bar e nei ristoranti. Poi c’è la cassata, che è il nostro orgoglio, perché è bella, buona e ha dei colori eccezionali. Nelle nostre cassate cerchiamo di non utilizzare coloranti e puntiamo sulla sua originalità. Non dobbiamo inoltre dimenticare il cannolo e le arancine».

Come si sviluppa la sua giornata di lavoro?

«Inizia intorno alle 7 del mattino, con la colazione con tutto il personale, con cui voglio un rapporto non solo di lavoro, ma anche di amicizia. Poi iniziamo la produzione in base alle commissioni o sulla necessità delle scorte. Azioniamo i macchinari e facciamo partire la linea di lavoro. Ogni giorno creiamo tre prodotti diversi. Poi inizia la fase del controllo degli ordini e il richiesto viene poi caricato nei camion e consegnato ai clienti. Personalmente poi mi occupo di organizzare il lavoro dell’indomani, curo l’igiene dello spazio di lavoro e l’ordine delle materie prime. Così finisco alle otto di sera per dedicarmi alla mia famiglia».



Quali sono i vostri progetti per il futuro dello sviluppo dell’azienda?

«Abbiamo l’ambizione di fare conoscere nel tempo la nostra azienda. Essendo siciliani puntiamo a delle reti di vendite oltreoceano: Usa, Australia e Canada. Per conquistare una fetta di mercato non secondaria. Poi abbiamo bisogno di giovani che vogliono continuare il nostro lavoro in modo eccellente e che vuole imparare. In ogni caso l’azienda dovrà andare avanti».

Ed è proprio l’ossessione di Francesco Mangano puntare sui giovani, affiancando le nuove risorse a chi lavora con lui da decenni, per permettere di insegnare e tramandare l’esperienza. A suo parere: “Non è possibile accettare che ci saranno giovani che, a causa delle macchine, non sapranno fare nulla con le mani».


 








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Vassilly Sortino 26 novembre 2024
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