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Qualche anno fa, nel cuore di Parma, hanno cominciato a spuntare degli insoliti sanpietrini, realizzati con tesserine colorate da Fornasari Mosaici. Questi rappresentano le attività davanti cui si trovano: una tazzina per un bar, due mani che reggono un libro aperto dinanzi a una libreria, un paio di occhiali di fronte a un’ottica... Queste opere vengono realizzate da Giuseppe Fornasari che ha il suo laboratorio situato nel centro storico della città emiliana, dove nascono piccoli e grandi mosaici e si tengono corsi per trasmettere questa antica arte. Ce ne parla Giuseppe Fornasari, il suo fondatore.
Come ha cominciato a lavorare con la tecnica del mosaico e com’è nato il suo laboratorio di Parma?
La mia passione per il mosaico è nata visitando ville romane in Gran Bretagna. La tentazione di approfondire questa tecnica fu così grande che decisi di studiarla. Andai prima a Ravenna e poi mi fu consigliata la Scuola di Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. In Friuli feci una formazione fra il 1992 e il 1995, durante la quale mi innamorai di una compagna di classe tedesca. Insieme aprimmo il nostro primo laboratorio di mosaico a Berlino nell’agosto del 1995. Ho lavorato a Berlino per circa ventisei anni. Poi, nel 2021, sono tornato a Parma e ho avviato la mia attività qui.
Quali tipologie di mosaico realizza nel suo laboratorio di Parma?
Realizzo mosaici di tutti i tipi qui a Fornasari Mosaici: pavimentali, parietali, copie di mosaici antichi, tavolini, oggettistica. I grandi progetti li realizzai a Berlino nel corso dei miei ventisei anni di attività in Germania. A Parma finora ho già realizzato oltre duecento mosaici, ma in formato ridotto. A Berlino, inoltre, mi occupavo di restauri e di vendita di materiali, disponendo allora di un magazzino ben sostenuto: attività che qui al momento sono più limitate.
Può citarci qualche opera in mosaico da lei realizzata in Italia o all’estero?
Tra le opere principali citerei qualche realizzazione fatta a Berlino. Per esempio, il pavimento di duecentoquaranta metri quadrati complessivi per il Neues Museum, un grande museo nel centro di Berlino est, dove è conservato il busto di Nefertiti. Non si trattava, in quel caso, di un mosaico artistico, ma di una superficie decisamente ingente, commissionata in occasione del restauro del museo diretto dal famoso architetto britannico David Chipperfield. Un altro grande lavoro fu il pavimento per il Wintergarten Varieté – un ambiente anni Venti – con la collaborazione della designer Fiona Bennett. Lì realizzammo ventisei anelli, tutti caratterizzati dalla presenza dell’oro, che
Fra le realizzazioni principali fatte qui a Parma, invece, citerei il cartello per il Tango Loft, un locale di tango di Berlino. Questo fu il primo lavoro di dimensioni più sostenute che realizzai qui, estremamente decorato, tanto che richiese tre mesi di lavoro. A Parma, poi, hanno preso piede e sono diventati molto di moda i sanpietrini. Ho già realizzato oltre cento sanpietrini decorati a mosaico per molte attività commerciali del centro città.
Come si realizza un mosaico qui a Fornasari Mosaici?
La realizzazione di un mosaico prevede una fase di studio del soggetto. Non improvviso mai, valuto sempre quelli che devono essere i colori e le forme. In genere lavoro con la tecnica indiretta, riportando il disegno su carta da mosaico in negativo e incollando quindi le tesserine con una colla idrosolubile. Infine, una volta realizzato il soggetto, lo applico su una base portante, che può essere un pannello di legno, una base cementizia, oppure un supporto definitivo come un pavimento o una parete. Dopo aver spatolato il cemento e la colla per piastrelle sulla base definitiva, umidifico e rimuovo la carta.
Da dove trae ispirazione per i suoi lavori?
L’ispirazione arriva improvvisamente. Prima si mette a fuoco un soggetto, non importa quale. Poi può avvenire un’attività di ricerca, sia sui libri sia su internet. Bisogna imparare a setacciare e scremare il tutto e immaginarsi il lavoro su misura per il cliente in questione. Nel mio caso, quindi, è molto importante la fase di studio a priori, sia della persona per cui si lavora sia del soggetto che deve essere realizzato.
Ha qualche progetto in mente per il futuro di Fornasari Mosaici?
Di progetti ne ho sempre tanti e le idee non mi mancano, anzi, ne ho sempre di più. Innanzitutto, consolidare la mia posizione qui a livello locale. Al momento sto tenendo dei corsi in diverse scuole e vorrei ampliare questo aspetto, perché sto riscontrando molto entusiasmo nei miei studenti, che sono di tutte le età. Molta gente scopre un mondo facendo questa attività. Sebbene conti di fare anche opere più grandi, i sanpietrini mi appassionano perché mi diverto tantissimo nel cambiare soggetto, motivo e colore. È una sfida continua con il mosaico.
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