L’Atelier della Charta: il luogo dove i sogni prendono vita attraverso la carta

Articolo di Noemi Giommi

Situata nel cuore del centro storico di Fabriano, città creativa UNESCO, la bottega del Maestro Artigiano Sandro Tiberi apre le porte al mondo della carta.

Una bottega dove si respira tutta la passione, l’impegno e la tradizione di un mestiere che affonda le sue radici nella storia del nostro paese.

Ce lo racconta proprio Sandro, fondatore dell’attività, che qui lavora insieme a sua moglie Gilvana Maria Da Silva.

Borsa dell’Atelier della Charta

"Il mio amore per la carta nasce diversi anni fa, nel 1985, quando ho iniziato a lavorare nelle famose cartiere Miliani, proprio qui a Fabriano. Questo è stato il luogo della mia formazione, che mi ha fornito le basi giuste per poter proseguire autonomamente nella mia carriera di artigiano.

La mia prima esperienza all’interno dell’azienda è stata con la macchina continua, poi sono stato trasferito nel reparto tini. Ecco, lì sono stato letteralmente conquistato da questo mestiere e fin dall'inizio ho capito che c’era del potenziale inespresso che avrei potuto sviluppare.

Terminato il mio lavoro alle cartiere nel 1999, per un periodo ho svolto consulenze ed altro, finché finalmente ho aperto la mia attività nel settembre 2022.

Da quel momento siamo cresciuti tanto, così come è cresciuta la nostra soddisfazione, perché abbiamo capito che stiamo seguendo il giusto sentiero. "


Partiamo dall’inizio, dalla creazione della carta. Puoi raccontarci come avviene?

"L’elemento principe della nostra produzione di carta è lo straccio, una materia prima utilizzata già a partire dal 1200 fino a metà del 1800.

Abbiamo deciso di utilizzare lo straccio perché si tratta di una materia molto pregiata, che ci permette inoltre di pensare all’ambiente in un’ottica di ecosostenibilità.

Noi in effetti recuperiamo lenzuola “distrutte” provenienti dalle lavanderie industriali e le trasformiamo nell’impasto che poi darà vita alla carta. Per far questo si parte dall’immersione della forma unita al cascio (la base insieme alla cornice che danno il formato al foglio) nell’impasto composto di acqua e stracci.

Poi si dà avvio alla fase della feltrazione: si inizia cioè a muovere il cascio in senso longitudinale e trasversale all’interno dell’impasto, così da permettere alle fibre di intrecciarsi. Una volta che il foglio è formato, lo mettiamo in una cassetta aspirante per togliere una parte d'acqua. Questo ci permette poi di staccare il foglio di carta senza toccarlo durante la fase della ponitura, quando cioè si pone il foglio su una base di feltro.

Successivamente, feltri e fogli vengono impilati in una posta che andrà poi pressata per togliere il 50% di acqua, al fine di rendere la carta manipolabile. A questo punto non ci resta che staccare la carta dal feltro e passare all’asciugatura all'aria o con un essiccatore."

Opere dell'Atelier della Charta

Tutto ciò è davvero affascinante, e se ci guardiamo intorno ci accorgiamo che la carta può essere utilizzata per tanti scopi diversi. 

"Sì, l’unico limite è la fantasia! Come hai visto, l’utilità della carta non si esaurisce nell’essere un supporto per la pittura, le incisioni o la fotografia. 

Da qui derivano tutta una serie di prodotti, creazioni artistiche ed uniche nel loro genere, di cui adesso vi parlerò. Con la nostra attività partiamo dal “semplice” foglio di carta che può essere declinato in buste, segnalibri, tovagliette, libri bianchi personalizzabili, sino ad arrivare alle partecipazioni di nozze che noi produciamo assecondando i gusti del cliente, arricchendole ad esempio con filigrane, semi “vivi”, ecc.

Abbiamo poi creato un progetto dedicato al mondo della moda: Gaega, del quale mia moglie è la fautrice. Ha infatti ideato e realizzato una borsa da donna, disponibile in piccolo e grande formato, fatta interamente di carta. È resistente quanto una borsa in pelle, per giunta possiede caratteristiche di idrorepellenza ed oleo-repellenza.

Proponiamo inoltre prodotti che si inseriscono nel campo dell'interior design: lampade (ad esempio la lampada Kumi), lampadari, pannelli murali, porte.

Il tutto è assolutamente personalizzabile dal cliente anche in questo caso, e il nostro impegno sta nel creare il suo prodotto, realizzare il suo desiderio.

C'è infine un ultimo settore che mi sta gratificando tanto: il mondo dell'arte. Produco infatti opere che stanno riscuotendo un discreto successo, tanto che tra pochi giorni mi recherò negli Stati Uniti perché uno dei miei lavori ha vinto una selezione. Pensate, su 560 artisti partecipanti provenienti da tutto il mondo, la mia opera fa parte delle 16 selezionate!

Ammetto che questa è l'attività che amo maggiormente e che vorrei potesse diventare l’unica. Ogni volta che lavoro ad un quadro provo infatti una grande calma, soddisfazione, quasi una sorta di euforia."

Lavorazione della carta nell'Atelier della Charta

Da quanto mi hai raccontato, la vostra vita professionale è davvero variegata. Avete altri progetti per il futuro?

"Io sono un uomo molto fortunato perché ho al mio fianco mia moglie, con cui non solo vado molto d'accordo, ma con cui condivido il lavoro, oltreché la vita. Noi giornalmente parliamo dei possibili sviluppi della nostra attività, ragioniamo su come possiamo progredire. Forse siamo in controtendenza, ma il nostro obiettivo non è crescere nella quantità di ciò che produciamo e vendiamo, bensì vorremmo continuare a fare un lavoro che amiamo entrambi rimanendo in una dimensione a “misura d’uomo”.

Puntiamo quindi ad un mercato di nicchia alto, producendo pochi articoli ma fatti con accuratezza, sempre riservandoci il giusto tempo per la nostra vita.  "

Oltre alla clientela del luogo, avete rapporti di lavoro con l’estero?

"Attraverso il nostro lavoro siamo riusciti a stringere collaborazioni con aziende locali, che a loro volta ci hanno permesso di prendere contatto con persone che vivono in varie parti del mondo.

Attualmente esportiamo i nostri articoli negli Stati Uniti, in Francia, in Svizzera e ci stiamo diffondendo sempre più. Come dicevo poco fa, rimane comunque imprescindibile per noi continuare a lavorare con i giusti tempi, senza farci travolgere dalla fretta. "


Prima di salutarci​, c'è altro che vuoi svelare ai lettori di Italian Bees?

"Si, oltre al resto io e mia moglie stiamo portando avanti corsi di formazione a più livelli, sia qui a Fabriano che in sedi proposte dal cliente. Siamo infatti da poco tornati dall'Accademia di Siracusa, in cui abbiamo tenuto un corso incentrato sul libro per la Montana State University.

Come facciamo generalmente ci siamo divisi i compiti: io mi sono occupato della fabbricazione della carta e dell’insegnamento delle tecniche creative, mentre lei della spiegazione di come si utilizzano gli strumenti per la lavorazione della carta sino ad arrivare al prodotto finito. Per l’occasione, abbiamo utilizzato la nostra “cartiera nomade”, un’attrezzatura minimale con la quale possiamo produrre fogli fino al formato A3!"


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