Piccolo sì, a partire dal nome. Ma pronto a espandersi, visti i numerosi affari in cui è coinvolto. Al punto che il proprietario, a forza di trasportare casse di birra da lui prodotte, ormai deve convivere con un fastidiosamente positivo mal di schiena. Un piccolo Dazio da pagare per Claudio Canale, proprietario con il padre del Microbirrificio Canale, a Lercara Friddi, tra le montagne in provincia di Palermo. Un luogo dove il senso di essere un birraio artigianale inizia dallo spazio limitato di azione, capace però di produrre grandi quantitativi di litri di birra per il brand principale, ma anche per numerosi ristoranti che qui si fanno personalizzare la birra, con delle speciali e colorate etichette.
Claudio Canale, quando nasce il microbirrificio che porta il suo nome?
«Nel 2017, da una visione di mio padre, che è proprietario anche di un liquorificio. Siamo partiti facendo degli esperimenti casalinghi e ora siamo diventati una vera e propria azienda».
Che tipi di birra producete?
«Quattro tipologie. La Blonde ale che è molto beverina, la Wheat che è una birra di frumento che si caratterizza per la presenza di scorza di arancia e coriandolo, l’American ipa che è molto profumata e un po’ amara, e la Double malt, che è una birra rossa al sapore di miele di sulla e mirtilli. I nostri formati sono due: da 33 centilitri o da mezzo litro».
Tra quelle che mi ha elencato, quale è la birra più amata dal pubblico?
«La Blonde ale, fatta con malto d’orzo, beverina, ben luppolata. Una birra davvero per tutti e molto semplice da bere».
Come definirebbe il vostro metodo di lavoro?
«Molto tradizionale. La nostra birra non viene filtrata o pastorizzata. Non utilizziamo estratti, ma materie prime come malto d’orzo, il luppolo e il lievito. Queste caratteristiche la rendono una birra al 100 per cento artigianale».
Quali sono i progetti futuri del birrificio?
«Espandere il nostro mercato in Italia e in Europa, ma anche creare nuove tipologie di birra come la stout, ovvero la birra scura, e l’imperial lipa».
E siccome per nuovi progetti ci vuole nuovo spazio, Claudio e il Microbirrificio Canale hanno da poco firmato un nuovo contratto di locazione. Per niente lontano da dove si trovano adesso, visto che è il capannone già attaccato alla loro azienda. Basterà abbattere un muro e il microbirrificio, che resterà tale sin dal nome, potrà avere la sensazione di sentirsi anche macro.
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