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Può quella che in Sicilia viene chiamata “n’ciuria”, che non è un’ingiuria, ma un soprannome - un nickname si direbbe oggi - data quasi cent’anni or sono alla propria famiglia, U' Barunieddu, diventare brand di un business? Ci sta riuscendo Giuseppe Buttitta, che quasi un secolo dopo ha preso quel nome identificativo «perché i Buttitta - spiega – qui in paese sono tanti e non tutti parenti» che era stato dato a suo nonno Pino - proprietario di uno dei frantoi principali di Bagheria e considerato quindi “ricco come un barone - e ne ha fatto brand del suo locale di conserve artigianali in via consolare, vendute in tutto il mondo. Nasce così la storia di U' Barunieddu, locale, ma anche centro di produzione di, non solo marmellate praticamente fatte sul momento, ma anche creme di sfincione, peperonate, crema di caponata e tutto ciò che, partendo da semplici ingredienti, può essere spalmato sul pane.
Giuseppe, la sua attività U' Barunieddu nasce in un momento non troppo felice. È esatto?
«Nel 2020, in piena pandemia da Covid. Con i miei genitori e mia cugina abbiamo deciso di aprire un’azienda capace di rielaborare e rivisitare le ricette tipiche della tradizione siciliana e conservarle in barattolo. Per potere permettere a tutti, anche a chi non vive in Sicilia o in Italia, di assaggiarle e conoscerle ed è così che nasce U' Barunieddu».
Per chi non vi conosce, cosa producete nel vostro laboratorio alimentare?
«Ci occupiamo di conservazione e trasformazione, sotto conserva, di materiale alimentare. Oltre alle marmellate, realizziamo tutta una serie di sott’oli. Ci teniamo che la nostra materia prima sia locale del territorio. Anche come conserve siamo legati alla stagionalità.
Tra le tante marmellate e creme qui presenti, quale è la più simbolica di U' Barunieddu?
«La nostra crema di sfincione, che ci contraddistingue come azienda, perché siamo gli unici a farlo. È una “conza”, cioè una combinazione a base di cipolla, acciughe, concentrato di pomodoro, sale e una nota di zucchero. La cipolla è di Misilmeri. Le acciughe sono di Aspra e il concentrato è di nostra produzione; un triplo concentrato essiccato al sole».
Quali sono le fasi lavorative?
«Qui a U' Barunieddu si parte con la ricerca, dove mi impegno personalmente, con le materie prime, che vengono lavate, scartate e successivamente trasformate. Poi procediamo con la ebollizione, la scolatura e, in caso di marmellate, l’uso di zucchero. Poi c’è il trasferimento nei barattoli e la pastorizzazione per assicurare una conservazione stabile nel tempo».
Quale è il futuro di un’azienda basata su creme, conserve e marmellate?
«Vogliamo ampliare le vendite, fare conoscere i prodotti U' Barunieddu all’estero, in America e in Europa. Da poco abbiamo aperto all’e-commerce per incentivare il mercato. Entro fine anno cercheremo di allargare il nostro commercio andando in fiere internazionali».
Intanto Giuseppe le sue soddisfazioni le ha già prese quest’anno, ricevendo il premio come “Migliore produttore di conserve per l’anno 2024” direttamente da All food sicily. U' Baruneddu vero, il nonno, sarebbe contento.
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