Vini naturali: Don Carlo vini e tartufi, radici nel passato e sguardo nel futuro

Articolo di Maria Orlandi

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L’entusiasmo dei giovani può essere carico di ottimismo e positività, travolgerti e trasportarti con sé ma può riservare anche delle sorprese inattese, scoprire che le sue basi sono solide e ben ponderate, anche nel mondo dei vini naturali e dei tartufi. Questo è ciò che traspare dai discorsi di Lorenzo ed Elisa, che coltivano letteralmente il sogno di Don Carlo vini e tartufi, azienda agricola attiva nella produzione di vini naturali e tartufi. Parlano della terra e della natura con grande rispetto e consapevolezza, ragionano su ciò che vogliono senza chiedere la luna ma cercando di ottimizzare ciò che hanno. Il risultato sono prodotti di qualità indiscutibile, frutto di duro lavoro, attesa e paziente convivenza con i capricci di madre natura, ma senza mai scoraggiarsi.

Come nasce il progetto dei vini naturali “Don Carlo vini e tartufi”?

L’azienda è nata nel 2018. Abbiamo ripreso terreni abbandonati da più di 40 anni e appartenenti alla mia famiglia. Attualmente abbiamo appezzamenti tra Archi e Montazzoli, quindi entroterra abruzzese, posti tra i 350 e i 600 metri sul livello del mare. Tutto è avvenuto quasi per caso quando, alla fine degli studi in agraria, ho scoperto di avere questi terreni di famiglia abbandonati; l’entroterra abruzzese è una zona particolarmente incontaminata e, poiché desideravo dedicarmi prettamente ad un’agricoltura, ho capito che quello era il posto perfetto per iniziare. Nel 2018, poi, ho anche conosciuto Elisa e abbiamo subito deciso di condividere questo percorso ei di proseguire l’azienda insieme nella produzione di tartufi e vini naturali.

Vini naturali di Don Carlo Vini e Tartufi

Come mai avete deciso di concentrarvi sulla produzione di vini naturali?

La decisione di produrre vini naturali è venuta dopo qualche anno di assestamento. Infatti, in un primo momento ci eravamo dedicati alla coltivazione di ortaggi, ma a causa della siccità e del cambiamento climatico, ci siamo resi conto che non era sostenibile e quindi abbiamo investito nella produzione di vino. Questo anche perché, subito dopo la laurea, avevo lavorato in un’azienda che produce vini naturali e ne ero rimasto particolarmente affascinato. La cosa bella e romantica del vino è che ti offre la possibilità di seguire tutte le fasi di lavorazione: dalla vigna, alla cantina, fino alla bottiglia ed è un prodotto che dura moltissimi anni e che continua a evolvere nel tempo. Poi, la produzione di vino ti mette alla prova, perché c’è una sola vendemmia l’anno: a differenza di altri prodotti, ogni anno bisogna essere pronti a un’annata diversa, esperienze diverse, nonostante magari il lavoro sia lo stesso. 

Quando sono arrivati i tartufi?

Eravamo sui nostri terreni quando abbiamo incontrato un vecchio amico di mio nonno, Don Carlo, e parlando abbiamo saputo della presenza di tartufi nella nostra proprietà. Abbiamo così avuto l’opportunità di conoscere il mondo dei tartufi oltre quello dei vini naturali, un mondo avvolto per lo più da mistero, ed è stata davvero una bella sorpresa, soprattutto perché è un’attività che ci consente di stare all’aria aperta e di condividere la ricerca con un animale, anche se chiamarlo animale è riduttivo perché Onda è un membro della famiglia e una collaboratrice di Don Carlo: cerca i tartufi per gioco quindi non è obbligata a farlo, né viene assolutamente maltrattata per questo. 


Oltre a commercializzare tartufi freschi, prepariamo una crema di tartufo che, in linea con la filosofia aziendale, è composta solo da tartufo, olio extravergine di oliva, poco aglio e sale, senza l’aggiunta di funghi o paté di olive o di tutto quello che solitamente si trova nelle varie salse tartufate in commercio; in più non c’è l’aroma chimico del tartufo, estratto dagli scarti di lavorazione della benzina, che nessuno riesce a digerire e che rovina e falsifica il gusto originale del tartufo, naturalmente delicato e gentile e che, a seconda del tipo di tartufo, può ricordare la nocciola, il sottobosco ma di sicuro non quell’odore di gas che arriva purtroppo dalle varie pizze tartufate e finte tagliatelle ai porcini e tartufi a cui siamo abituati.

Crema di tartufo di Don Carlo vini e Tartufi

Quali uve vinificate e quali vini naturali producete?

In azienda abbiamo scelto di vinificare solo Trebbiano e Montepulciano d’Abruzzo, i due vini autoctoni della regione che sono anche tra i rari vitigni italiani che danno identificazione geografica al luogo dove viene prodotto il vino. 

Con il Montepulciano realizziamo due vini: un Cerasuolo da uve Montepulciano e un Montepulciano classico. 

Il Montepulciano è un’uva che tira fuori moltissimo colore e quindi il Cerasuolo rimane a contatto con le bucce pochissimo tempo; vinifichiamo in maniera assolutamente naturale, senza l’aggiunta di lieviti, consentendo una fermentazione spontanea con i lieviti autoctoni delle uve, inoltre non filtriamo né chiarifichiamo, non facciamo il controllo delle temperature e soprattutto non aggiungiamo solforosa e nessun’altra sostanza in nessuno dei vini naturali e in nessuna delle fasi di lavorazione. 

Con le uve di Montepulciano produciamo anche il classico Montepulciano, un vino rosso che rimane due settimane con le bucce in vasca aperta, viene girato due volte al giorno, poi va in pressa e fa soltanto affinamento in acciaio. Abbiamo scelto di non usare legno in vinificazione perché secondo noi il Montepulciano ha già il suo corpo, il suo carattere, il suo tannino spiccato e un passaggio in botte, piuttosto che esaltare le caratteristiche del vitigno, le andrebbe ad appiattire perché acquisterebbe quei sentori di tostato di caffè, di legno che si conoscono bene ma che non era quello a cui puntavamo. Volevamo qualcosa di un po’ più giovane, un po’ più fresco, da aprire magari senza una carne importante ma in qualunque occasione, semplicemente per la voglia di bere un bicchiere di vino naturale rosso. 

Lorenzo e Elisa produttori di vini naturali e tartufi presso Don Carlo  vini e tartufi

Cerchiamo di lasciare tutti i vini almeno un anno in bottiglia, quindi ogni annata esce più o meno un anno e mezzo dopo la vendemmia perché con il tempo il vino in bottiglia si affina ulteriormente e questo rende il gusto un po’ più morbido e vengono fuori i sentori delle varietà. 

Da uve Trebbiano d’Abruzzo produciamo invece due vini chiari. Il primo è un bianco macerato che fa tre giorni a contatto con le bucce e prende un colore un po’ più carico e poi fa un affinamento in acciaio. 

Sempre da Trebbiano realizziamo un vino base che va direttamente in fermentazione senza il contatto con le bucce e conserviamo la parte del mosto della stessa annata in frigorifero per aggiungerla nuovamente all’imbottigliamento, in questo modo riparte una seconda fermentazione naturale in bottiglia e con il mosto della stessa annata, quindi senza necessità di aggiungere altri zuccheri o lieviti e senza mischiare due annate diverse. Questo è un vino “beverino”, giovane, semplice; immaginiamo che sia ideale da bere a fine pomeriggio in spiaggia con gli amici, magari anche solo con un pacchetto di patatine o un pezzo di focaccia e in bicchieri di plastica: finisci la bottiglia facendo due chiacchiere e non ti accorgi di essere arrivato alla fine. È un vino abbastanza secco, ha una bolla che non ricorda quella dei metodi classici, quindi del prosecco o dello spumante, ma più grande, che riempie la bocca senza inondarla e ovviamente non è filtrato quindi mantiene la sua posa; al naso ha il classico odore di crosta di pane dovuto ai lieviti che rifermentano in bottiglia, qualcosa di frutta tropicale e poco matura e presenta una bevibilità tranquilla con qualche grado in meno. 

Dove vi possiamo trovare?

Partecipiamo principalmente a fiere per pubblicizzarci ed entrare in contatto sia con l’amatore e l’appassionato, che con il ristoratore, per avere un rapporto diretto e di conseguenza conoscere direttamente da noi quali sono i processi di lavorazione e la filosofia che c’è dietro Don Carlo - Vini e Tartufi. Non ci affidiamo a intermediari quindi ovunque troverete i nostri vini sappiate che il proprietario, l’oste ci conosce di persona e vi saprà raccontare tutto dei nostri vini. A gennaio saremo in Puglia, a Grottaglie in provincia di Taranto, per una fiera dedicata ai vini naturali che si chiama Evoluzione naturale e poi ci troverete a marzo all’Eur di Roma sempre in una fiera dedicata a vini naturali per appassionati e gente del settore che si chiama Vini Selvaggi.

Quali progetti ci sono per il futuro?

I nostri progetti per il futuro non sono legati tanto alla produzione, perché pensiamo che questa ormai sia l’identità della nostra azienda, quindi continueremo a produrre vini e tartufi, ma il nostro progetto futuro è quello di aprirci al turismo esperienziale. Ci piacerebbe accogliere e far capire alle persone quello che realmente succede in una azienda agricola, che cosa avviene quando si entra in un bosco con un cane per cercare tartufi, il rapporto che si crea fra noi e Onda e quindi vorremmo proporre delle giornate in cui il visitatore viene a trovarci in azienda, facciamo una breve introduzione sul mondo dei tartufi e poi trascorriamo un paio di ore alla ricerca del tartufo con la degustazione finale dei prodotti aziendali. E, poiché crediamo nella forza del territorio, ci piacerebbe collaborare con locali della zona e portare in tavola oltre che i piatti tradizionali abruzzesi anche qualcosa con i tartufi appena raccolti, in modo da creare nei visitatori un legame con noi e con il territorio.

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