Ogni vino è una storia, dietro ogni bottiglia c’è l’anima del viticoltore e per emergere deve avere una chiara identità. Serve passione e amore per ogni chicco d’uva. Lo sa bene Deborah Greco, che in mezzo al vino c’è cresciuta, e insieme al marito Luigi Bonsignore sono riusciti a mettere in piedi nel 2016 l’azienda agricola “Baglio Bonsignore” dove hanno scelto di far crescere i loro tre figli Simone, Pietro e Carlo.
Un luogo ricco di storia, situato in contrada Giddio a Naro, nell’agrigentino. Quindici sono gli ettari vitati a Nero d’Avola, Syrah, Grillo e Chardonnay, allevati a 450 metri sopra il livello del mare in un terreno calcareo/argilloso, ricco di vene d’acqua. All’interno dell’azienda sorge uno splendido “cubburo” di età neolitica, piccolo edificio in pietra a secco costruito per il ricovero dei pastori; edificio che è stato fonte di ispirazione per la creazione del primo vino “Cùbburo Riserva Nero d’Avola.” Un’azienda agricola, che punta esclusivamente su una produzione biologica e naturale dei vini, in cui hanno scelto di accogliere gli ospiti offrendo loro un percorso tra le vigne, legato alle tradizioni della cucina siciliana, alla cultura, alla natura.
Deborah e Luigi hanno ricevuto numerosi riconoscimenti per i loro vini; dunque non solo vino, ma tanti sogni e prospettive future nel progetto Baglio Bonsignore.
Qual è la storia della vostra azienda?
“L’azienda nasce nel 2016. Il progetto era quello di avere uno spazio che potesse accogliere le passioni (calcio, moto e cavalli) dei miei tre figli, e cercavamo con Luigi una casa che potesse dare loro l’indipendenza rispetto a queste attività. Approdiamo in questo fazzoletto di terreno, 15ettari, che prima mi sembrano tanti e oggi invece sono pochi; entro dal cancello e trovo la vigna, mi sembra di buon auspicio. La casa era da recuperare, ma il progetto mi affascina, poi troviamo anche un “cubburu” edificio antico e allora decidiamo di restare e di investire qui. Quella che doveva essere solo abitazione e ristorante, oggi è un’azienda agricola a tutti gli effetti, con una cantina e un resort dove accogliere i turisti e tutti gli appassionati di vino. Questo è Baglio Bonsignore”.
Com'è la giornata di Deborah, mamma, moglie e viticoltore?

“Deborah è una mamma a tempo pieno, un architetto, una sognatrice che ha deciso di ritornare nel mondo di vino, di fare vino e di fare enoturismo. La mia giornata tipo dipende dalle stagioni. Nel periodo della raccolta dell’uva è di circa 18 ore: mi alzo, vado in vigna, mi dedico alla casa, ai miei figli, alla parte amministrativa dell’azienda, spedizione e poi ritorno in vigna. Spesso la mia giornata finisce parlando di vino con chi decide di trascorrere con una serata nella nostra tenuta. Spieghiamo i vini, facciamo degustare i nostri prodotti locali”.
Quali sono le caratteriste dei vostri vini?
“Abbiamo quattro tipologie di vitigni: Nero d’Avola, Syrah, Grillo e Chardonnay. Il grappolo del grillo è un grappolo composto, con un chicco grande, e colore oro quando è maturo e il sapore ricorda il moscato. Il primo vino che abbiamo realizzato con la vendemmia del 2016 è il “Cubburu” dando all’azienda un’identità. Nato da un connubio di Nero d’Avola e Syrah, oggi è solo Nero d’Avola, un vino che viene fatto affinare in barrique per 15 mesi. Poi abbiamo il Pietreasecco Syrah con affinamento in barrique di 18mesi, e poi ci sono i vini che vengono imbottigliati il primo semestre dell’anno successivo alla vendemmia e sono il nero d’avola IO, il grillo OI, e il Petricore. L’anno scorso con l’inaugurazione della cantina abbiamo dato vita ad un nuovo vino, rosato, che si chiama Foraparia”.
Quanti riconoscimenti?
“Abbiamo vinto la medaglie d'oro al Women's International Trophy per il Cubburo 2020 e il Pietreasecco 2020, e premi come la Medaglia di Bronzo al Syrah du Monde per il Petricore 2021. L'azienda è stata riconosciuta anche per la qualità dei suoi vini presso il Wine Hunter Merano WineFestival, e per il suo impegno nella sostenibilità con un certificato di Amorim Cork, che attesta il contributo alla riduzione della CO2."
Progetti futuri?
“Ho tante idee in testa per l’azienda. Stiamo ultimando i lavori alla struttura e alla cantina, stiamo lavorando ad un resort di lusso con 6 suite, ciascuna con mini spa, sale degustazioni, piscina e in programma serate culinarie con i migliori chef della zona. Per il prossimo decennio vedo l’azienda sempre più sostenibile, la vedo magari con una bollicina, la vedo orientata sempre più all’accoglienza e probabilmente con qualche figlio che avrà deciso di intraprendere questo mestiere”.






