Almirù, abbigliamento siciliano tra leggenda e innovazione

Articolo di Roberto Pelos

Miriam e Alessandra Russo sono due giovani sarte palermitane che hanno aperto il loro laboratorio “Almirù” grazie all'Associazione Liberi Artigiani-Artisti Balarm (ALAB), di cui fanno parte, che aiuta appunto piccoli artisti e artigiani a creare una realtà sul territorio siciliano.


Buongiorno Miriam e Alessandra, grazie per la calorosa accoglienza nel vostro laboratorio. Volete raccontare ai nostri lettori la storia della vostra azienda?

“Siamo due sorelle che hanno seguito percorsi diversi: io facevo recitazione, mentre lei dipingeva e poi per caso ci siamo approcciate alla sartoria e ce ne siamo innamorate. 

Questo nostro doppio percorso ci aiuta ad essere molto più creative perché ognuna di noi ha una storia diversa da raccontare e la mettiamo in pratica attraverso la sartoria. Inizialmente abbiamo aperto un laboratorio, che però purtroppo è stato chiuso tre anni fa a causa del Covid e anche per altri motivi e adesso siamo qui a casa, sempre forti anche se in una dimensione più piccola”.

Che tipo di capi di abbigliamento realizzate nello specifico e come?

“I nostri soggetti sono tutti capi unici: sia abiti da cerimonia su misura che abiti artistici, il cui scopo è quello di rendere la donna un'opera d'arte”. “I metodi che utilizziamo sono diversi: la sartoria più classica, per la quale usiamo la macchina da cucire, è quella da cui siamo partite e in cui siamo più ferrate; oltre a ciò, ci stiamo evolvendo utilizzando dei nuovi materiali che aggiungiamo alla stoffa, come la camera d’aria con il torchio e i rivetti. Utilizziamo anche vetro, metalli, plastica…Cerchiamo di concentrarci sul riciclo e puntiamo a dare un’impronta significativa al nostro lavoro sia dal punto di vista ideologico che da quello artistico. Per rendere i nostri abiti unici spesso ci avvaliamo della collaborazione di altri artigiani e artisti dell’Alab che lavorano altri materiali”.

Qualche vostro abito si caratterizza per qualcosa di tipicamente palermitano o comunque, siciliano?

“Noi abbiamo allestito, insieme all’Alab, una sfilata con tema “la sicilianità”: molti artigiani hanno creato abiti in cui veniva rappresentata la Sicilia come immagini, noi ci siamo volute soffermare sulla storia e soprattutto sulle leggende e a questo proposito abbiamo creato tre capi d’abbigliamento. 

Uno di questi era sulle teste di moro: si trattava di un abito da sposa bianco con tutti pezzi di vetro rappresentanti limoni e foglie che caratterizzano appunto le corone delle teste di moro. L’abito è da sposa perché chi conosce la storia sa che si tratta della donna che non è mai arrivata all’altare perché tradita. 

L’altro abito, invece, era ispirato ai mosaici bizantini di cui sono ricchi molti palazzi e chiese della nostra terra, colonizzata tra gli altri proprio da loro. 

Il terzo abito è attinente all’origine del nome “Sicilia” dato alla nostra regione e riguarda la storia della principessa libanese, arrivata sulle nostre spiagge da sola, che popola l’Isola e dalla quale proviene il nome della nostra amata terra.                              

Nell'ultima sfilata ALAB il tema era il riciclo, in cui noi abbiamo inserito, oltre a plastica, jeans e altri materiali del genere, la camera d’aria alla quale abbiamo dato, oltre al significato ecologico anche quello ideologico e rappresentativo di “gabbia” per le donne e abbiamo creato quattro abiti riguardanti questo tema.

Attraverso la camera d’aria noi rappresentiamo l’evoluzione dell'emancipazione femminile all’interno della società, in un percorso che va dall'assuefazione, rappresentata nel primo abito da un grande cappello in camera d'aria che impedisce di vedere e pensare, alla consapevolezza e in questo caso la camera d'aria assume la forma di un mantello che puoi rimuovere, alla ribellione, elemento stavolta usato come scudo e arma nella lotta intrapresa, ed infine nell'ultimo abito la camera d'aria si presenta frammentata dalla liberazione da convenzioni, stereotipi e costrizioni”.

Oltre alla sfilata Alab, avete preso parte ad altre manifestazioni?

Sono già tre le sfilate Alab alle quali abbiamo preso parte. Detto questo, abbiamo partecipato alla Gdd Fashion Week ad Amantea, che è un concorso all’interno del quale sfilano abiti e il vincitore viene scelto in base anche al tema dell’evento e vi abbiamo portato ancora tre creazioni nostre a tema camera d’aria.

Una prima sfilata a cui avevamo preso parte in precedenza si era svolta a Villa Igea e più avanti parteciperemo ad altri eventi per i quali siamo già state contattate. Siamo quindi pronte per il futuro!”


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