Il miele, le api e la tradizione: un incontro con Apicoltura Costenaro

Articolo di Valentina Sole

Il miele, il nettare degli dei, da secoli viene usato come dolcificante, ma anche come rimedio naturale, ingrediente nelle più svariate tradizioni culinarie e offerta sacra. 

Sì hai capito bene! In antichità veniva offerto all’interno di riti religiosi come simbolo di ricchezza e abbondanza.

Oggi è apprezzato per le sue proprietà nutritive e terapeutiche, unendo tradizione e benessere in ogni cucchiaio.

Sono andata a Vertemate con Minoprio, in provincia di Como, dove ho conosciuto Elia e Luca Costenaro, di apicoltura Costenaro.

Due giovani che hanno raccolto l’eredità di una passione familiare e si sono messi alla guida di un’azienda fiorente basata sul meraviglioso mondo delle api e della loro incredibile società. 

Ciao ragazzi, come nasce la vostra azienda?

apicoltori Costenaro

Apicoltura Costenaro nasce 40 anni fa, grazie al grande impegno e alla passione di nostro nonno che ha saputo trasmettere valori ed esperienza a nostro padre e allo zio, che hanno fatto altrettanto con noi.

Oggi la nostra apicoltura è molto attiva, siamo collocati a Vertemate con Minoprio, tra le colline comasche, non distanti dalle Prealpi e dalla vicina bassa Pianura Padana. 

Le nostre api sono presenti in cinque regioni diverse, garantendo così la produzione costante di una buona varietà di miele. 

Parliamo dunque di nomadismo, ovvero lo spostamento delle arnie, in diverse zone e latitudini per sfruttare al meglio una vasta varietà di fioriture stagionali. 

Abbiamo arnie in Toscana - dove produciamo miele di girasole, eucalipto e castagno - nella macchia mediterranea, in Liguria e in Emilia Romagna, ricca di grandi fioriture di erba medica.

Siamo presenti anche in Piemonte e Lombardia, per esempio nel parco del Ticino o in zone a ridosso delle montagne, dove prevalgono tigli e castagni. 

Luca, parlaci dell’affascinante società delle api!

Innanzitutto le nostre sono arnie standardizzate, progettate per ospitare famiglie assai numerose perché contengono un numero elevato di api, una regina e, infine, i fuchi

Le regine vengono marchiate con colori diversi, il blu per esempio indica la nascita nel 2025. 

La società all’interno della cassetta è bene organizzata e prevede ruoli specifici che cambiano in base all’età delle api.

Le api giovani, appena nate, si dedicano alla pulizia delle celle dell’alveare, eliminando la cera in eccesso; successivamente il loro ruolo cambia, e diventano api nutrici. Queste, oltre a provvedere al nutrimento delle larve, si occupano della produzione della pappa reale, alimento prezioso per la regina.

Crescendo diventano delle guardiane, impegnate quindi nella difesa dell’alveare da calabroni, vespe o da qualsiasi pericolo esterno o chiunque cerchi di entrare nell’arnia, per sottrarre miele.

Il passo seguente è la “carriera” da ape bottinatrice, l’ape più anziana, provvista di robusti muscoli delle ali, forti e ben formati. Il suo compito è quello legato alla raccolta di polline e nettare e la caratteristica più affascinante e distintiva è senza dubbio la danza che esegue per indicare alle altre api l’esatta localizzazione del luogo che ha appena visitato, favorendo il grande miracolo dell’impollinazione. 

Infine all’interno dell’arnia ci sono i fuchi, che non raccolgono polline o nettare, ma il cui compito è unicamente quello di fecondare la regina. 

Non sono in grado di autoalimentarsi ma devono essere nutriti dalle api operaie.

Una curiosità? Nel periodo tra settembre e ottobre vengono allontanati dalla cassetta. Questo perché non raccolgono cibo, né costruiscono favi, inoltre il loro ruolo di fecondatori nel periodo autunnale viene a meno, e per la società delle api costituirebbero unicamente uno spreco di cibo prezioso. 

Che caratteristiche deve avere un’ape regina ben selezionata?

Abbiamo un allevamento di api regine selezionate attraverso diversi criteri, primo fra tutti la mansuetudine

Le nostre api regine devono essere mansuete! Una peculiarità che favorisce colonie tranquille e facili da gestire, maggiore sicurezza per noi apicoltori e rischio inferiore di sciamatura incontrollata ovvero l'abbandono dell'alveare. 

Un altro criterio è la capacità di produrre grandi quantità di nettare unitamente alla caratteristica di essere meno propense alla sciamatura rispetto ad altre api. 

Parlaci della vita di un’ape regina e di come avviene la sua fecondazione

La nascita avviene all’interno della cella reale che accoglie le uova subito dopo qualche giorno dalla deposizione della regina madre.

L’uovo viene messo all’interno di particolari cupolini dove viene accudito dalle api, che si occupano di nutrire adeguatamente la larva. 

Trascorsi 21 giorni, ecco che vediamo nascere una futura ape regina che, appena pronta, effettua dei voli nuziali con i fuchi, un processo che si sviluppa nell’arco di 15 giorni circa.

La regina si reca presso le zone di aggregazione, ovvero punti di incontro naturali dove i fuchi, provenienti da molti alveari diversi, si riuniscono per effettuare la fecondazione.

A tal proposito, la scienza sta cercando di dare una risposta rispetto a come essi si spostino anche attraverso grandi distanze, per raggiungere tali luoghi conoscendone l’ubicazione esatta. 

Effettuato il volo la regina raggiunge nuovamente la cassetta dove viene accudita dalle api damigelle. Recuperate le forze uscirà nuovamente per effettuare un nuovo volo.

Nell’arco di 48 ore, generalmente, un ‘ape regina effettua circa 10 voli di fecondazione. 

Trascorsi 3 giorni nell’ alveare, il corpo della regina inizia a cambiare e la camera spermatica produce uova.

A questo punto l’ape non effettuerà più voli all’esterno della cassetta per almeno 5 anni, se non per sciamare, ovvero abbandonare l’alveare per costituire una nuova colonia. 

Come si differenziano la regina e le api operaie, anche nella loro alimentazione e nella durata della vita?

Le api e la regina possono provenire dallo stesso uovo, la differenze è una: le api vengono nutrite con polline e miele, mentre la regina assume unicamente pappa reale, ovvero una sostanza nutritiva prodotta dalle ghiandole ipofaringee delle api operaie nutrici. Si presenta come una crema biancastra, gelatinosa e leggermente acida.

Mentre le regine sono molto longeve e possono raggiungere i cinque anni di età, le api vivono da 1 a tre mesi, in base anche al periodo in cui nascono. 

In estate vediamo una vita assai più breve, di circa un mese, mentre in inverno tendono a vivere fino a tre mesi. 

Questo perché nel periodo estivo le api operaie lavorano tantissimo: bottinano, costruiscono i favi, curano il covato, ventilano l’alveare. 

Nei mesi invernali, invece, l'alveare riduce considerevolmente la propria attività, le api consumano meno energie individuali e devono necessariamente rimanere in vita per garantire il giusto calore interno fino alla primavera.

Quali difficoltà incontra oggi chi si occupa di apicoltura?

Il lavoro dell’apicoltore ti porta a vivere a 360° un profondo rapporto con la natura.

Le nostre api vengono accudite amorevolmente, tutto l’anno, ed è solo grazie alle nostre cure che, in primavera, ci ricompenseranno con il loro prezioso miele.

Oggi l’apicoltura vede una serie di grandi cambiamenti: le api devono affrontare sfide determinate da malattie - che cerchiamo di prevenire attraverso controlli mirati e regolari, una buona gestione e trattamenti adeguati - i cambiamenti climatici e le modifiche dell’habitat e del pascolo.

Modifiche nei fattori ambientali possono infatti influenzarne la sopravvivenza alterando l’intero ecosistema perché ogni essere vivente gioca un ruolo chiave.

Ci spieghi come il vostro delizioso miele raggiunge il vasetto, passo per passo?

Nella sala di smielatura abbiamo una macchina disopercolatrice, ovvero un attrezzo utile a rimuovere gli opercoli, sottilissimi tappi di cera che le api costruiscono per chiudere le cellette col miele maturo. L’opercolo, inoltre, garantisce un’ottimale conservazione del miele.

Eliminato lo strato di cera ricorriamo alla centrifuga che, girando a velocità sostenute, estrae il miele dai favi, raccogliendolo sul fondo del macchinario.

Finito il ciclo nella centrifuga il miele passa all’interno della prima vasca dove avviene la decantazione.

Dal fondo, viene trasferito in una seconda, dove la cera più pesante affiora e si separa dal miele.

A questo punto, il miele immagazzinato nel cisterne, al bisogno, viene preso e portato in laboratorio dove viene messo all’interno dei maturatori che lo decantano ulteriormente. 

Una volta pronto, passa attraverso un sistema di pompe alla fase finale dell’invasettamento. 

…e il polline raccolto in giornata?

Il polline è una sostanza proteica che usano le api per nutrire le larve e le giovani api e viene raccolto attraverso l’utilizzo di particolari trappole che montiamo all’ingresso delle arnie. 

L’ape, passando all’interno di griglie forate, perde le palline di polline immagazzinate sulle zampe posteriori. Queste vengono raccolte in apposite vaschette, che svuotiamo e portiamo in azienda per la vendita al pubblico. 

Ricco di vitamine, proteine, enzimi, fibre, antiossidanti, sali minerali, se consumato regolarmente, rafforza il sistema immunitario, riduce la stanchezza, favorisce la salute intestinale e aiuta la concentrazione e la memoria.

Produciamo diversi tipi di miele, tra cui castagno, tiglio, ciliegio, miele d’acacia, millefiori, unitamente ad altri prodotti dell’alveare, tra cui propoli e pappa reale.

I nostri prodotti sono disponibili nel nostro punto vendita di Vertemate con Minoprio e presso i nostri mercati settimanali.

Cosa mi aspetto dal futuro? Sicuramente vorrei vedere una costante produzione di miele e le nostre api vivere in salute e in ambienti sani!

In compagnia di Elia e Luca ho fatto un bellissimo viaggio tra tradizione, passione e natura. Ho visto con i miei occhi un’ape regina e ho imparato tantissimo su questo piccolo grande mondo. 

Di questa stupenda giornata, oltre ad un gustosissimo miele, porterò con me un grande insegnamento da parte delle api: il valore della cooperazione, dell’equilibrio e del rispetto per la natura.

Condividi l'articolo e seguici sui nostri social!



Il miele, le api e la tradizione: un incontro con Apicoltura Costenaro
Valentina Sole August 12, 2025
Share this post
Archive
Riseria Tarantola: il riso come arte, tra passato e futuro
Articolo di Valentina Sole