Moon It's e i suoi oggetti "lunari"

Articolo di Vassily Sortino

La premessa è necessaria ed è legata al nome del locale artigianale: Moon it’s, in via Alloro, in pieno centro storico a Palermo. Che al suono è “Munnizz”, in dialetto siciliano “immondizia”. Ed è proprio da lì, tra i rifiuti, che proviene o sarebbe dovuto andare a finire quello che è prodotto in questo piccolo negozio molto colorato, che riesce a trasformare una radiografia in una lampada o del cartone in oggetti di arredamento. Oggetti “lunari” quindi, che non sono più destinati ad essere immondizia.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Fabrizio D’Ancona, quando nasce Moon It’s?

«Nel 2016, da un’idea di alcuni artigiani dell’associazione Alab, che decidono di sperimentare un percorso di riciclo creativo e un progetto creativo, facendone forma d’arte».



Come si sviluppa il vostro percorso da artigiani nel tempo?

«Comincia dalle bancarelle e dalle fiere dell’artigianato. Parte dalla materia prima, ovvero roba che sarebbe normalmente gettata, dandogli una seconda possibilità, trasformandoli in oggetti che hanno dei riferimenti al territorio e non solo».

Quale può essere un prodotto simbolo di ciò che producete qui?

«Un oggetto particolare sono le gabbiette con origami. È tutto materiale di recupero: cartone, rametti di ulivo e carta. Oggetti semplici ed eterei, che rappresentano il percorso che porto avanti come artigiano. Da oggetti che sembrano non avere una storia si può creare qualcosa con creatività e fantasia e condividerlo con un cliente».

Come si svolge la vostra modalità di lavorazione?

«Prendiamo oggetti, apparentemente a fine vita e da questi creiamo qualcosa di nuovo. Per esempio, partendo da una lampada rotta e da una radiografia abbiamo creato un paralume. Il ritrovamento porta a creare oggetti di design di ciò che probabilmente sarebbe finito in discarica».



Quale è il futuro di Moon’its?

«Abbiamo tante idee. Da un lato vogliamo iniziare un percorso di collaborazione e crescita con altri soci. Dall’altro vogliamo portare nuovi corsi di artigianato».

E da questo punto di vista, Fabrizio D’Ancona vuole portare avanti la cultura della sua bottega anche in altri comuni siciliani, creando dei corsi di formazione nei paesi del palermitano. Un modo per sostenere, rimodulando Albert Einstein, che nulla si distrugge, ma tutto si può creare. 


 








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Casa Panna
Articolo di Vassily Sortino