Tenuta Rasocolmo, un viaggio nei vigneti tra arte e sapori

Articolo di Hermes Carbone

Un tempo sospeso tra cielo e mare. Questa l’impressione che appartiene a chi entra per la prima volta all’interno della Tenuta Rasocolmo: il punto più a nord della Sicilia. Qui la terra abbraccia scogliere che sembrano raccontare di latitudini appartenenti al Regno Unito o a scenari da Nord Europa. La vista sulle Isole Eolie, immersi tra i vigneti e con il faro lì di fianco a dominare la scena, rende il paesaggio unico e immortale.

Qui Francesco Giostra Reitano, dopo una vita lavorativa spesa tra Italia e Stati Uniti, ha scelto di ritirarsi nei mesi tra marzo e ottobre di ogni anno prima di fare ritorno alle pendici dell’Etna, dove sono presenti alcuni dei vigneti nei quali produce bianchi di qualità. La Tenuta Rasocolmo incarna appieno il Made in Sicily: una dimora storica interamente ristrutturata all’interno della quale sorgono una cantina, due camere per ospiti arredate in perfetto stile Sicilia anni ’50 e una collezione di opere pittoriche di artisti di rilievo nel panorama nazionale ed emergenti in quello internazionale.

Trentacinque mila le bottiglie prodotte ogni anno dai vigneti autoctoni, con una costante cura e ricerca della perfezione da ritrovare nei sapori della DocFaro. La tenuta si estende su alcuni ettari di terreni che declinano dolcemente verso il Mar Tirreno e nella quale le opere d’arte rappresentano un contorno affatto trascurabile per bellezza, immersione e inclusione. In una visita che vorresti non finisse mai.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con la video intervista disponibile su YouTube: 



Quando e come nasce la storia della Tenuta Rasocolmo?

 “Nasce dalla mia famiglia. Eredito questo terreno rimasto abbandonato per oltre 40 anni e lo faccio tornando in Italia nei primi anni 2000.  Qui non c'era assolutamente nulla se non gli antichi ulivi e il vecchio casale che un tempo era utilizzato dai contadini come abitazione con annesso palmento. Da qui l'idea di cominciare a impiantare i vigneti Doc Faro. Adesso abbiamo quasi 3 ettari di vigneto e negli anni ci siamo spostati anche sull'accoglienza turistica. Definiamo la Tenuta Rasocolmo come un winery and art resort. Realizziamo 5 tipologie di vini alle quali abbiniamo eventi privati e ospitalità all'interno dell'antica casa. Non solo eventi come matrimoni e compleanni, ma anche rassegne di spettacoli, concerti, rappresentazioni teatrali e soprattutto attività artistiche. All'interno del casale c'è una collezione d'arte permanente pittorica, che raccoglie tante opere di famiglia, del mio nonno e prozio che erano due pittori messinesi dei primi del Novecento”.



 L’obiettivo è quello di realizzare un parco sculture all’interno della Tenuta?

“Non produciamo come detto solo vini. Nel febbraio 2024 abbiamo lanciato il progetto della residenza d'artista per scultori ricevendo venti adesioni da scultori provenienti da tutto il mondo. A vincere il progetto a tema Sicilia uno scultore palermitano, che ha già installato la sua opera qui all'aperto, e uno scultore cileno che sarà presente qui a novembre. Queste opere pian piano ci aiuteranno a portare a termine l'idea del parco sculture all'interno del vigneto”.

A proposito di vigneto, si parlava della produzione di Doc Faro e di cinque tipologie in particolare. Quante sono le bottiglie che riuscite a realizzare ogni anno e quali sono queste tipologie?

“La Doc Faro è una doc che si produce esclusivamente nel comune di Messina. Si chiama così perché discende da un'antica popolazione che abitava sulle colline messinesi: i Fari. Questo vino si produce con cinque vitigni, o meglio, con tre vitigni base ai quali se ne possono aggiungere altri due. Quelli base sono il Nocera, il Mascalese e il Cappuccio. A questi si possono aggiungere il Sangiovese e il Nero d’Avola. Io lo produco con tutti e cinque perché non utilizziamo alcun legno. La mia Doc Faro viene vinificata e invecchiata esclusivamente in acciaio. Il fatto di aver utilizzato anche gli altri due vitigni ci dà quella spinta in termini di tannini che altrimenti non avremmo. Facciamo infatti un invecchiamento un po' più lungo prima di arrivare all'imbottigliamento: il vino resta almeno due anni fermo in cantina. La produzione varia di anno in anno, anche perché i cambiamenti climatici, ma diciamo che probabilmente questa dovrebbe essere una bella annata e malgrado la siccità potremmo aumentare sensibilmente la produzione”.



 Dove è possibile trovare i vostri vini?

“I nostri vini si vendono esclusivamente online dal nostro sito. Noi non distribuiamo: nei ristoranti o nelle enoteche è difficilissimo trovarli. Vendiamo esclusivamente ai clienti privati che ci vengono a far visita o ci trovano online. Spediamo in tutto il mondo”.

E' una tenuta che sta crescendo con il corso del tempo: tra dieci, vent'anni dove è possibile immaginarla?

“Non lo so, abbiamo tante idee ma esistono altrettanti problemi che prevedere lo sviluppo è difficile. Un progetto che stiamo portando avanti e che potrebbe concretizzarsi da qui a un anno è quello di aprire anche l'ospitalità all'interno del faro di Capo Rasocolmo, che è adiacente alla nostra proprietà”. 

 Qual è la particolarità di questo posto?

“La calma. Questo è un luogo di pace, sia d'estate che d'inverno. Le camere non hanno Tv, per cui ci si può esclusivamente rilassare, bere vino, mangiare cibi che provengono dal nostro orto, leggere e ascoltare musica. Ma anche fare passeggiate e poi da qui fare base per escursioni in tutta l'area del Messinese”.



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