Azienda Agricola Radice Verde: il sapore di una terra incontaminata

Articolo di Antonella Iammarino

A Ripalimosani, antico borgo alle porte di Campobasso,c’è Radice Verde, una piccola azienda agricola che porta in sé i valori, i colori e i profumi del Molise. La titolare, Melina Zurlo, in questa attività ha gettato tutte le sue energie. Ripalimosani, chiamato anche “Il paese dei funai” per l’antica ed imponente manifattura delle corde, oltre ad una antichissima tradizione artigianale, conserva i saperi di un mondo contadino quasi scomparso. Lo sguardo sul paese va dal borgo alle cime dei colli fino alla vallata del fiume Biferno. Il clima, tra brinate all’alba, sole caldo e vento, permette un habitat consono a molte coltivazioni, tra cui quelle di Melina che incontriamo nella sua rivendita prima e in uno dei suoi campi poi. 

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:



Radice Verde, un nome che richiama il panorama che vi circonda. Melina, di che cosa vi occupate? 

Radice Verde è una piccola azienda agricola a conduzione familiare: ci occupiamo della coltivazione di cereali, legumi, ortaggi e olive, in linea con la grande tradizione agroalimentare del territorio e nella riscoperta di cereali antichi. Il nome deriva dalla sua storia. Una decina di anni fa era intestata a mia madre; al suo pensionamento la dovevamo chiudere, così ho pensato di tenere attivi i terreni, chiedendo di diventarne titolare per provare a seminare qualcosa e fare l’esperienza produttiva a tempo perso. Per andare verso un’ottica sempre più green e rispettosa dell’ambiente ho iniziato con i fagioli: le leguminose fertilizzano il terreno naturalmente così da ridurre l’uso di prodotti chimici. Da allora ogni anno ho seminato sempre qualcosa in più; oggi lavoriamo circa venti ettari di terra. 



Oggi ti definisci con orgoglio imprenditrice agricola, era un tuo sogno? 

No, per me è stata una riscoperta, un ritorno, appunto, alle mie radici. L’attività agricola familiare era marginale, mio padre lavorava in un’azienda privata e noi figli avevamo altre strade in testa. Io ho concentrato i miei studi sull’amministrazione aziendale e mi sono laureata in Economia del turismo. Ho iniziato anche un percorso nel settore pubblico, ma alla fine la strada della produzione agricola, imboccata per caso, mi ha rapita quasi inconsapevolmente. E oggi sono felice di averla percorsa. Le competenze acquisite all’Università le applico ogni giorno nel mio lavoro. 

Quali sono i cereali antichi su cui avete puntato? Quali i prodotti che mettete sul mercato? 

Abbiamo valorizzato diverse varietà tipiche locali come il grano duro Senatore Cappelli, il farro Dicoccum, il granone Agostinello per la farina integrale macinata a pietra e altri cereali rustici di una volta. E poi ci sono i ceci rugosi e i fagioli Piattelle, noti per la loro morbidezza grazie alla buccia finissima,

lavorati in modo naturale, raccolti a mano ed essiccati al sole come si faceva un tempo. Poi ci sono olive e olio evo, ortaggi freschi e conservati, spezie e altri doni della terra. Tutto sempre lavorato nel rispetto dei disciplinari di salvaguardia dell'ambiente. Col tempo la produzione è passata dal campo alla tavola, attraverso la trasformazione in conto terzi del raccolto, grazie alla preziosa collaborazione di un laboratorio pluricertificato che ci garantisce un’elevata sicurezza alimentare. Sono molte le pietanze da gustare direttamente: la Crema di fagioli al tartufo, Pizza e minestra (un piatto tipico fatto di mais e verdure di campo), Cicoria e fagioli, la Zuppa di farro e legumi, le Pannocchie in barattolo ed altre delizie. 

Qual è il vostro target di riferimento? 

Ci rivolgiamo soprattutto a chi cerca di mangiare sano e semplice, proprio come facevano i contadini molisani di un tempo. Io punto sempre su proposte semplici ma di elevata qualità: d’altra parte non può essere che questa la mission di una piccola realtà come la nostra, nata e cresciuta in questa regione ancora agreste, silenziosa e incontaminata. In un ambiente che chiede tutela, una delle mie priorità: sono convinta che proteggerlo e valorizzarlo sia per noi una grande responsabilità soprattutto nei confronti dei nostri figli. Per questo in Radice Verde c’è un rigoroso rispetto dei disciplinari di produzione integrata: salvaguardia delle risorse ambientali, ottimizzazione delle condizioni tecnico-economiche, difesa della salute. Obiettivi che richiedono scelte a volte non semplici, con maggiori costi a fronte di minore quantità di raccolto. Ma ne vale la pena se i risultati sono garanzia di salute per tutti. 



C’è qualche specie, tra le tue colture, alla quale sei più affezionata? 

Oltre ai fagioli Piattelle, perché sono stati il mio prodotto pilota, c’è sicuramente il mais Agostinello, una varietà di granturco autoctona, caratterizzata da chicchi disposti in otto file (anziché dodici) sulla pannocchia, che colora d’oro i campi e viene lavorata manualmente. Il manto di mais disteso al sole è l'immagine più bella del nostro vicino passato, arte del fare che i nostri nonni ci hanno insegnato. Un’arte che ci permette di creare pietanze pronte da versare nel piatto. Cibi semplici e genuini, come noi Molisani. Gusti unici, come uniche sono le mille delizie della nostra Italia.



 


 








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