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Nella bellissima Cosenza, abbiamo incontrato per voi Vincenzo Serra, imprenditore calabrese titolare di Qual’Italy, un uomo cortese, profondamente amante della sua terra e delle sue radici, che è stato capace di raccontare ed esprimere nei suoi liquori, infusi e amari, passione, storia e qualità della sua Calabria.
Vi accompagniamo in un affascinante viaggio tra profumi, sapori e storia che omaggiano il territorio di questa terra.
Buongiorno Vincenzo, vuoi raccontare ai nostri lettori come è nata Qual'Italy?
Qual’Italy nasce nove anni fa, da un incontro con un mio caro amico che mi ha raccontato la storia di re Italo, il re degli Enotri, il quale ha dato il nome all’Italia (inizialmente corrispondente al suo regno, la Calabria, poi esteso a tutta la penisola.)
Da qui, conoscendo questo personaggio storico, mi sono appassionato alla nostra storia antica (che molto spesso noi non conosciamo) e in onore del re Italo ho costruito un amaro, con il desiderio di “riporlo in vita”, e successivamente ho chiamato la mia azienda Qual’Italy che significa proprio è qua l’Italia.
Cosa produci e qual è il tuo prodotto di punta?
Qual'Italy produce circa trenta prodotti tra amari, liquori e distillati.
Il prodotto di punta è il Foraffascinu, un amaro leggermente piccante che si propone di raccontare l’antico rito dello sfascino, che serviva ad allontanare le negatività della vita; questo rito possiamo definirlo un dono che le zie o le nonne potevano trasmettere alle nipoti solo nella notte di Natale. Il rito consisteva nel raccogliere con delle preghiere le negatività delle persone amate, un vero gesto di amore.
Nella bottiglia è riportato l’antico rito dello sfascino e il cornetto portafortuna che ha valore solo quando viene donato.
Inoltre, ho un brevetto, Quinta Essenza, dove attraverso delle estrazioni particolari nasce un profumo che mi permette di personalizzare il liquore, creando così un’esperienza sensoriale molto coinvolgente.
Quali sono le caratteristiche della lavorazione di Qual'Italy?
La lavorazione dei liquori nasce da due fattori: ricerca delle migliori materie prime e la scoperta di personaggi storici o contemporanei dai quali traggo ispirazione per la creazione di un nuovo prodotto.
Ho voluto costruire i miei liquori tenendo conto di antiche ricette dove con infusi in acqua e/o alcool venivano realizzati medicamenti utilizzati nei conventi.
Da queste antiche ricette ho dato vita a un percorso di ricerca, con l’obiettivo di raccontare la nostra terra e far sentire i nostri profumi, racchiudendo le peculiarità della mia regione in un’unica bottiglia.
Vincenzo, cosa ami di più del tuo lavoro?
La cosa più bella del mio lavoro qui a Qual'Italy è l’idea di libertà che questo mi dà, la possibilità di scegliere e decidere e di poter raccontare della mia terra con i miei prodotti e allo stesso tempo suscitare emozioni, facendo sentite una parte della mia Calabria.
L’emozione è suscitare emozioni in piena libertà.
Hai progetti per il futuro?
I progetti per il futuro sono tantissimi ad esempio: tornare a parlare di natura, non usare sostanze chimiche, il vuoto a rendere restituendo le bottiglie vuote dando così spazio all’ecosostenibile, ed infine ho un sogno, creare qui in Calabria la prima micro multinazionale formata da piccole aziende con il potenziale di diventare grandi, mantenendo ognuno la propria eccellenza.
In uscita a breve ci sarà il primo amaro distillato al mondo dedicato al famoso Pitagora che spero di farvi assaggiare presto.
Perché scegliere Qual’Italy?
Perché Qual’Italy vuole essere un modo nuovo di fare impresa in Calabria in modo sostenibile e coerente.
Secondo me la Calabria è uno scrigno di ricchezze da scoprire e da valorizzare.
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