Shiverguitar: il suono che prende forma e diventa un brivido

Articolo di Annalisa Tortora

Nel cuore dell’Umbria, crocevia di storia, cultura e artigianato, abbiamo incontrato una realtà che unisce la passione per la musica e l’arte della liuteria: Shiverguitar

Cristiano Toni, liutaio autodidatta, ha deciso di intraprendere questa avventura circa dieci anni fa, motivato dalla ricerca di uno strumento che potesse rispondere alle sue esigenze musicali, creando chitarre uniche e personalizzate. 

Il nome “Shiver” (brivido) non è casuale: per Cristiano, ogni chitarra è quel brivido, un'esperienza che traduce un suono in forma. 

La liuteria in Umbria non è tra i settori più diffusi, ma la passione di pochi artigiani sta mantenendo viva questa tradizione. La regione, con la sua cultura artigiana secolare, è il contesto ideale per la creazione di strumenti unici, dove la manualità si fonde con la ricerca di suoni autentici e originali. 

Creazioni, intuizioni, tentativi, una passione lunga una vita, l’artigianalità tutta Made in Italy e il sogno di dare una voce unica a ogni chitarrista. 

Quando e come nasce Shiverguitar e perché questo nome?

Ciao a tutti, sono Cristiano Toni e sono un liutaio umbro. 

Shiver vuol dire brivido, quello che sento ogni volta che costruisco una chitarra ed esce fuori questo strumento e per questo ho scelto questo nome per le mie chitarre. La liuteria in Umbria purtroppo non è molto diffusa, siamo in pochi, però, tutti molto amanti di questo mestiere. 

C’erano personaggi molto bravi purtroppo scomparsi, tra quelli tutt’ora in opera alcuni hanno studiato liuteria a differenza di me che sono autodidatta! 

Io ho iniziato recentemente, circa dieci anni fa, più che altro spinto dalla mia insoddisfazione dagli strumenti che compravo: avevo casa piena di chitarre ma non me ne piaceva nessuna, o meglio, mi piacevano, ma erano comunque chitarre standard, quelle che trovavo nei negozi e mi mancava quel vestito da sarto “su misura per me”. 

Così ho iniziato smontando le chitarre che avevo, prendendo le varie misure, combinando i primi “casini”, perché all’inizio è facile e normale sbagliare, ma a suon di errori sono riuscito a tirar fuori le mie chitarre. 

All’inizio erano molto simili a quelle che avevo, poi ho iniziato a personalizzarle perché comunque sono un chitarrista, suono da quarant'anni e ho creato la mia chitarra ideale.

Di cosa ti occupi esattamente?

Essenzialmente io parto dalle mie idee, mi rinchiudo in questo posto insieme al mio amico Capibara (un simpatico pupazzetto luminoso che partecipa con noi all’intervista) e penso alle cose che vorrei e così, metto i miei sogni in pratica sul legno. 

Prendo i legni e li trasformo dando sfogo alla mia fantasia. Faccio anche riparazioni e setup, anche perché, di negozi di musica ce ne sono pochi, chi ha uno strumento da aggiustare spesso si trova in difficoltà e si rivolge a noi che, con le nostre mani, cerchiamo di realizzare sempre qualcosa di speciale. La mia principale attività, nonché la cosa che preferisco è costruire chitarre mie.

Quindi principalmente realizzi pezzi tuoi...

Si, pezzi particolari, fatti con il legno spesso a vista, anche se, ultimamente, sto usando di più le vernici e sto realizzando chitarre ispirate agli anni ‘50 con i colori un po’ pastello oppure opachi che alla gente piacciono. 

Mi piace il “suono vecchio” ma non disdegno quello “nuovo”, costruisco i pickup in collaborazione con un ragazzo di Salerno, Celentano Pickup, che mi aiuta a dare la voce alle mie chitarre. 

In linea generale io produco le mie chitarre e le metto online sul mio sito oppure le porto alle fiere di settore e le faccio conoscere così come sono. Non c’è customizzazione, posso accontentare il cliente con il colore ma per il resto chi compra il mio prodotto si affida alla mia competenza perché di fatto, tendenzialmente, loro non ne hanno o almeno non una competenza così specifica da poter sceglie con quale materiale realizzare una tastiera, se acero o ebano, per esempio. 

Io propongo uno strumento che suona bene, il setup è personalizzabile, l'altezza e la tipologia delle corde, il pickup, ma la chitarra è questa.  

Come nascono le tue chitarre?

Le mie chitarre nascono principalmente nella mia testa, al di là della forma penso al suono e solo dopo, se vogliamo, al lato artistico. 

Scelgo il legno per ottenere quel tipo di suono, per esempio un legno duro per avere un suono scuro, con un pickup che non tagli le frequenze basse. 

Il corpo della chitarra rientra nella vena artistica, nel gusto, ma in una chitarra non è la cosa più importante; infatti, il motto che io ho sposato è “the sound metters” cioè “il suono conta”. 

Così studio che tipo di timbro deve avere la chitarra, scelgo il pickup giusto e quello sarà il suono che ho immaginato nella mia nella mia testa, al buio con il mio amico Capibara: ci mettiamo qua, facciamo degli schizzi su un pezzetto di carta o su un pezzo di cartone, tentativi vari ed esce fuori la chitarra.

Trucchi del mestiere che si possono svelare?


Trucchi del mestiere non ce ne sono nel senso che essendo autodidatta in qualche modo ho inventato il “mio” metodo di costruire che è del tutto personale. 

Forse nel mondo ci sarà qualcuno che ne ha studiato uno simile però considerato il fatto che anche il suono dello strumento dipende molto dalla tecnica costruttiva mi sento di dire che la voce delle mie chitarre è unica e non è possibile trovarne di uguali girando il mondo. 

                    Oltre 700 artigiani ci hanno giò scelti per raccontare la loro storia.

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Perché scegliere una chitarra di liuteria?

Un prodotto di liuteria è indubbiamente uno strumento un po’ costoso, è puro artigianato, però, è un investimento: parliamo di strumenti personali che invecchieranno con te… è la “tua” chitarra, o il tuo basso, un po’ come la chitarra di Brian May, unica e inimitabile, una chitarra che lo ha seguito attraverso la storia e che ha fatto la storia della musica. 

Cristiano, esprimi un desiderio 

Negli anni ho notato che le mie chitarre sono molto apprezzate all'estero, in Italia c’è un po’ la tendenza a ricercare l’emulazione del chitarrista famoso acquistando la chitarra blasonata mentre all'estero c’è una maggior ricerca dello strumento particolare, originale. 

Il mio sogno, il mio desiderio, è dare una voce unica a ogni chitarrista. Io l'ho trovata costruendo da solo le mie chitarre, mi piacerebbe che qualcuno si affidasse alle mie mani per creare la sua voce; fare questo mestiere, viverci e facendolo fare felice qualcuno.

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Shiverguitar: il suono che prende forma e diventa un brivido
Annalisa Tortora 5 giugno 2025
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