Isabel Pabo: Quando la sartoria diventa creatività e ricerca

Articolo di Sara Fiumefreddo

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Uno spazio dove s’incontrano presente e passato, idee e bozzetti, tessuti e macchine da cucire: questo è l’atelier Isabel Pabo, situato a Molfetta. L'attività ha avuto origine nei sogni di Dalila Palumbo prima di prendere forma in un progetto ambizioso, dove i protagonisti indiscussi sono la sartoria, la ricerca e la creatività. Ogni capo è un’opera d’arte fatta a mano, ma soprattutto con il cuore.

Come nasce Isabel Pabo?

«Isabel Pabo nasce quando sono ancora una matricola nell’accademia in cui ho studiato. Era il sogno di una giovane ragazzina che rivedeva nella moda il suo modo di fare arte. Questo è il sogno di una giovane ragazza pugliese che, quasi 13 anni fa, è andata contro gli stereotipi che non si poteva far moda in Puglia e non si poteva far impresa in questo territorio, specialmente essendo una giovane donna».

Abiti dell'Atelier Isabel Pabo

Quali sono le fasi di lavorazione di un capo d’abbigliamento?

«Dipende se è un capo commissionato da un privato oppure se si tratta di un capo da collezione. Tutto parte da una consulenza oppure da un bozzetto, quindi da una ricerca di idee, di tessuti e tutto quello che mi può far venire in mente il giusto modello da disegnare. Se si tratta di un prodotto da proporre al cliente, molto si basa sulla sua fisicità e sul suo gusto personale. Se invece è qualcosa di mio, di strettamente personale, mi baso sul mio gusto e su quella che è l’idea del brand “Isabel Pabo”. Le fasi sono: consulenza, ricerca dei tessuti, creazione del bozzetto, successivamente c’è la parte tecnica, cioè la creazione del cartamodello e poi seguono il taglio e l’assemblaggio, che rappresentano la parte sartoriale».

Quali sono i segreti del mestiere?

«Bisogna avere un’infarinatura generale su tutto quello che concerne la sartoria: non solo dal punto di vista pratico e manifatturiero, ma anche dal punto di vista tecnico, dal cartamodello alla conoscenza delle varie silohuette e di come poterle vestire. Bisogna avere una competenza globale del mestiere, associata a tutto quello che attualmente è importante: ad esempio la proposta del prodotto sul mercato nella giusta maniera, la gestione e il corretto utilizzo dei social. Ormai viviamo in un’epoca in cui tutto è super tecnologico, per cui è necessario mixare un mestiere antico e quasi scomparso con quello che serve per far andar bene attività come l'atelier Isabel Pabo».

Abiti di Isabel Pabo

Da un laboratorio a un atelier: la maison Isabel Pabo.

«L’attività Isabel Pabo è iniziata a casa, finché non ho avuto l’esigenza di avere uno spazio tutto mio. Per tanti anni sono stata in uno studio piccolo, man mano poi le richieste aumentavano e avevo esigenze non solo di spazi, ma anche di una facciata più grande, che rappresentasse la mia visione del lavoro. Ho fatto questo salto in avanti e ho raggiunto il primo tassello che mi ero preposta anni fa, quello di avere una maison, uno spazio interamente dedicato al mondo della sartoria. Quando si entra in quella che fondamentalmente per me è casa, si percepisce la mia voglia di unire il vecchio e il nuovo. Sono sempre legata al mio vecchio spazio, perché ha visto lacrime e gioie, però il nuovo spazio ha dato luce a quello che è il progresso del mio sogno».

Quali sono i tuoi progetti futuri?

«Sicuramente vorrei riuscire a introdurre all'atelier Isabel Pabo un prodotto più veloce, con dei costi nettamente inferiori a quelli della sartoria, che sono abbastanza onerosi perché creare un prodotto interamente a mano, che punta sul puro artigianato e sulle tecniche di lavorazione di un tempo, purtroppo è una lama a doppio taglio. Mi piacerebbe incorporare nella maison Pabo un prodotto aziendale».

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Isabel Pabo: Quando la sartoria diventa creatività e ricerca
Giorgio Galizia 23 agosto 2024
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