Tenute dello Jato, l’azienda dei 30 vini Made in Sicily

Articolo di Vassily Sortino

Quasi mezzo secolo di storia nel nome dei vini. Si definiscono «piccoli, ma capaci di produzioni speciali» da Cantine dello Jato in Contrada Percianotta Agro di Monreale, in provincia di Palermo.

Qui, nel cuore della valle dello Jato, si producono ben trenta vini incentrati su cinque linee principali. Le Tenute dello Jato nascono nel 1977 tra Camporeale e Corleone, alle pendici del monte Jato che domina la vallata del fiume omonimo. 

La cantina nasce dalla passione storica enologica, attraverso l’unione dell’antica tradizione vinaria della famiglia Simonetti e l’innovazione tecnologica, nell’intento di imporsi verso una produzione sostenibile. 

Il clima temperato della costa siciliana, la brezza moderata del mare e i vigneti coltivati con amore e passione, consentono di ottenere vini amabili di elevata qualità che fanno parlare di sé in tutto il mondo.

Incontriamo Domenico Simonetti, il responsabile di Tenute dello Jato. È lui che ci guida attraverso la storia di questo luogo immerso tra pace e natura, in una location straordinaria.

Qual è la storia di Cantine dello Jato?     

“La nostra è un'azienda medio-piccola, nata nel lontano 1977, nella tenuta di San Cipirello, nel territorio di Monreale. Negli anni ci siamo ampliati e mossi secondo le esigenze di mercato. A oggi realizziamo trenta vini partendo da cinque linee principali. Siamo tornati dall’ultimo Vinitaly riscontrando un notevole successo. 

Oggi ci proponiamo sia sul mercato italiano che su quello estero, dove i vini più apprezzati sono il Grillo e il Nero D’Avola. Cerchiamo sempre e comunque di non dimenticare mai il nostro territorio”.

Quali sono le vostre linee di vino?


“Le linee nostre sono cinque. Abbiamo la linea Sant’Anselmo, ovvero undici vini di cui sei bianchi e cinque Rossi. Tutti monovarietali. Tra questi: Grillo Catarratto, Insolia, Pinot grigio, Merlot, Nero D’avola e Sirah. Abbiamo poi una linea superiore, che è un barricato che abbiamo chiamato “Al mio amico”. 

Sono quattro vini, due rossi e due bianchi. Poi c’è L’aromatico, che è uno Zibibbo secco. Poi c’è la linea Etna, bianco e rosso, molto richiesta dai clienti all’estero. La linea frizzante che è il nostro orgoglio nel mercato siciliano e che comprende tre vini fatti col metodo Charmat con somministrazione di lieviti. 

Poi ci sono gli spumanti. La novità dell’anno è “Il professore” che è un rosso Indicazione geografica protetta, la cui produzione prevede un leggero appassimento dell’uva”.

Quali sono i vini più venduti e quale l’orgoglio dell’azienda?     

“Sicuramente il Grillo Sant’Anselmo, prodotto a Camporeale. Una zona molto fertile e produttiva che si caratterizza per la sua longevità. Il nostro grillo dopo un anno e mezzo è ancora bevibile e ci distingue dai nostri competitor. 

Poi c’è il “4 luglio” frizzante: è apprezzato dai nostri clienti per qualità. Il nostro vino non è corretto in laboratorio. Entrambi sono le basi della nostra economia in cantina, perché sono i più venduti e i più amati”.


Nei giorni di vendemmia, come si svolge la giornata di lavoro qui?  

“Tutto deve essere organizzato come in un gioco di squadra che riguarda sia i produttori che noi. Il produttore comincia a vendemmiare alle quattro, 4,30 del mattino, possibilmente anche con le vendemmiatrici. Perché abbiamo bisogno anche di avere l'uva prima possibile in cantina, visto le forti temperature che ci accompagnano negli ultimi due anni. 

L’uva arriva in cantina entro mezzogiorno e viene passata e analizzata prima della fase di pigiatura. Viene poi raffreddata attraverso dei frigoriferi a 10 gradi e poi scatta l’estrazione del mosto. Il giorno dopo il risultato viene analizzato già dalle 7 del mattino per avere un mosto pulito, che col passare delle settimane diventerà vino, sarà poi imbottigliato, venduto e servito sulle tavole”.

Quali sono gli obiettivi futuri di tenute dello Jato?



“Dopo avere conquistato il mercato siciliano, ci siamo impegnati negli ultimi due anni per la conquista del mercato estero. In particolare puntiamo sugli Stati Uniti, dove ultimamente non mancano problemi sulla tranquillità del commercio del prodotto vino italiano a causa dei dazi. 

Un altro mercato fondamentale sta comunque per noi diventando anche Malta. Stiamo in ogni caso investendo verso l’estero, partecipando a numerose fiere in tutto il mondo”. 

Non è tutto. Le Tenute dello Jato accolgono durante l’anno visitatori provenienti da tutto il mondo. Tra eventi privati e aziendali, il vino dello Jato diventa assoluto protagonista in un’esperienza formativa unica pensata per donare momenti di estrema serenità, immersi nella Sicilia vera.



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Vassily Sortino 6 ottobre 2025


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