Jato fruit, agricoltori con orgoglio

Articolo di Vassily Sortino

C’è un orgoglio antico che si respira tra ulivi e mandorleti in Valle dello Jato, a pochi chilometri da Palermo: è quello di Enzo Ganci, anima e cuore della JatoFruit, che ha fatto della produzione biologica una missione. Parlare con lui significa entrare in contatto con la fierezza di chi ha scelto di non tradire mai la propria terra, difendendo la frutta della Sicilia e i saperi con la stessa determinazione con cui si difende un’eredità familiare e culturale.

Immersa a 600 metri sul livello del mare, l’azienda agricola palermitana nasce in un contesto unico, sospesa tra il mare e le colline che abbracciano il territorio compreso tra Palermo e Sciacca. Una posizione privilegiata che garantisce condizioni ideali per la coltivazione di cultivar pregiate come la Pizzuta e la Fascionello, simboli della mandorlicoltura siciliana, insieme agli ulivi di Nocellara del Belice e Biancolilla, da cui nascono oli extravergini di eccellenza.

La scelta del biologico non è per JatoFruit una semplice etichetta, ma un impegno quotidiano che si traduce in pratiche agricole rispettose e sostenibili: dalla potatura manuale all’irrigazione estiva, dalla raccolta e smallatura a mano fino all’asciugatura al sole e al riposo naturale del frutto. Tutto avviene in azienda, dove la trasformazione e il confezionamento sono affidati a tecnologie moderne pensate per esaltare la qualità, senza mai alterarne l’autenticità.

Enzo Ganci, quando ha fondato Jato fruit?  

“Jato fruit nasce nel 2016, trasformata in azienda dopo che questa era un'attività svolta quasi per passione. L'abbiamo trasformata poi in attività vera e propria, appunto, nel 2016 con un impianto di mandorleto e un altro di oliveto che è diventato il nostro lavoro quotidiano e che ci offre grandi soddisfazioni da agricoltori”.

Che tipo di mandorle e di olio producete?  

“Mandorle di qualità Tuono che è una tipologia semi dura, ottima sia per il food che per i vari preparati tratti dalle stesse mandorle. Inoltre produciamo olive per olio. 

Le nostre bottiglie sono un blend di Nocellara, e Cerasuola, che sono delle varietà autoctone del posto, e Biancolilla”.

Producete anche dell’ottimo miele di arancio…    

“Tra tutti i nostri prodotti, orgogliosamente ci vantiamo di essere degli ottimi coltivatori di mandorle. Un prodotto che fino a un decennio fa sembrava commercialmente poco produttivo, ma che invece è stato rivalutato parecchio per le sue qualità organolettiche e per tutte le esigenze che oggi vengono impiegate nell'alimentazione e nelle varie diete, essendo un prodotto di qualità biologico certificato che viene utilizzato ormai da tutti in qualsiasi pasto, in qualsiasi dieta, in qualsiasi piano alimentare che viene seguito dalle persone.

In questo caso i nostri migliori alleati sono i dietologi”.

Come si svolge la vita di un coltivatore di mandorle e di olio, tra campo e azienda di trasformazione interna?

“C’è da premettere che noi abbiamo imparato a diventare coltivatori col tempo, visto che siamo davvero partiti col farlo in maniera dilettantistica. Essendoci trasformati col tempo in dei professionisti, abbiamo capito che le nostre giornate di lavoro dovevano e sono diventate totalmente dedicate ai campi. 

Così, ogni giornata, sin dalle prime luci dell’alba, la trascorriamo controllando una per una le piante di mandorle e di ulivo, guardando e attenzionando le loro esigenze, coltivando e aspettando, prima della raccolta e della trasformazione, tutte le esigenze che richiedono i tempi della natura. 

Per fare questo, lo ripeto, le piante devono essere controllate in maniera meticolosa per non avere brutte sorprese alla fine del percorso. Tutto questo è possibile grazie alla nostra fortissima forza di volontà. Perché assicuro che, se non hai passione, questo mestiere non lo puoi mica fare”.

Cosa l’ha spinta a dedicare la sua vita all’agricoltura?


“Oggi l'unica cosa che ci spinge a lavorare in campagna e, lo ripeto, si può fare solo se si ha una grande passione, è l’amore per la lavorazione della terra e per la capacità e la voglia di occuparsi delle piante. Se non si ha questo incentivo di volontà chiamato “passione” è inutile cercare di impegnarsi. Perché la campagna è un lavoro vero e proprio. Perché è molto duro, perché ti impiega tutto il giorno e non puoi porre nella tua vita limiti di tempo e di stagione”.

Che obiettivi futuri si pone Jato fruit, azienda dove vince quindi la passione per la campagna?

“Il nostro obiettivo a livello aziendale è quello di poterci espandere con altri terreni e poter far vendere i nostri prodotti anche all'estero, facendo così conoscere la qualità siciliana nel mondo e sempre con uno stile naturale e biologico”

Al termine dell’intervista arriva il momento della smandolatura, ovvero del separare il guscio della mandorla dalla mandorla stessa, che sarà inserita in dei relativi sacchetti. Un tempo, con lentezza, la mandorla veniva aperta a mano, col rischio, però, di romperla. 

Adesso c’è una classica sgusciatrice che separa la buccia dal prodotto, per ottenere un prodotto sopraffino. Enzo Ganci assaggia il prodotto. Appare soddisfatto. Anche quest’anno tutto bene.


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Vassily Sortino 3 ottobre 2025


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