Governo e PMI: tutte le misure a disposizione delle imprese italiane nel 2025

Articolo di Hermes Carbone

Incentivi per ricerca e innovazione, contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati, sgravi e incentivi per l’occupazione, semplificazione, ma anche un occhio di riguardo per export e transizione digitale ed ecologica.

Sono diverse le misure per PMI italiane che il governo ha introdotto con la Legge di Bilancio 2025. In questo approfondimento per la sezione Insights di ItalianBees spiegheremo in che modo le aziende possono utilizzare il credito d’imposta e quali settori possono beneficiarne maggiormente.

Incentivi per ricerca e innovazione: spinta alla competitività

La Legge di Bilancio 2025 ha potenziato il credito d’imposta per investimenti in Ricerca, Sviluppo e Innovazione, con particolare attenzione ai progetti legati alla transizione digitale e sostenibile. 

Questa misura mira a rafforzare la competitività delle PMI, incentivando l'adozione di tecnologie avanzate e la realizzazione di progetti innovativi.

Aliquote e massimali

Il credito d’imposta varia in base alla tipologia di attività: 

  • Ricerca e sviluppo: 20% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 5 milioni di euro
  • Innovazione tecnologica: 15% delle spese, con un tetto di 2 milioni di euro
  • Innovazione green e digitale: 10% delle spese, fino a 2 milioni di euro
  • Design e ideazione estetica: 5% delle spese, con un limite di 2 milioni di euro 

Queste aliquote sono valide per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Come ottenere il credito d’imposta

Per ottenere il credito d’imposta, le imprese devono:

  • Redigere una relazione tecnica asseverata che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d'imposta.
  • Ottenere una certificazione delle spese da parte di un soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all'obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d'imposta per un importo non superiore a 5.000 euro. 
  • Inviare al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tramite PEC, una comunicazione con i dati e le altre informazioni riguardanti l'applicazione del credito d'imposta.

Ma quali sono gli altri settori nei quali le PMI possono richiedere il credito d’imposta?

Contributi a fondo perduto: leve per la crescita

I progetti di internazionalizzazione, la riorganizzazione aziendale e la partecipazione a fiere sono segmenti interessati dalla possibilità di richiedere il credito d’imposta. 

In tal senso, il Decreto PMI ha introdotto contributi a fondo perduto per consentire l’accesso a questi fondi attraverso bandi specifici. L’obiettivo è supportare le imprese nel loro percorso di crescita verso nuovi mercati.

Finanziamenti agevolati: liquidità per investimenti strategici

La Legge di Bilancio 2025 ha rifinanziato anche la "Nuova Sabatini" con 1,7 miliardi di euro per il periodo 2025-2029, di cui 400 milioni destinati al 2025. 

Questa misura supporta gli investimenti delle PMI in beni strumentali, favorendo l'ammodernamento e la crescita delle imprese.

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Sgravi e incentivi per l’occupazione

Per incentivare l'occupazione, il Governo ha rinnovato le misure di sostegno economico per le imprese che assumono lavoratori dipendenti, tra cui esoneri e sgravi contributivi, nonché deduzioni fiscali. 

In particolare, la Legge di Bilancio 2025 prevede un esonero contributivo per le microimprese e le PMI delle regioni del Mezzogiorno, al fine di stimolare la crescita occupazionale e ridurre i divari economici tra le diverse aree del Paese. 

Beneficiari degli incentivi


Le agevolazioni sono destinate principalmente a:

  • Giovani under 35: per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani che non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato, è previsto uno sgravio contributivo totale fino a 500 euro mensili per due anni, estendibile a 650 euro in specifiche regioni meridionali. 
  • Donne svantaggiate: per le lavoratrici disoccupate da almeno 24 mesi, o da sei mesi se residenti nel Mezzogiorno, è previsto un esonero totale dei contributi previdenziali fino a 650 euro mensili per 24 mesi. 
  • Disoccupati di lunga durata: per l'assunzione a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi e con età superiore ai 35 anni, è previsto un esonero contributivo del 100%, fino a un massimo di 650 euro mensili. 
  • Percettori di Assegno di Inclusione (ADI) e Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL): sono previsti esoneri dei contributi previdenziali nella misura del 100%, fino ad 8.000 euro annui per assunzioni a tempo indeterminato, e del 50%, fino a 4.000 euro annui, per assunzioni a tempo determinato o stagionale.

Requisiti per le imprese

Per accedere a questi incentivi, le imprese devono:

  • Essere in regola con il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC). 
  • Non avere in corso sospensioni dal lavoro ai sensi della normativa vigente. 
  • Non aver effettuato riduzioni di personale nei 12 mesi precedenti l'assunzione. 
  • Non aver infranto le norme fondamentali che tutelano le condizioni di lavoro, né quelle relative alla fruizione degli incentivi. 

Modalità di accesso

Le domande per usufruire degli incentivi devono essere presentate tramite il Portale delle Agevolazioni INPS, a partire dal 16 maggio 2025, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. 

Queste misure rappresentano un'opportunità significativa per le PMI italiane di investire in capitale umano, migliorare la propria competitività e contribuire alla crescita economica del Paese.

Spinta all’internazionalizzazione e all’export

Una crescita più sostenuta per le imprese che puntano all'estero. In questo caso il Governo offre contributi mirati alla partecipazione a fiere internazionali – come l’Expo di Osaka - all'apertura di sedi operative all'estero e a campagne di promozione del Made in Italy nei mercati emergenti, come quelle condotte proprio da ItalianBees

L'obiettivo è rafforzare la presenza del marchio Italia nel mondo e sostenere le PMI nella gestione di operazioni complesse di espansione internazionale.

Transizione ecologica e digitale: verso il futuro

Nel solco del PNRR e dell'Agenda 2030, il Governo ha introdotto agevolazioni specifiche per investimenti green e digitali. 

Le imprese che adottano tecnologie smart, riducono l'impatto ambientale o implementano soluzioni digitali per l'efficienza operativa, possono accedere a contributi e crediti d'imposta dedicati. 

Sono inoltre previsti voucher digitali per la consulenza tecnologica e l'acquisto di software e strumentazioni, con l'intento di accelerare la trasformazione digitale dell'intero sistema produttivo.

Zone Economiche Speciali: opportunità nei territori

Un'ulteriore leva strategica è costituita dalle Zone Economiche Speciali (ZES), aree del territorio nazionale in cui le imprese godono di regimi fiscali e amministrativi agevolati, semplificazioni burocratiche e accesso facilitato ai fondi. 

Si tratta di uno strumento pensato per favorire lo sviluppo di aree meno industrializzate, promuovendo l'insediamento di nuove attività produttive e la valorizzazione delle risorse locali.

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Hermes Carbone 4 giugno 2025
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