Olio Sabina Dop, l’eccellenza firmata Sandro Ponzani

Articolo di Elisabetta Faraglia

Prima di raggiungere l’azienda Ponzani, a Nerola, in provincia di Roma, allunghiamo il tragitto e arriviamo a  Zoppola in provincia di Pordenone. Lì, tra i rigoli della rigogliosa terra friulana, è nato Sandro insieme ai suoi  sogni. Lì si è formato con l’obiettivo di costruire un’azienda agricola, dedicata all’olivicoltura.  

Perché proprio tra le olive? 

Perché le radici, nonostante le distanze, rimangono vive. Così il papà di Sandro, Vincenzo Ponzani, nativo di  Nerola, ha sempre sentito il richiamo della sua terra, degli ulivi nei campi dove un tempo si giocava. Spesso  tornava con la sua famiglia, con Sandro che trascorreva i giorni di vacanza sui dolci tratti collinari ricchi delle  

pregiate olive sabine. Così il sogno di papà Vincenzo di tornare e di dedicarsi all’olivicoltura ha incontrato  quello di Marco che già in terra friulana ha seguito la sua vocazione legata all’agricoltura. 

Una scelta coraggiosa portata avanti con passione e professionalità e che quest’anno festeggia i suoi primi  dieci anni. Un tempo nel quale si è pazientemente costruito cercando di offrire sempre il meglio: attraverso  lo studio, l’aggiornamento, la cura delle varietà di olive poi trasformate nell’olio certificato Sabina Dop. 

Dunque, abbiamo ripreso la strada che sale verso il borgo di Nerola, nei cui pressi troviamo l’azienda  Ponzani e il titolare Sandro che ci accoglie per raccontarci il suo bel viaggio che continua insieme ai suoi  sogni. 

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Bentrovato Sandro, quando e come nasce l’azienda Agricola Ponzani? 

Nasce nel 2014: quest’anno festeggiamo i nostri primi 10 anni. Nasce da un sogno: mio e di mio padre Vincenzo che ha sempre desiderato intraprendere un’attività legata all’agricoltura, in particolare, essendo  originario Nerola, all’olivicoltura. 

Anch’io mi sono appassionato a questo mondo: infatti provengo da una formazione universitaria (Agraria  all’Università degli Studi di Udine) che mi ha dato buone basi per capire come far crescere il mio lavoro nel  rispetto dell’habitat. Sono passati dieci anni dal nostro trasferimento in provincia di Roma, a Nerola, nel  cuore della Sabina, dove produciamo olio certificato Sabina Dop: a garanzia e tutela del nostro olio.  L’azienda si compone di dodici ettari con circa tremila piante in gestione dislocate nel Comune di Nerola.  Lasciare la terra dove sono nato è stata una bella scommessa: oggi posso dire che ne è valsa la pena e che  le mie radici – friulane e sabine – mi offrono l’opportunità di stare qui ma anche di far conoscere questa meravigliosa coltura in luoghi più lontani. 



Facciamo una passeggiata tra i vostri oliveti: quali sono le maggiori peculiarità? 

Siamo in un territorio collinare, fattore che incide sulla produzione di un olio con determinate peculiarità  che dipendono anche dalla varietà: costituita maggiormente da carboncella che ben si adatta alla tipologia  di territorio e al clima piuttosto arido e secco. 

Gli oliveti hanno una densità media di 250 piante a ettaro, per un totale di quasi tremila piante che vanno  dai più recenti ai secolari: con un’età compresa tra i due e i cento anni. L’azienda è composta da più  appezzamenti: aspetto che ci permette di avere piccole differenze nella produzione olearia. Infatti, le specifiche caratteristiche di ogni terreno – più o meno arido – determinano la presenza di una varietà  rispetto ad un’altra e quindi la possibilità di realizzare prodotti differenziati.

Sandro, parliamo delle caratteristiche principali che contraddistinguono l’olio Ponzani… 

Il nostro olio è certificato Sabina Dop, è quello classico sabino con le sue inconfondibili peculiarità: fruttato  medio legato alla presenza della carboncella, note erbacee con il classico sentore di carciofo, componente  aromatica persistente e una certa piccantezza dovuta anche alla precocità della raccolta. Noi, infatti,  cerchiamo di anticiparla ai primi di ottobre per poter avere un prodotto con determinate caratteristiche  che rimangano stabili nel tempo. Inoltre, filtrandolo e mettendolo sotto azoto, lontano dalla luce, riusciamo  a garantire la conservazione delle sue peculiarità per tutta la durata dello shelf life del prodotto. Ha un  colore giallo verde con tipici riflessi verdognoli. 

Vedo sul tavolo una bottiglia un po’ diversa: c’è scritto Margherita… 

Oltre all’olio Sabina Dop, abbiamo recentemente prodotto anche un monovarietale di carboncella: un olio  extravergine ottenuto al cento per cento da una sola tipologia di olive. Quindi è caratterizzato da una  componente aromatica più persistente, più intensa rispetto al Sabina Dop. Lo abbiamo dedicato alla mia  bimba di pochi mesi, Margherita, che già lo mangia con gusto. 

La raccolta delle olive ha sempre un certo fascino così come la spremitura. Ma dietro a questo c’è un più  ampio e paziente lavoro: vuoi illustrarci le diverse fasi che portano a questi “riflessi verdognoli”? 

Cominciamo con la potatura che si fa a gennaio-marzo. Noi utilizziamo la forma di allevamento vaso  policonico perché permette di gestire molto bene sia la potatura sia la raccolta sia eventuali trattamenti  fitosanitari che garantiscono una copertura ottimale della pianta. E’ davvero basilare che l’oliva sia sana per  avere e offrire qualità. Gli oliveti in parte vengono gestiti senza la lavorazione del suolo, quindi solo con la  trinciatura; in parte con una leggera erpicatura per non compromettere la sostanza organica all’interno del  terreno. Come già detto durante il corso dell’anno seguiamo anche l’eventuale lotta fitosanitaria per  garantire la massima sanità dell’oliva. 

Sebbene non siamo certificati, cerchiamo di seguire metodi biologici in modo da avere un basso impatto  ambientale. Inoltre, per ridurre i trattamenti e avere una più eccelsa qualità raccogliamo precocemente:  iniziamo verso i primi di ottobre anche perché le stagioni si stanno sempre più allungando e il caldo si fa  sentire ben oltre la metà di ottobre. In tal modo evitiamo anche il periodo della pioggia che andrebbe a  

lederne la qualità.  

La lavorazione avviene per conto terzi nel vicino Comune di Moricone, in un frantoio che ci restituisce il  prodotto nella stessa giornata. Arrivato nel nostro laboratorio, il prodotto viene immediatamente filtrato e  stoccato nei silos sotto battente di azoto in modo tale da evitare l’ossigenazione e il contatto con la luce  che lo degraderebbero. In tal modo ne garantiamo la qualità. 



Entriamo nel merito della certificazione Sabina Dop: cosa garantisce? 

La certificazione Sabine Dop vuol dire che la nostra azienda ricade in uno dei Comuni che fanno parte del  Consorzio Sabina Dop: a tutela della provenienza delle olive. Non solo la coltivazione deve avvenire  all’interno di uno dei territori certificati ma anche la lavorazione e quindi il frantoio. Inoltre, esiste un  disciplinare che garantisce il rispetto dei parametri organolettici e quindi l’assenza di difetti e l’acidità totale  che non deve superare i 0,6 grammi di acido oleico per cento grammi di olio. Un marchio a garanzia del  consumatore finale sulla provenienza e sulla lavorazione delle olive. 

Sandro, dove possiamo trovare questa eccellenza Made in Italy?

Effettuiamo una vendita diretta qui, in azienda, e anche nella rivendita in Friuli, a Zoppola, dove è molto  apprezzato e ricercato. Si può richiedere anche attraverso il nostro sito internet dove è possibile  rintracciare i nostri contatti e, previa telefonata o email, possiamo organizzare un’eventuale spedizione.  Inoltre, sono ben lieto di annunciare che da quest’anno è partita la vendita anche in Giappone. 

Progetti futuri? 

Desideriamo chiudere la filiera con la realizzazione di un frantoio per uso aziendale e una rivendita. Così  potremo sia lavorare le nostre olive sia far vedere al cliente finale tutti i diversi procedimenti che  accompagnano la produzione dell’olio. In tal modo vorremmo dare risalto anche alla rappresentazione  stessa del nostro prodotto. E’ una bella sfida: sicuramente impegnativa e costosa! Ma troveremo una  soluzione per arrivare al traguardo che non è mai una fine. 

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