Una pasticceria così bella e famosa da avere aperto persino una sede negli Stati Uniti – a Rochester, nello stato di New York – e che si sta ponendo come obiettivo di insegnare agli americani come mangiare il vero gelato. È storia e cronaca del mondo della cucina, ma anche luogo di incontri per turisti e per chi vuole conoscere i veri dolci siciliani, la pasticceria Oriens a Lercara Friddi. Qui quotidianamente il pasticcere Salvatore Garofalo, con il fratello Maurizio e i collaboratori, produce quaranta chili di dolci fatti con pasta di mandorla, ma anche cioccolatini, sfogliati e prodotti salati non solo per la comunità di Lercara, ma per chi da tutto il mondo passa da qui come turista, o ordina a distanza per gustare un vero prodotto made in Sicilia. Qui dove sono nati i nonni di Frank Sinatra, l’immagine di “The voice” presente con più fotografie è garanzia di qualità.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Salvatore Garofalo, quando nasce la pasticceria Oriens?
«Nel 1991, da una società creata con mio fratello Maurizio. Abbiamo messo in piedi un punto di riferimento per chi ama la pasticceria fresca, la mandorla e la tradizione popolare, distinguendoci per una grande clientela. Nel 2008 abbiamo creato un negozio gemello negli Stati Uniti, con l’obiettivo di fondarne ancora altri».
Per cosa si caratterizza la vostra produzione dolciaria?
«Per il cioccolato, fatto in tanti modi e maniere. In particolare teniamo alla pasticceria di mandorla, che esportiamo in tutto il mondo in 50 formati come la mandorla integrale, la mandorla col limone, con lo zenzero e la cannella. Poi a Lercara c’è il dolce tipico che è
“la pantofola”, a base di pistacchi, cioccolato, arance candite, pastafrolla arricchita con del rosolio e marsala, che sono dei vini liquorosi siciliani».
Quale è il vostro prodotto fiore all’occhiello?
«La pasticceria di mandorla, ne produciamo 40 chili al giorno in 50 formati, compresa la classica martorana».
Come si svolge la vostra giornata di lavoro?
«Si comincia alle 6 del mattino. A volte anche prima. Si parte preparando i prodotti per le colazioni. Poi si passa alla rosticceria e ai pezzi salati. A metà mattinata inizia la produzione della pasticceria fresca, come le torte e le crostate. E naturalmente la pasticceria a base di mandorle».
Che futuro vede per la sua attvità?
«Dopo il 2008 e l’apertura negli Stati Uniti, vorremmo preparare un progetto dedicato al gelato, col nostro brand, iniziando dalla Florida. Forniremo ai supermercati del posto il nostro gelato artigianale».
Un’idea, quella del gelato da vendere in tutti gli State, pensata dopo avere visto il successo del prodotto nel negozio di Rochester. «Lì fa freddo 10 mesi l’anno – racconta il pasticcere Salvatore Garofalo – e la clientela vuole consumare il nostro gelato anche nei mesi più rigidi. Un prodotto diverso rispetto a quello tipico statunitense, dove noi utilizziamo meno zucchero e meno panna e di conseguenza grassi. Figuriamoci che il nostro è classificato come “gelato light”».
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