Tante sono le storie nascoste tra le colline e le pianure, i boschi e le campagne, le montagne e le distese d'acqua del territorio abruzzese; storie di antiche tradizioni perse nel tempo, costumi e culture tramandate di padre in figlio. E per raccontare la storia dell'azienda agricola Marina Palusci, situata a Pianella (PE), bisogna tornare indietro di ben quattro generazioni, quando il bisnonno Emanuele ha iniziato la sua produzione olearia, tradizione di famiglia che oggi viene portata avanti con orgoglio dal pronipote Massimiliano. Oggi parleremo proprio con lui, durante una suggestiva passeggiata tra le sue terre.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Ciao Massimiliano! La vostra è un'azienda agricola a gestione familiare: ci vuoi parlare di chi lavora insieme a te, ma soprattutto cosa vi lega da sempre al mondo dell'ovicoltura?
Qui siamo io, mia mamma (Marina Palusci), mio padre, una segretaria, un operaio fisso e gli operai stagionali. Con me arriviamo a quattro generazioni di gestione familiare.
Questo mestiere per me è croce e delizia...si tratta di lavori che se non ami non fai. Con 40°C o con -7°C devi uscire a fare quell'operazione, quel giorno. Quindi se non credi realmente nel potenziale delle tue piante e del tuo territorio, e se non immagini il sorriso che puoi regalare ad una persona semplicemente facendogli degustare una fetta di pane con un olio eccezionale o un calice di vino fenomenale, tu questo lavoro non lo fai.
Quali sono le produzioni a cui vi dedicate?
Coltiviamo molte cose: cereali, ortaggi, però la maggior parte dell'azienda fa olio. Attualmente siamo a 80 ettari di olivo e a 12 di vigneto.
Qual è il prodotto che meglio vi rappresenta tra il pubblico?
Il prodotto bandiera dell'azienda è l'Uomo di Ferro, monovarietà di Dritta: la Dritta è la varietà regina del nostro territorio di Pianella, senza Dritta noi non esisteremmo, è una varietà bellissima. La pianta madre ha 550 anni: purtroppo, dopo una tremenda nevicata di circa dieci anni fa, mezza pianta è andata giù, ma stiamo cercando di riformarla. Questo è tra i nostri ulivi più produttivi, e che dà più sfumature ai nostri oli.
State sperimentando qualcosa di innovativo per il futuro?
Idealmente avremmo fatto un vino per gli arrosticini, ma il pubblico non è ancora pronto. Si tratta di un Montepulciano ancestrale: va raffreddato nel secchiello ed è frizzante. Sgrassa la bocca perfettamente ed è ideale per l'estate. Bisognerà però comunicarlo bene al pubblico, che a parer mio non è ancora pronto.
Un'ultima domanda: ci vuoi svelare i segreti di come viene prodotto il vostro olio?
Il nostro olio passa semplicemente dalla cura quotidiana che abbiamo nei nostri ulivi, in tutte le fasi di produzione. Mio nonno diceva sempre che le piante vanno rispettate, perché noi siamo di passaggio: in questo momento siamo noi i custodi, ma tra 50, 100 anni, loro rimarranno e noi saremo già andati via, quindi noi abbiamo il dovere morale e sociale di lasciarle più vigorose e più belle alle nuove
generazioni. Tutto quello che è di contorno è il nostro personale piacere di fare un buon olio, un buon vino, ma noi restiamo una staffetta di questo territorio, e dobbiamo renderlo ogni giorno più bello.
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