Sakbe Gallery, gli artigiani dell’interior design, partendo dai quadri

Articolo di Vassily Sortino

A tutti gli effetti degli “artigiani degli interior design”. Di quelli che con un semplice quadro possono cambiarti il modo di osservare una stanza della casa e ridargli vita. Possono essere così definiti i gestori del Sakbe Gallery in via Wagner a Palermo, specializzati da oltre venti anni nel campo dello studio design e nella progettazione e distribuzione di quadri artigianali.

Il principale core business dell’azienda è la realizzazione sul posto di quadri rigorosamente dipinti a mano, rendendo in tal modo ogni pezzo unico e differente l’uno dall’altro, anche se riproducibile più volte e dando a esso un insieme di artigianalità e prestigio. Tutti i quadri esposti nella galleria di via Wagner, ma anche nel sito online, sono realizzabili in tutte le dimensioni e forme o eventuali modifiche richieste. Si può così ordinare la misura più adatta a ogni ambiente che sarà realizzata e consegnata. Dallo shop online si possono così ordinare quadri astratti, figurativi, paesaggi o della più classica delle “Sicilian art”, incentrati sugli elementi legati alla Sicilia.

Giorgio D’Angelo, può raccontarci la storia della Sakbe gallery?

«Noi siamo nati nel 2003, con una logica differente rispetto a oggi. Compravamo i quadri in centro e sud America e li vendevamo ai clienti privati. Questo è durato otto anni, per poi trasformarci. Siamo diventati noi produttori e artigiani dei nostri quadri e il core business è la produzione e distribuzione di quadri per varie tipologie commerciali, dall’interior design al decoro, sulla base di un catalogo di un certo tipo.

E in base alla linea ci rivolgiamo all’attività commerciale di riferimento o al rapporto col privato. La nostra particolarità sta nel fatto che possiamo realizzare qualsiasi quadro del nostro catalogo in qualsiasi dimensione o scala, sulla base dello spazio occupato. Ovviamente sono tutti fatto a mano e questo rende ogni quadro unico e qualcosa che rende più pregiato il prodotto, che così non è fatto in serie, ma ognuno è fatto in maniera differente».

Nello specifico, che tipo di quadri producete da vendere o alle aziende o ai singoli clienti privati?

pittore al lavoro

«Noi, in quanto galleria atipica, non offriamo gli spazi ad altri artisti, se non saltuariamente. Siamo una galleria che si autoproduce. Quindi la nostra peculiarità è quella di realizzare noi i nostri quadri. Ripeto, noi abbiamo un laboratorio molto grande con dei collaboratori miei che si occupano della realizzazione e poi in via Wagner c’è l’ufficio dove io organizzo anche i miei lavori e la struttura dell’azienda. 

Noi realizziamo dei quadri dipinti su tela, realizzati prevalentemente su con acrilico, anche perché ha dei tempi di asciugatura molto più veloci rispetto all'olio. Ovviamente tutto è realizzato con prodotti artistici di alto livello. 

Poi l'uso è soggettivo, per cui ognuno chiaramente potrà apprezzare o meno il prodotto che noi realizziamo, però sicuramente si tratta di un qualcosa di artigianale che oggi è sempre più raro da riscontrare, anche in questo mondo». 

C’è un lavoro fatto in questi anni che le è rimasto particolarmente a cuore tra i commissionati?

«In tutti questi anni sicuramente ho avuto grandi esperienze e grandi soddisfazioni, perché comunque fortunatamente questo nostro lavoro è stato sempre molto apprezzato. 

Diciamo che una delle cose che mi ha reso più contento e più orgoglioso tra tanti lavori è stato arredare Villa Mon Repos a Taormina, ex discoteca Tuva, che ora è utilizzato dal Comune di Taormina come luogo dove svolgere i matrimoni laici. I gestori sono una società milanese, molto importante. Organizzano matrimoni di altissimo livello e gli interni della villa sono oggi arredati con i nostri quadri».

Come si svolge la vostra giornata di lavoro, tra la parte artistica e quella in cui ci si occupa dei clienti?

«Le mie giornate lavorative sono tutte molto diverse, perché molto spesso mi trovo fuori in giro dai clienti per promuovere il nostro prodotto o anche per dedicarmi agli ordini loro e soddisfare anche le loro esigenze. 

Poi c'è una parte della giornata che è dedicata alla produzione, in cui io stesso sono uno dei tanti artisti, se vogliamo chiamarci così, che si dedica alla produzione. In realtà sono tutte delle mie idee. Quando io realizzo un soggetto, lo ritengo adatto a essere immesso nel mercato, lo inserisco nel catalogo e poi, io e i miei collaboratori lo realizziamo in base agli ordini che abbiamo durante il giorno. 

Il mio lavoro è molto vario, perché chiaramente mi occupo di tutto: dall'amministrazione, alla produzione, anche alla commercializzazione, all'organizzazione di tutto quello che gravita intorno a un'azienda, che è sia artigiana sia di compravendita».

Se un giovane le volesse chiedere un consiglio sul suo lavoro o lo volesse intraprendere, cosa gli consiglierebbe?

«Io non mi sento nelle condizioni di poter dare consigli a nessuno, perché penso che ognuno debba seguire la propria strada. E poi è un mondo molto vario, molto eterogeneo, molto diverso. Quindi non si può seguire solamente una strada e andare in un'unica direzione. Anche io ho cominciato in un modo e ora sono in una strada completamente differente rispetto a quella che è stato il mio esordio. 

Penso che bisogna anche evolversi durante il tempo che va passando, per cercare di entrare nel mercato nel miglior modo possibile, in base a quelle che sono le richieste del periodo in cui si sta vivendo». 

Quali sono gli obiettivi futuri della Sakbe Gallery?

«Ovviamente, mantenendo sempre  lo stesso ordine di idee su quello che è il nostro lavoro in questo momento, la nostra evoluzione è concentrata sicuramente nella ricerca sempre di prodotti nuovi da realizzare, quindi di idee nuove, magari anche con tecniche e materiali nuovi, e soprattutto vogliamo ampliare ancora di più il nostro mercato, che già è abbastanza ampio in Sicilia e in Italia, ma in Europa diciamo che ancora non abbiamo grandissimi punti di riferimento come compratori, anche se qualcuno c'è. 

A oggi però espandersi bene all'estero secondo me credo che sia una cosa molto importante per i tempi in cui stiamo, perché i mercati, anche più fiorenti, sono quelli del Nord Europa, dove diciamo che c'è più disponibilità economica. Bisogna raggiungerli e questo è l’obiettivo di molte aziende a oggi».

Alla fine dell’intervista Giorgio D’Angelo torna al suo tavolo di lavoro, che è un po’ il suo paradiso. C’è da creare e consegnare un quadro dalle sfumature celesti. Pennello in mano e inizia il lavoro.

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