Ceramiche IMA, una tradizione che si rinnova dal Rinascimento

Articolo di Diletta Taverni

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Ceramiche IMA si trova a Montelupo Fiorentino, una piccola città alle porte di Firenze. La sua storia è fortemente legata alla lavorazione della ceramica che si afferma nelle tecniche e nella diffusione dello stile delle maioliche toscane tra il 1400 e il 1530. Da allora l'arte della ceramica di Montelupo ha raggiunto ogni parte del mondo. 

Oggi a Ceramiche IMA possiamo visitare lo showroom più grande della città, con oltre 2000 oggetti esposti tutti esclusivamente dipinti a mano. Una piccola fabbrica di opere d'arte.

Buongiorno Paolo, vuoi raccontare ai nostri lettori la storia della tua azienda?

Io sono Paolo e ci troviamo all’interno di un’azienda che lavora ininterrottamente dal 1978. Io mi occupo dell’organizzazione del lavoro e dei contatti con i clienti, quindi spedizioni. Il nostro prodotto artistico e artigianale è destinato per la maggior parte all’esportazione. L'azienda ha avuto un boom negli anni ‘80, quando abbiamo partecipato a diverse fiere a Firenze che ci hanno permesso di incontrare tantissimi clienti stranieri, soprattutto negli Stati Uniti.


Quali sono le fasi di lavoro per realizzare queste opere d’arte e di artigianato?

Alle ceramiche IMA partiamo dalla materia prima, l'argilla cruda, e arriviamo al prodotto finito scatolato. Per prima cosa purifichiamo l’argilla cruda per passare alla lavorazione sul tornio, una realizzazione completamente a mano. L'oggetto viene quindi lasciato a essiccare in maniera naturale, a seconda delle dimensioni ci possono volere 40 giorni. 

Prima di procedere alla prima cottura, l’oggetto viene messo in un essiccatoio per un giorno, poi caricato con altri pezzi in un carrello a più piano e infornato per 48 ore.

La massima temperatura che si raggiunge è 1020°, tutto questo è controllato da un computer, ma fino a quaranta anni fa si andava ad occhio. Dopo la cottura si passa alla smaltatura, per immersione con gli oggetti piccoli, e a spruzzo o spray per oggetti più grandi. 

Siamo arrivati al momento artistico, quello della decorazione. I disegni sono tutti originali e realizzati a mano. Ci sono pezzi unici che hanno una sola realizzazione, così come spolveri che possiamo riutilizzare per riprodurre lo stesso disegno appoggiando sulla ceramica un foglio forato nelle linee guida sul quale si passa il carbone e lasciare una traccia. Dopo il colore è necessaria una seconda cottura, questa volta a massimo 980° sempre per 48 ore. 

La nostra produzione è caratterizzata da oggetti grandi e, sebbene sia possibile cuocere in minor tempo, alle ceramiche IMA preferiamo andare più lentamente per evitare rotture dovute dal caldo. Il nostro prodotto segue la qualità. Infine, imballiamo e spediamo.

Montelupo è chiamata “città della ceramica”, qual è la storia dietro questo titolo?

Montelupo è Città della ceramica dal 1350 grazie alle committenze dei Medici. Già nel 1400 si esportava in Inghilterra e in Europa. È una tradizione che non si è mai arrestata e continua in maniera consistente ad esistere in centinaia di aziende di zona. Noi, come ceramiche IMA, facciamo parte delle “Strade della ceramica”, un itinerario suggestivo alla scoperta di questa antica tradizione toscana.

Quale direste sia il punto di forza della vostra azienda?

Il nostro punto di forza è la varietà dei prodotti. Pensate che nella nostra showroom ci sono più di 1500 prodotti. È molto importante per noi rinnovarci, ogni anno facciamo prodotti nuovi che corrispondono a circa il 25% del totale. 

Ci rinnoviamo continuamente in base alle richieste del mercato e dei clienti che nello specifico ci chiedono di creare nuovi decori, moderni ma anche riadattati da disegni rinascimentali.

Nel 1500 non era più possibile creare le stesse ceramiche di un secolo prima, oggi noi siamo in grado di rinnovare lo stile e la creatività ad una velocità annuale.


Maurizio D’Ottavio, orafo per vocazione
Articolo di Maria Orlandi