Blanco, uno scrigno di stile a Pesaro

Articolo di Noemi Giommi

Poco distante dalla piazza principale del centro storico di Pesaro questa mattina andiamo a scoprire Blanco, un piccolo negozio luminoso ed accogliente come la sua fondatrice, Veronica. Appena entrati, ciò che subito colpisce è l’armonia di questo spazio, ogni singolo articolo è esposto con cura ed attenzione.

Ciao Veronica, quando e come è nato il tuo negozio?

Ho aperto la mia attività il 5 maggio del 2007. L'idea di intraprendere questa avventura è maturata nel tempo, pian piano, anche se forse nei miei sogni, inconsciamente, c'è sempre stata. Basti pensare che uno dei miei giochi preferiti da bambina era quello del negozio: nella mia camera aprivo le ante dell'armadio ed immaginavo che fossero stand espositivi, proprio come se fossi all'interno di un negozio. Nel gioco, mostravo maglioni, jeans, ciò che mi capitava, per poi risistemare tutto, esattamente come faccio oggi all'uscita di una cliente. Poi negli anni è nato in me l'interesse per la moda e per gli accessori in particolare: gioielli, ma anche borse, occhiali da sole, foulard, cappelli. Tutti articoli che vendo qui.

Il nome che hai dato alla tua attività è sicuramente particolare. Che significato ha per te?

In realtà il nome è nato un po' per caso. Quando mi fermavo ad idealizzare il mio negozio, avevo in mente un luogo tutto bianco, molto chiaro. Poi, quando ho pensato al nome da dargli, sapevo di volere un nome facile e che rimanesse in memoria: non doveva essere troppo lungo, né troppo complicato. Blanco riassume tutto questo: richiama la mia idea del bianco, ed è immediato, pulito.

Blanco si trova in una posizione centrale, ma non è in una via propriamente “di passaggio”. È stata una tua scelta?

Il negozio è sempre stato qui, amo le vie traverse. A volte mi viene il pensiero di spostarmi in una via principale, ma dopo tanti anni passati nello stesso posto e visto che i clienti ormai mi conoscono, rimango molto dubbiosa su questo punto. Oltre tutto, mi trovo molto bene anche con gli altri esercenti della via, siamo cresciuti insieme. Quindi un eventuale trasferimento dovrebbe essere ben ragionato.

Gioielli Blanco

La tua attività principale è quella di produrre gioielli. Cosa ti ha spinta a prendere questa strada?

Sono giunta a fare questo lavoro un po' per caso, perché in realtà ho studiato tutt'altro. Dal Liceo Scientifico sono passata alla facoltà di Scienze Ambientali, seguendo la strada di mio padre e mio fratello, pensando che avrei avuto il loro stesso futuro. Presto però mi sono resa conto che nel cuore avevo tutt'altro. Al tempo dell'università, infatti, collezionavo dei piccoli bijoux, fatti con filo metallico e perline. Erano pezzi di poco valore che andavo cercando e scovando nei mercatini, nei negozietti delle vie traverse delle varie città che mi capitava di visitare. Finché ad un certo punto ho iniziato a realizzare orecchini, anelli, girocolli e braccialetti con semplici strumenti, come le pinze e le tronchesine. 

Ricordo che in merceria acquistavo tutto ciò che mi serviva per le mie creazioni, che realizzavo unicamente per me stessa. Poi le mie amiche hanno iniziato ad apprezzarli, così ho cominciato a venderli a loro a poco prezzo, solo per rientrare delle spese fatte per i materiali. Tutto ciò finché una mia amica, che all'epoca lavorava in un negozio di tendenza tra i giovani, mi ha chiesto una collezione composta soprattutto di orecchini. Ecco, così è nata la mia prima piccola collezione, messa in vendita nel negozio in cui lei lavorava. Ricordo che in quella occasione avevo pensato anche al packaging, fatto con cartoncino e carta trasparente. Tutto molto semplice.

Deve essere stato molto bello per te poter iniziare a seguire la tua vera passione

Si, è proprio così. Come ho detto poco fa, in un primo momento realizzavo gioielli con le pietre ed il filo metallico: collarini, collane più lunghe, ecc. Si trattava però solo di un assemblaggio di elementi, erano i miei primi passi nella lavorazione artigianale di oreficeria. Poi, una volta presa dimestichezza con gli strumenti ed i materiali, il passaggio all'utilizzo del filo d'argento e delle pietre dure è stato velocissimo. Ho infatti seguito un corso di oreficeria da banco a Vicenza, che mi ha letteralmente aperto le porte su questo mondo. Durante il corso ho imparato prima di tutto la tecnica della fusione, con la quale è possibile fondere il metallo per poi decidere se realizzare una lastra da lavorare, oppure un filo per fare anelli o altro. Ho, inoltre, appreso le tecniche della saldatura e del traforo utilizzando il seghetto (utile a tagliare ed intagliare il metallo). In questo modo sono passata dal semplice assemblaggio alla vera creazione di gioielli, partendo dal reperimento delle materie prime sino ad arrivare al prodotto finale.

In più, una volta entrata in questo ambito ho avuto modo di conoscere personaggi di un certo spessore: ad esempio il maestro Romano Casabianca e il tagliatore di pietre Sebastiano Lepore, di Fano. Queste sono persone che possono insegnare tanto e che veramente riescono a trasmettere tutta la passione per il loro lavoro.

Certo, immagino che entrare in contatto con dei maestri sia molto stimolante. Puoi raccontarci di più sulle tue creazioni e su come le realizzi?

Solitamente propongo una mia collezione, anche se molti pezzi sono “continuativi”: li realizzo da diversi anni. Di volta in volta poi creo qualche novità. Al contrario, se mi rendo conto che alcuni modelli iniziano a piacere di meno, li “lascio un po' indietro”. In effetti, andando a rivedere le foto dei primi anni, mi accorgo che avevo in vendita dei pezzi che adesso non produco più.

Proprio a proposito della produzione, dovete sapere che il mio lavoro si compone di più fasi, delle quali la fusione del metallo è la prima. Io utilizzo argento puro, l'argento 1000 che acquisto in grani, poi per realizzare l'argento 925 (quello utilizzato abitualmente) è necessario aggiungere una piccola percentuale di rame. Per intenderci, su 100 grammi di argento il 92,5% è argento puro e il restante è rame. Una volta fuso l’argento quindi, decido se realizzare una lastra oppure piccoli lingotti (utili a realizzare del filo d'argento) e passo tutto al laminatoio, che permette di ottenere appunto la lastra o il filo dello spessore desiderato. Infine, vado a lavorare al banco e realizzo ciò che mi serve.

I clienti del tuo negozio possono anche fare richieste di pezzi che esulano dalla tua collezione?

Si certo, lavoro spesso su richiesta. Può capitare appunto che i clienti portino in negozio un disegno, una foto o un fermo immagine estrapolato dalla televisione. Da queste immagini parto con il mio lavoro: generalmente preparo prima uno schizzo e se possibile faccio anche una prova, per essere sicura di riuscire ad esaudire appieno il desiderio del cliente.

Nella tua produzione, hai articoli sui quali punti particolarmente?

Beh, si. Tutta la linea dei nomi è quella che mi stimola di più, che rappresenta maggiormente la mia attività e che viene realizzata solo su richiesta, per ovvie ragioni. Ad esempio, per produrre l'anello è necessario avere la misura precisa, fare lo schizzo del nome che deve rientrare perfettamente in quella determinata misura e poi procedere con la creazione vera e propria. In questo caso utilizzo la tecnica del traforo e lavoro “sul piatto”: quindi faccio lo schizzo del nome, lo riporto su una lastra piatta ed inizio a lavorare con il seghetto, ritagliando tutto il nome. Una volta fatto, inizio a modellare il metallo alla spina con il martello di gomma e in ultimo vado a saldare i lembi, le due estremità. Oltre all’anello, è disponibile la linea completa: la collanina, il bracciale ed il cuore composto da più nomi.

Oltre ai gioielli, quali altri prodotti è possibile acquistare nel tuo negozio?

Mi è sempre piaciuto il connubio tra gioielli ed accessori, ad esempio abbinare in vetrina un gioiello con una pietra semi preziosa ed una borsa da mare. Ecco, qui puoi trovare tutto ciò che è di mio gusto, che mi piace. Sono partita dal mettere in vendita un piccolo assortimento di capi di abbigliamento, poi nel tempo ho aggiunto nuovi articoli: borse, occhiali da sole, ma anche calzini colorati (gli l'happy socks), cinte, nastri per capelli, fasce per capelli.

Borse e Gadeget di Blanco

Porti avanti il tuo lavoro da sola, oppure hai qualcuno che collabora con te?

Ho una collaboratrice che lavora con me quotidianamente (in laboratorio e nelle altre mansioni), e per me è di grande aiuto. Si tratta di una ragazza di Fano (ex studentessa della Scuola d’Arte), che ha iniziato a lavorare con me grazie ad una semplice esperienza di stage in negozio. Lo stage avrebbe dovuto avere la durata di soli 6 mesi, invece questa esperienza è proseguita per un intero anno, con la presentazione di un progetto con InformaGiovani di Pesaro. Dopo questo primo anno, questa ragazza è stata assunta con un contratto a part-time, a tempo indeterminato.

Rimanendo in tema di potenziamento della tua attività, hai un sito e-commerce?

Si, il sito e-commerce è nato durante la pandemia da Covid-19. Dovendo rimanere forzatamente in casa, ho avuto il tempo per pensare a come poter continuare il mio lavoro nonostante tutto. Per la costituzione del sito ho fatto tutto da sola e al momento è concentrato soprattutto sulla “collezione base” della mia produzione di gioielli, che raccoglie i prodotti che non passano mai di moda.

Hai progetti per il futuro?

Certo. Prima di tutto vorrei sviluppare in maniera più sistematica tutta la parte della comunicazione sui social media e del sito e-commerce, al fine di ampliare le vendite anche al di fuori del contesto locale e nazionale.


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Articolo di Noemi Giommi