The Brews Brothers: birre artigianali pop

Articolo di Vassily Sortino

Un vero chef delle birre che, con le sue ricette e gli ingredienti da aggiungere al luppolo, ha migliorato il mondo delle artigianali, portandone avanti la frontiera e dedicandole a grandi artisti e simboli pop del Novecento. È un uomo pieno di idee e sogni Alessandro Coco, la mente di The brews brothers, brand di birre artigianali siciliane dalle caratteristiche etichette.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube: 


Alessandro Coco, quando nasce the Brews Brothers?

«Nel 2018, con la prima produzione “Charles”, la mia prima linea di birra. Negli anni ho prodotto altre cinque ipa e una blanche allo Zenzero. È tutto iniziato per hobby. Col tempo mi sono convinto di quel che facevo, ai miei amici piaceva la mia birra e l’ho messa sul mercato».



Quante e che tipi di birra produce?

«Cinque ipa, con uno stile prettamente americano. Sono birre dal sentore fruttato o erbaceo. Naturalmente non usiamo direttamente frutta, ma olii essenziali. Poi c’è la blance, con stile belga, allo zenzero e senza glutine, con l’utilizzo di enzimi». 

Quale è la birra più richiesta dal pubblico?

«La prima che ho prodotto: “Charles”, in onore di Ray Charles. Sette gradi alcolici, al naso si sentono odori di mango e papaya, agrumato e con un sapore amaro secco, ma non persistente».

Quali sono i passaggi di lavoro per arrivare alla birra?

«Si parte dal cereale. Poi al mulino si schiaccia il cereale, per poi metterlo in un tino con una temperatura di cottura sui 64 gradi in cui si separano gli amidi zuccherini dal cereale. Ottenuto questo mosto si passa alla fase di filtraggio da un tino all’altro. La parte liquida viene recuperata e si aggiunge il luppolo. Si porta a bollitura il mosto e si decide quanto la si vuole amara in funzione del luppolo che si utilizza e degli olii essenziali».

Perché le sue linee di birra sono tutte dedicate a dei simboli pop?

«Sono tutti artisti, soprattutto legati alla musica, che è la mia passione. Una scelta di marketing guidata dal piacere».



Quale è il futuro di uno “chef” della birra?

«Aprire un birrificio tutto mio, dove ideare e produrre della mia ricetta. Lo vorrei nelle Madonie, per tornare nel mio territorio natio. Sarebbe bello utilizzare le spezie di quel territorio».

Sogni semplici di chi, una cassa e una bottiglia di birra dietro l’altra vuole prendere piede nel mercato siciliano. Così come un cuoco che partecipa a  Masterchef vuole diventare proprietario di un ristorante, Alessandro Coco vuole il suo birrificio. Manca il denaro momentaneamente. Chi vuole farsi avanti per finanziare l’idea, gli permetterà di continuare a mettersi in gioco.







 



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